Pensione a 61 anni con 40 anni di contributi: ecco quando è possibile

Pensione a 61 anni con 40 anni di contributi, ecco i lavoratori che possono ancora, ma occhio la domanda INPS sta per scadere! Chi può andare in pensione?

Ecco le vie che portano alla pensione a 61 anni di età? È possibile pensionarsi con 40 anni di contributi? Nelle ultimissime settimane in vista delle elezioni la tensione si è stretta sule tema della Riforma pensioni, sulle questioni che il nuovo governo dovrebbe affrontare come prioritarie. 

Molto probabilmente, Quota 102 non sarà differita per il 2023, solo per una mera questione di costi. Nello stesso modo, le alternative di schivare la Fornero si assottigliano sempre di più.

Il vero problema è dovuto dal divario che scatterebbe nel 2023 con i requisiti previsti dalla pensione di vecchiaia ordinaria e dalla pensione anticipata ordinaria. Così, nulla viene escluso anzi tutte le proposte che portano alla conquista di una maggiore flessibilità per l’uscita dal mondo del lavoro sono tutte bene accette, specie se non prevedono una sorta di penalizzazione perenne.

Purtroppo, gran parte delle proposte prestazioni economiche previdenziali presenta una forte penalizzazione in modo da diventare misure perfettamente sostenibili.

Ad oggi, non sono poche le vie possibili per raggiungere la pensione al 61esimo compleanno. Tuttavia, per quanto riguarda il requisito contributivo di 40 anni, in alcune formule appare più alto di qualche anno.

Nello stesso modo, viene rilevato un abbattimento di tale criterio della metà permettendo in alcuni casi una pensione a 61 anni con 20 anni di contributi.

Una breve guida alle vie percorribili per la pensione a 61 anni di età. Ti spiegheremo, la differenza tra le varie misure e, quali sono i requisiti per ottenere un trattamento economico previdenziale a partire da 40 anni di contributi.

Pensione a 61 anni con 40 anni di contributi: è ancora possibile? Tutto quello che forse non ti aspetti 

La pensione anticipata ordinaria è uno dei trattamenti economici previdenziali distribuiti dall’INPS dopo un percorso lavorativo in cui sono stati accumulati 41 e 42 anni e 10 mesi di versamenti. L’INPS, ricorda che tale requisito contributivo è stato bloccato per il 2023, 2024 e resta così fino al 31 dicembre 2026.

L’INPS prima del 2019 rilasciava la pensione anticipata soddisfatti i requisiti, senza finestra mobile, successivamente, è stata aggiunta una finestra di tre mesi dalla data di perfezionamento dei requisiti.

Il requisito contributivo da normativa è disgiunto da quello anagrafico. Infatti, questo trattamento economico previdenziale non contiene alcun limite anagrafico. Inoltre, è possibile soddisfare il requisito anche in regime di cumulo.

Pensione 61 anni, è possibile grazie alla formula previdenziale prevista per i lavoratori precoci

Chi compie 61 anni di età entro il 31 dicembre 2022 può andare in pensione, se ha intrapreso un percorso nel mondo del lavoro in giovane età. Ma, anche in questo caso si superano di poco i 40 anni di versamenti.

La pensione anticipata precoci viene rilasciata se risultano soddisfatti 41 anni di contributi, di cui 12 mesi accreditati presso la gestione INPS prima dei 19 anni di età.

In realtà, questi non solo gli unici requisiti da rispettare per la pensione precoci, ma è necessari tener conto di altre condizioni previste dalla normativa.

Infatti, la pensione può essere richiesta da color che risultano appartenere a una categoria di tutela, come ad esempio caregiver, invalidi, disoccupati, lavoratori usuranti, notturni e gravosi. A dire il vero, esistono diversi requisiti e condizioni, ovvero paletti che limitano l’accesso alla formula previdenziale. 

L’INPS, ricorda che è possibile presentare la richiesta per la verifica del diritto alla pensione entro il 30 novembre 2022 (istanza tardiva).

Anche in questo caso, il legislatore ha inserito una finestra mobile di 3 mesi.

Il requisito contributivo può essere soddisfatto anche in regime di cumulo.

Ecco quando bastano meno di 40 anni di contributi e 61 anni di età

I lavoratori usuranti o impiegati in lavori notturni a turni, possono richiedere la pensione anticipata a 61 anni e 7 mesi.

In questo caso, il requisito contributivo scende sotto i 40 anni di versamenti, posizionandosi a 35 anni di contributi. L’INPS, ricorda che tali requisiti sono paralizzati al 31 dicembre 2026.

In pensione a 61 anni di età con 20 anni di contributi 

Non tutti i lavoratori e lavoratrici possono richiedere la pensione di vecchiaia a 67 anni. Nel corso della vita lavorativa si possono innescare quelle condizioni che portano al riconoscimento dell’inabilità lavorativa totale e permanente. Le persone con un’invalidità nella misura dall’80% ottengono maggiori vantaggi, tra cui la possibilità di richiedere la pensione di vecchiaia con requisiti diversi. 

Gli uomini possono pensionarsi a 61 anni con 20 di contributi. Tale criterio per le donne lavoratrici scende a 56 anni di età. Nella formula previdenziale è presente anche una finestra mobile di 12 mesi.

Le persone non vedenti possono pensionarsi a 56 anni di età se uomini, mentre a 51 anni di età se donne. 

In questo caso, il requisito contributivo minimo è di 10 anni di versamenti. Il trattamento economico previdenziale prevede una finestra mobile di 12 mesi.

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