Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito prtrading.
Il Ftse Mib è tornato a perdere terreno, dirigendosi nuovamente verso i recenti minimi di periodo. Quali i possibili sviluppi nel breve?
A Piazza Affari il Ftse Mib continua nel movimento laterale tra chiusura del gap down e supporto settimanale della media a 12 periodi, chiudendo proprio nei pressi di quest’ultimo importante livello.
Ftse Mib: le attese per la settimana
Nel breve, quindi, sotto i 33.615 punti è probabile un attacco ai minimi del laterale di cui sopra a 33.423-33.310 punti, con spazio per zona 33.100-32.966 punti e soprattutto intorno ai 32.700 punti.
Il cedimento di questo livello provocherebbe una ondata di vendite verso i 32.500 punti e la media a 100 giornaliera a 32.290 punti, dove ci dovrebbe essere una pronta ripresa dei corsi, pena ulteriori ribassi verso il fondamentale supporto della media a 24 settimanale a 31.986 punti circa.
Viceversa, solo sopra l’incrocio ribassista delle medie a 12 e a 24 periodi a 33.980 punti potremo assistere a un rialzo verso la chiusura del gap e la parte alta del movimento laterale, in zona 34.282-34.584 punti.
Solo oltre quest’ultimo livello vedremo un secondo attacco del massimo a 34.908 punti, sopra il quale scatterebbe una nuova gamba rialzista, con spazio verso i minimi mensili di luglio e maggio 2006 fra 35.084-35.206 punti e la chiusura di dicembre 2005 a 35.700 punti circa, tanto per iniziare.
La view su ENI e Saipem
Visto l’arretramento dei prezzi del petrolio, quali strategie ci può suggerire per due temi oil come ENI e Saipem?
ENI dopo un minimo relativo ha invertito al rialzo con una successiva correzione e una buona ripresa, una chiara successione di massimi in area di resistenza statica non superati e presente fase correttiva, con addirittura un gap down, sintomo di debolezza almeno di breve.
Infatti, successivamente ai minimi crescenti tra 12,45-12,65 euro di metà 2023 è volata, con un primo doppio massimo decrescente a 15,83-15,80 euro, discesa verso i 14 euro e terzo top a 15,816 euro, correzione sulla media a 24 giornaliera a 14,90-14,985 euro, ennesimo massimo a 15,76 euro e attuale discesa verso i 14,70 euro circa.
Solo sopra 15,26 euro è possibile un ritorno del rialzo per ENI, con supporti a 14,59-14,34 euro e resistenze a 16,44-17,04 euro.
Saipem dopo il clamoroso crollo del 99% per un’azione cosiddetta “grande” dell’indice Mib 30 e la formazione di un minimo “centesimale” a settembre 2022 per i più coraggiosi ha quadruplicato le quotazioni, con un recente rialzo verticale e nel presente sta effettuando un movimento correttivo verso un supporto giornaliero.
Nel concreto, dopo la perdita di quota 1 euro, abbiamo assistito ad un bagno di sangue sino al minimo di settembre 2022 di 0,57 euro, con ampia oscillazione tra 1,65 e 1,25 euro circa, recente rottura degli indugi, con gap up, rialzo verticale a 2,471 euro e attuale discesa poco sopra la media a 50 daily a 2,14-2,17 euro.
Un nuovo rialzo verrà espresso da Saipem al superamento di 2,26 euro, con supporti a 2,1880 e 2,1680 euro e resistenze a 2,3280 e 2,3980 euro.
Focus su Brunello Cucinelli e Interpump
Brunello Cucinelli e Interpump sono stati i due titoli migliori del Ftse Mib venerdì scorso. Cosa può dirci di queste due blue chip?
Brunello Cucinelli in circa sette anni aveva più che sestuplicato il suo valore, per la felicità dei suoi azionisti, trovandosi ora, dopo un massimo storico verticale, in un trend laterale ribassista, con rimbalzi supportati e respinti da due livelli importanti giornalieri.
Infatti, dopo la rottura rialzista definitiva dei 20 euro nel 2017, è stato tutto un salire e correggere con minimi e massimi sempre crescenti, sino al recente top di tutti i tempi a 122,9 euro, con attuale correzione tra la media a 100 e la 24 giornaliere in zona 96,90-98,50 euro circa.
La ripresa del trend rialzista si avrà sopra 99,50 euro, con supporti a 94,75 e 92,45 euro e resistenze a 106,45 e 111,75 euro.
Interpump dopo il massimo relativo di maggio 2023 ha intrapreso un chiarissimo trend ribassista da manuale dell’analisi tecnica, con minimi e massimi decrescenti, sino al minimo dello scorso ottobre, con rimbalzo respinto dalla trendline ribassista e presente fase di incertezza su secondo minimo crescente.
Infatti, sul top dello scorso maggio 2023 a 56,40 euro, abbiamo assistito alla recente discesa poco sopra i 38,50 euro, con ripresa ostacolata dai 48 euro e attuale fase di vendite, con tentativo di formare una base intorno a 40-41,90 euro.
Scenari rialzisti sono da considerare per Interpump solo sopra 42,35 euro, con supporti a 40,43-39,50 e resistenze a 45,16-47,32 euro.
Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?
Monitorare con attenzione: DIASORIN, INWIT, SNAM, TELECOM ITALIA al rialzo e LEONARDO, PRYSMIAN, RECORDATI e UNICREDIT al ribasso.