Pensioni e RdC, si cambia. La svolta di Giorgia Meloni nel programma elettorale   

Fratelli d’Italia ha chiarito la posizione del Reddito di cittadinanza e riforma pensioni. Difesa del Made in Italy ecco le misure più efficaci.

Fratelli d’Italia non si sbilancia troppo sulle pensioni, prudente o intelligentemente affronta più questioni legate dalla medesima tematica, reperire i fondi per garantire una maggiore stabilità alle famiglie, lavoratori e imprese. La priorità di Giorgia Meloni è incentrata su tre punti: fisco, lavoro e famiglie.  

D’altra parte, non sfugge che se venissero confermati i risultati dei sondaggi elettorali il prossimo 25 settembre Giorgia Meloni potrebbe conquistare il ruolo di presidente del Consiglio dei ministri.

È, importante, sottolineare che Giorgia Meloni potrebbe diventare la prima donna premier dell’Italia con un impatto straordinario nella storia del Paese. Al di là delle diverse questioni che piaccia o meno, la verità è che Giorgia Meloni potrebbe guidare con forza e tenacia il governo italiano fuori dallo stallo in cui è confinato.

I passi della Meloni sono guidati da un forte senso di responsabilità verso il Paese, tanto da muoversi con estrema prudenza all’interno della coalizione, mantenendo stabile l’ago della bilancia.

Ecco, perché, nel momento in cui Silvio Berlusconi ha avanzato la proposta di aumentare le pensioni a 1.000 euro mensili, è intervenuta nell’immediato consigliando di mantenere una linea razionale. 

La coalizione ha trovato una quadra sulla riforma pensioni, non solo, portare avanti le proposte di Salvini orientate su Quota 41, mentre Berlusconi propone un salto di qualità delle pensioni minime con un aumento considerevole rispetto agli attuali importi. 

Non una storia sulle pensioni divisa a metà, ma la consapevolezza di più progetti intrinsechi tra loro. La Lega pensa di compensare il peso previdenziale permettendo un pensionamento senza il limite di anagrafico, in presenza del solo e unico requisito contributivo, ovvero 41 anni di età. Forza Italia, promuove una maggior tutela a favore dei pensionati con assegni molto bassi.

 In questo quadro, Giorgia Meloni ha invitato Salvini a un maggior equilibrio sulle proposte previdenziali, mantenendo alto lo sguardo sulla possibilità d’introdurre una maggiore flessibilità d’uscita. Andando, per certi versi, a sostenere coloro che vantano sulle spalle una carriera discontinua o, ancora, nel rinforzare i contributivi puri, ovvero coloro che risultano introdotti nel mondo lavorativo dopo il 1995. 

Nello stesso tempo, ha previsto una linea previdenziale equa e morbida per determinate categorie di lavoro, come ad esempio i lavoratori gravosi. 

La priorità di Giorgia Meloni è incentrata su tre punti: fisco, lavoro e famiglie.  

Non è una novità ma da un periodo abbastanza lungo il centro destra punta nell’introduzione di un provvedimento che permetta di cumulare i redditi annui prodotti dall’attività lavorativa con il rilascio dell’invalidità parziale. 

In sostanza, più che introdurre nuove norme legislative, basterebbe ampliare le regole attuali a una vasta platea di beneficiari, d’altra parte è già presente la cumulabilità totale dei redditi applicata al sistema retributivo e misto. 

Per l’aumento delle pensioni minimi a 1.000 euro mensili, si tratterebbe di una proposta avanzata in passato da Fratelli d’Italia, poi ripresa da Silvio Berlusconi.

Tuttavia, i conti pubblici non permetterebbero di onorare tale richiesta, il costo di tale misura supererebbe la stima di 18 miliardi. Ecco, perché, non è una proposta rimarcata in sede elettorale, ma riformulata con toni e modi diversi. In sostanza, le pensioni minime verrebbero aumentate di 1.000 euro annui. 

L’obbiettivo resta quello di garantire un maggiore potere di acquisto a favore dei pensionati, assicurando una maggiore dignità per gli anziani, un cammino necessario per sostenere l’economia del Paese e le buone regole di uno Stato civile.

La proposta di Giorgia Meloni prevede l’aumento del doppio applicato sulle pensioni di invalidità e per tutelare i fragili verrebbe raddoppiata anche l’indennità di accompagnamento. 

Pensioni e RdC, si cambia. La svolta di Giorgia Meloni nel programma elettorale   

La strategia principale della Meloni per garantire un afflusso di denaro immediato da far girare nel Paese ruota sulla revisione del Reddito di cittadinanza. Infatti, tra le varie proposte del programma elettorale c’è la revisione del RdC non lo stroncamento di una misura nata per contrastare la povertà sociale. 

È certamente importante aggiungere che la Meloni non vuole togliere il Reddito di cittadinanza ai cittadini bisognosi, ma rimodulare le risorse in modo equo e conforme alle necessità dei cittadini. Il riferimento cade su circa 10 miliardi annui da distribuire a favore dei cittadini inabili al lavoro e sulle pensioni. 

Non si tratta dell’abolizione di un sussidio (molto contestato), ma di una sostituzione a favore dei cittadini fragili. Specie, prendendo in considerazione che tutti coloro che possono lavorare devono essere incanalati e aiutati nella circa di un lavoro stabile.

L’obbiettivo resta quello di contrastare attivamente la povertà assoluta introducendo canali lavorativi. Ecco, perché, dovrebbe essere introdotto l’assegno di solidarietà rivolto a garantire un sostengo economico alle famiglie a basso reddito, ma anche a favore dei disabili, minori e anziani. Il valore dell’assegno corrisponde a 400 euro mensili, incrementati dii 250 euro per disabili, minori e anziani. 

Altro punto, oggetto del programma elettorale della Meloni è il Made in Italy, la difesa costante e perpetua del prodotto nazionale, cosci che nel Paese va tutelato il lavoro, necessario per garantire prosperità, ricchezza e benessere a tutti i cittadini. 

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