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Webuild tira il fiato. 2 conferme bullish dopo ultime novità

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La seduta odierna ha visto scattare il semaforo sul rosso anche per Webuild che, dopo due giornate consecutive in rialzo, ha ceduto terreno oggi.

Webuild frena dopo due sedute in rally

Il titolo, archiviata la sessione di ieri con un rally di oltre il 5%, replicando la medesima performance della vigilia, ha ceduto il passo alle prese di profitto oggi.

A fine giornata, Webuild si è fermato a 2,362 euro, con una flessione dell’1,58% e oltre 3 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 4 milioni.

Webuild: nuovo contratto per la controllata Lane

Webuild ha prestato il fianco alle prese di beneficio dopo la corsa di ieri, seguita all’annuncio da cui si è appreso che la controllata Lane si è aggiudicata il contratto per la realizzazione della tratta Newsport News del progetto autostradale “I-64 HREL (Hampton Roads Express Lanes)” nella città di Hampton, in Virginia.

Il contratto ha un valore di 110 milioni di dollari, pari a circa l’1% della raccolta ordini 2024.

Webuild: la view di Equita SIM e di Bca Akros

Gli analisti di Equita SIM hanno deciso di ribadire la raccomandazione “buy” su Webuild, con un prezzo obiettivo a 3 euro.

A puntare sul titolo è anche Banca Akros che oggi ha rinnovato l’invito ad accumularlo in portafoglio, con un target price a 3 euro.

Commentando il nuovo contratto aggiudicato dalla controllata Lane, gli analisti parlano di una buona notizia per Webuild.

Gli esperti evidenziano che gli investimenti nel trasporto pubblico negli Usa stanno beneficiando di enormi fondi dal Governo federale e aumentano le opportunità di business per Lane.

Password vietate dalla legge: la Gran Bretagna dice basta alle pw deboli

Al giorno d’oggi, proteggere gli utenti del mondo virtuale dagli attacchi informatici è diventata una questione di Stato. E’ per questo che alcuni Paesi del mondo si stanno muovendo per mettere al riparo la popolazione da eventuali attacchi hacker e alcune password sono state vietate dalla legge.

Quali sono le password vietate dalla legge?

Le password sono un grande problema. E’ anche per questo che i cosiddetti diari delle pw sono diventati must have da portare sempre con sé. D’altronde, ricordare a memoria i dati di accesso per ogni sito o applicazione che si utilizza ogni giorno è un’impresa. Molti optano per credenziali semplici, magari uguali per tutte le autenticazioni attive, eppure presto potrebbe cambiare tutto.

In Gran Bretagna, infatti, il Dipartimento per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia ha varato una legge che, a partire dal 29 aprile, vieta l’utilizzo di determinate password. Ovviamente, non si tratta di una manovra per complicare la vita dei cittadini, ma un modo per proteggerli dagli attacchi informatici.

La misura non riguarda soltanto gli utenti, ma anche i produttori, che saranno chiamati a pubblicare i dettagli di contatto, in modo che bug e problemi possano essere segnalati tempestivamente. Inoltre, dovranno informare i clienti su tutti gli aggiornamenti legati alla sicurezza. Le password vietate sono quelle ritenute facilmente individuabili, ossia 12345 (pw più usata al mondo) e admin.

Le password potranno essere vietate per legge anche in Italia?

Jonathan Berry, ministro della scienza e della tecnologia della Gran Bretagna, ha dichiarato:

Man mano che la vita di tutti i giorni diventa sempre più dipendente dai dispositivi connessi, le minacce generate da Internet si moltiplicano, e aumentano così le opportunità per i criminali informatici. Da oggi, i consumatori potranno essere più tranquilli sapendo che i loro dispositivi intelligenti sono protetti dai criminali informatici, l’obiettivo di queste leggi è tutelare la privacy personale, i dati e le finanze dei consumatori. Ci impegniamo a rendere il Regno Unito il posto più sicuro al mondo e queste nuove normative segnano un salto significativo verso un mondo digitale più protetto.

Molto probabilmente, la legge entrata in vigore in Gran Bretagna potrebbe presto estendersi agli altri Paesi del mondo. Secondo un’indagine condotta dall’associazione per i consumatori Which?, una casa dove sono presenti dispositivi tecnologici è esposta a oltre 12.000 attacchi di hacking da tutto il pianeta in soli sette giorni, per un totale di 2.684 tentativi di scovare password deboli su soli cinque dispositivi. Rocio Concha, direttore della politica e della difesa di Which?, ha dichiarato

L’Office for Product Safety and Standards (OPSS) deve fornire al settore una guida chiara ed essere pronto a intraprendere posizioni forti contro i produttori se violano la legge, ma ci aspettiamo anche che i marchi di dispositivi intelligenti dal primo giorno aiutino gli acquirenti a fare acquisti informati.

Minestrone Frosta ritirato dal commercio: ecco qual è il lotto interessato

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Il Ministero della Salute ha lanciato l’allarme per il minestrone Frosta. Il prodotto è stato ritirato dal commercio a causa del ritrovamento di un corpo estraneo molto pericoloso nella confezione. Vediamo qual è il lotto interessato dal sequestro e i supermercati interessati dalla vendita.

Qual è il minestrone Frosta ritirato dal commercio?

Se acquistate spesso il minestrone al supermercato è bene che facciate attenzione al richiamo pubblicato dal Ministero della Salute. Riguarda, infatti, un prodotto commercializzato da due catene di supermercati molto note, ossia Penny Market e Coop. Stiamo parlando del minestrone classico a marchio La Valle degli Orti – Frosta, venduto in confezioni da 850 grammi.

L’azienda Frosta produce il minestrone ritirato dal commercio nello stabilimento di produzione situato in Messaer Strasse 3-5, a Lommatzsch, in Sassonia, Germania. L’allarme del Ministero della Salute è scattato a causa del rinvenimento di un corpo estraneo nella confezione. Nello specifico, si tratta di un frammento di vetro.

Il minestrone Frosta interessato dal sequestro presenta numero di lotto L4043F10, mentre il termine minimo di conservazione (TMC) è 08/2025. Anche se l’allarme è stato lanciato in via precauzionale, è consigliato non consumare assolutamente il prodotto.

Cosa fare se si ha in casa una o più confezioni di minestrone Frosta?

Prima di vedere cosa fare se si ha in casa una o più confezioni di minestrone Frosta ritirato dal commercio, una precisazione è d’obbligo. La catena di supermercati a marchio Penny Market ha fatto sapere che il sequestro non ha riguardato tutti i punti vendita, ma soltanto quelli presenti nelle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana, e nelle province autonome di Trento e Bolzano.

Se avete già acquistato una confezione di Minestrone classico La Valle degli Orti Frosta con lotto L4043F10 e termine minimo di conservazione (TMC) 08/2025, potete tranquillamente riportarlo nel punto vendita dove è stato comprato. In questo modo potrete ottenere il rimborso oppure il cambio con uno stesso articolo ma di lotto diverso.

Ribadiamo che il richiamo ha scopo puramente precauzionale, ma il minestrone non va comunque mangiato.

Pirelli cala. Focus sulle vendite di marzo

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La chiusura negativa del Ftse Mib ha condizionato anche l’andamento odierno di Pirelli che si è difeso però meglio dell’indice di riferimento.

Pirelli cala dopo due sedute in rialzo

Il titolo, dopo due sessioni consecutive in rialzo e dopo aver chiuso quella di ieri con un lieve progresso dello 0,3%, ha perso terreno oggi.

A fine giornata Pirelli si è fermato a 5,968 euro, con un ribasso dello 0,53% e quasi 1,5 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2 milioni.

Pirelli: i dati di vendita a marzo

Sulla base dei dati di mercato di Michelin, il 19 aprile Equita SIM aveva stimato che i volumi sell-in di mercato auto globale nel primo trimestre siano cresciuti del 2% su base annua.

Pirelli è l’unica che comunica le stime di mercato separando l’High Value,m evidenziando che anche a marzo ha sovraperformato lo standard.

Il trend è particolarmente evidente nell’AM, nettamente in Europa, con l’High Valuye in rialzo dell’8% a marzo rispetto alla flessione del 4% del mercato, ma anche in Nord America, con un incremento a marzo del 7% rispetto al 3% del mercato.

Nel canale OE, i due segmenti sono risultati sostanzialmente allineati: in Europa, l’High Value è calato del 2% nel primo trimestre contro la flessione del 3% del mercato e in Nord America è salito del 3% rispetto al rialzo del 2% del mercato.

Pirelli: il commento di Equita SIM

Gli analisti evidenziano che i dati di mercato del primo trimestre risultano anche migliori rispetto all’assunzione dei volumi di mercato 2024 sottostanti alla guidance di Pirelli, vale a dire un rialzo dell’1% anno su anno, con High Value a +5% e standard -1%/stabile.

In attesa di verificare il trend nei prossimi trimestri, gli analisti di Equita SIM mantengono una view bullish su Pirelli, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 6,2 euro.

L’Italia alla prova della povertà: oltre 8 milioni a rischio

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In Italia, circa il 15% della popolazione, ovvero oltre 8 milioni e mezzo di persone, vive in una condizione di forte disagio sociale, trovandosi a rischio povertà. Nonostante gli ultimi dati sul mercato del lavoro mostrino un lieve miglioramento, la situazione di molti italiani rimane precaria, con quasi 2 milioni di disoccupati e 6,6 milioni di “working poor”, ovvero lavoratori che pur essendo occupati vivono al limite della soglia di povertà.

Analisi del disagio sociale

Il recente rapporto del Centro studi di Unimpresa ha portato alla luce alcuni dati importanti riguardo la situazione della povertà in Italia. Sebbene vi sia stata una lieve diminuzione del numero di persone a rischio povertà, passando da 8 milioni e 440 mila a 8 milioni e 412 mila nell’ultimo anno, una riduzione di circa 28mila unità rispetto al 2022, la cifra rimane allarmante. Infatti, il totale degli italiani che vivono in condizioni di difficoltà, sia parziale che estrema, è stimato vicino ai 14 milioni, il che include oltre 5 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta.

Questo scenario sottolinea la persistenza di gravi problemi socio-economici nel paese, nonostante i lievi miglioramenti. La povertà assoluta, in particolare, che riguarda coloro che non riescono a coprire nemmeno le necessità base per una vita dignitosa, rappresenta una sfida critica per l’agenda politica e sociale italiana. Le statistiche indicano che una significativa porzione della popolazione italiana lotta quotidianamente per accedere a beni e servizi essenziali come alimentazione adeguata, alloggio, istruzione e assistenza sanitaria.

La riduzione del numero di persone a rischio di povertà è un segnale positivo, ma resta evidente che molto deve ancora essere fatto. Questi dati dovrebbero spingere a una riflessione approfondita e a un’azione decisa da parte del governo, delle organizzazioni non governative e della società civile, per affrontare e mitigare le cause radicate della povertà e dell’esclusione sociale in Italia. È essenziale che le politiche pubbliche siano orientate a promuovere l’inclusione sociale e economica, investendo in programmi efficaci di supporto ai più vulnerabili e migliorando l’accesso a opportunità di lavoro dignitoso e formazione professionale.

La risposta del Governo

Paolo Longobardi, presidente onorario di Unimpresa, ha sottolineato l’importanza di un cambio di passo nelle politiche governative per ridurre il numero di persone in difficoltà. “La vera sfida del governo sta nell’arrivare a fine anno con questo numero più contenuto”, ha affermato Longobardi. Le proposte di Unimpresa includono la riduzione della burocrazia e delle tasse, oltre all’introduzione di incentivi per le imprese che creano occupazione stabile.

La situazione economica attuale e la condizione di povertà

Il fenomeno dei “working poor” è particolarmente preoccupante. Questa categoria, che comprende lavoratori precari o sottopagati, è aumentata negli ultimi anni, alimentando il numero di persone in povertà assoluta. Da un “saldo” negativo di 2,2 milioni, emerge che molti lavoratori a rischio stanno scivolando nella povertà assoluta.

Gli interventi necessari

Il governo, in risposta alla persistente sfida della povertà e dell’esclusione sociale, sta lavorando assiduamente per sviluppare e implementare nuovi strumenti normativi e fiscali, in stretta collaborazione con le istituzioni europee. L’obiettivo principale di queste iniziative è sostenere le imprese, sia grandi che piccole, per stimolare la creazione di posti di lavoro duraturi e di qualità. Ciò rappresenta un cambiamento significativo rispetto all’approccio tradizionale basato prevalentemente su sussidi temporanei, spostando il focus verso una strategia più olistica che incentivi l’occupazione sostenibile.

Questa nuova direzione mira a intervenire in modo strutturale sui problemi di fondo che alimentano la povertà, come la disoccupazione o l’impiego precario. Attraverso misure come agevolazioni fiscali per le aziende che assumono a tempo indeterminato, incentivi per l’assunzione di giovani, donne e lungo-termine disoccupati, e sostegni per la formazione e la riqualificazione professionale, il governo intende creare un ambiente più favorevole alla crescita economica e all’inclusione sociale.

Inoltre, l’accento posto sull’innovazione e sulla digitalizzazione nelle politiche di sostegno alle imprese mira a rendere l’economia italiana più competitiva su scala globale, rafforzando settori chiave e incentivando l’adozione di nuove tecnologie. Questo approccio non solo potrebbe migliorare la produttività delle imprese italiane, ma anche aumentare la qualità dei posti di lavoro offerti, contribuendo così a ridurre il numero di persone che vivono in condizioni di povertà.

In sintesi, il governo sta cercando di affrontare la povertà non solo attraverso interventi immediati, ma anche tramite una strategia a lungo termine che punta al rafforzamento della struttura economica del paese e all’incremento delle opportunità lavorative. Questo approccio richiede una visione complessiva e coordinata, che tenga conto delle diverse realtà territoriali e settoriali del paese, per assicurare che i benefici delle politiche adottate siano distribuiti equamente tra tutte le componenti della società.

La voce del rerritorio

Longobardi, riflettendo sull’impatto sociale della situazione economica, ha evidenziato l’importanza di ascoltare le difficoltà quotidiane delle persone. “Chi, come me, trascorre del tempo tra le persone, nei negozi e nei mercati si rende conto delle difficoltà delle persone”, ha osservato, aggiungendo che la perdita di lavoro o una retribuzione insufficiente rappresentano una fonte di vergogna per molti, che spesso hanno timore di chiedere aiuto.

L’Italia si trova di fronte a una sfida significativa per ridurre il numero di persone a rischio povertà. Le politiche attuate finora hanno mostrato alcuni segnali positivi, ma è essenziale un ulteriore impegno per garantire che le misure di sostegno e le iniziative per l’occupazione possano avere un impatto concreto e duraturo sul benessere economico e sociale della popolazione.

Lottomatica festeggia la trimestrale. Tante conferme bulilsh

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In una giornata segnata dalle vendite a Piazza Affari, non è passata inosservata la buona performance di Lottomatica.

Il titolo, dopo aver guadagnato oltre un punto percentuale ieri, si è spinto in avanti anche oggi, salendo per la terza giornata consecutiva.

Lottomatica si è fermato a 10,88 euro, sui top intraday, con un progresso del 3,03% e volumi di scambio vivaci, visto che sono transitate sul mercato oltre 660mila azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 330mila.

Lottomatica: i conti del primo trimestre

Lottomatica ha guadagnato terreno sulla scia dei risultati del primo trimestre, chiuso con un utile netto adjusted pari a 49,7 milioni di euro, mentre i ricavi sono saliti del 4% a 440,1 milioni di euro.

La raccolta ha riportato un incremento del 20% a 8,7 miliardi di euro, mentre l’indebitamento netto si è attestato a 1,224 miliardi di euro, contro gli 1,25 miliardi di inizio anno.

Lottomatica: la guidance per il 2024

Quanto alla guidance per il 2024, includendo 8 mesi di SKS, si prevedono ricavi tra 2,02 e 2,065 miliardi di euro, mentre l’Ebitda è visto a 680-700 milioni di euro.

Lottomatica: il commento di Equita SIM

Per gli analisti di Equita SIM, i risultati del primo trimestre di Lottomatica nel complesso sono molto simili alle attese, penalizzate come noto da un pay-out sfavorevole che si confronta con un periodo invece a pay-out piuttosto favorevole.

La nuova guidance 2024 inclusiva di SKS conferma il contributo della neo-acquisita e i trend del business ex SKS, due elementi positivi alla luce del positivo track record dell’azienda e del progressivo miglioramento della visibilità sull’anno sui trend di mercato, che agli analisti di Equita SIM sembrano rimanere molto solidi.

Si parla di forte crescita di iGaming GGR e della raccolta sullo sport betting sia online che fisico, accompagnato da una stabilità sul Gaming Franchise.

Non cambia la view della SIM milanese che su Lottomatica mantiene invariata la sua strategia bullish, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 14,8 euro.

Lottomatica: la view di Kepler Cheuvreux

Un invito all’acquisto giunge anche da Kepler Cheuvreux che oggi ha ribadito il rating “buy” e un target price a 13 euro, dopo la solida trimestrale, con il driver dei ricavi che resta la divisione online.

Lottomatica: il giudizio di Mediobanca Research

Ad apprezzare i conti di Lottomatica è stata anche Mediobanca Research che ha reiterato oggi la raccomandazione “outperform” con un fair value a 15 euro.

Gli analisti hanno definito solidi i risultati del primo trimestre, molto sani su tutti i fronti, ricordando che il titolo tratta a sconto rispetto alla media dei competitors.

Lottomatica sotto la lente di Jefferies

Infine, è bullish il giudizio di Jefferies che oggi ha confermato il rating “buy”, con un target price a 15 euro, dopo che i conti del primo trimestre di Lottomatica sono stati leggermente superiori alle loro attese.

Diversi i motivi per i quali il broker apprezza il titolo, quali la sua bassa valutazione rispetto ai competitors, la posizione di leadership nel mercato italiano di alto valore, la crescita che sarà trainata dall’online, il potenziale per ulteriore M&A e un potenziale re-rating dalla diversificazione di mercato.

Lifting del vampiro: cos’è, come si esegue e perché può essere pericoloso

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Negli ultimi giorni si è sentito parlare spesso del lifting del vampiro, non tanto per i benefici quanto per gli effetti collaterali. Quattro donne, dopo il trattamento, hanno contratto il virus dell’HIV. Vediamo cos’è, come si esegue e perché può essere pericoloso.

Lifting del vampiro: cos’è e come si esegue il trattamento

Il vampire facial o vampire facelift, in Italia conosciuto come lifting del vampiro, è un trattamento estetico parecchio diffuso, specialmente dopo la sponsorizzazione sui social di alcuni Vip. Kim Kardashian, ad esempio, ha mostrato gli effetti di una seduta nel 2015. Pertanto, non stiamo parlando di una tecnica nuova, ma soltanto di una procedura piuttosto discussa. Attualmente, infatti, ci sono evidenze scientifiche contrastanti sui benefici, ossia: miglioramento della pelle, riduzione delle rughe e ringiovanimento del viso.

In termini tecnici, il lifting del vampiro si chiama Plasma Ricco di Piastrine o PRP. Un nome curioso, che suggerisce anche la tecnica di esecuzione. Quanti decidono di sottoporsi al trattamento subiscono un prelievo del sangue, da cui vengono estratte le piastrine tramite centrifugazione. In seguito, i corpi cellulari vengono trattati con il plasma e iniettati sottopelle. Il fatto che la tecnica sia associata ad un vampiro, invece, è da ricollegare all’aspetto che assume il viso durante la procedura. Compaiono, infatti, macchie rosse estese e, ad essere onesti, inquietanti.

Perché il lifting del vampiro può essere pericoloso?

Il lifting del vampiro può essere pericoloso se eseguito in strutture prive di certificazioni che non rispettano le norme igieniche. Il trattamento di per sé, infatti, è considerato mini-invasivo e sicuro. Ricordiamo, però, che la tecnica prevede l’uso del sangue, con prelievo e successive iniezioni. Ed è proprio per questo che, recentemente, quattro donne e il compagno di una di loro hanno contratto il virus dell’HIV dopo l’esecuzione del vampire facial.

Tutte e quattro le donne erano clienti di un centro estetico ad Albuquerque, nel New Mexico, e l’allarme è stato lanciato dopo un’indagine condotta dal Dipartimento della Salute del New Mexico (NMDOH) in collaborazione con i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti. Sul documento Investigation of Presumptive HIV Transmission Associated with Receipt of Platelet-Rich Plasma Microneedling Facials at a Spa Among Former Spa Clients — New Mexico, si legge:

Sebbene la trasmissione dell’HIV tramite pratiche di iniezione non sterile sia un rischio noto, è importante determinare nuove vie di trasmissione dell’HIV tra persone senza fattori di rischio noti per l’HIV. Questa indagine ha identificato un cluster di HIV associato alla ricezione di servizi di iniezione cosmetica presso una struttura senza licenza che non ha seguito le procedure raccomandate per il controllo delle infezioni o non ha conservato i registri dei clienti.

E’ bene sottolineare che il centro estetico di Albuquerque oggetto di indagine non aveva alcune autorizzazione medica per eseguire il lifting del vampiro. Inoltre, non rispettava minimamente le normative igieniche attualmente in vigore. La proprietaria, fortunatamente, è stata arrestata.

Gianfranco Fini: ecco a quanto ammonta il suo patrimonio, tra vitalizio e pensione

Nel mese di aprile 2024, Gianfranco Fini è stato condannato dalla Quarta sezione penale del Tribunale di Roma a due anni e otto mesi per riciclaggio. Vediamo a quanto ammonta il suo patrimonio e cosa fa oggi l’ex presidente di Alleanza Nazionale.

Gianfranco Fini: a quanto ammonta il suo patrimonio?

Considerato uno dei politici più importanti della Seconda Repubblica, Gianfranco Fini è stato deputato dal 1983 al 2013, per ben otto legislature. Inoltre, tra il 1989 e il 2004 è stato europarlamentare per tre legislature, mentre dal 1995 al 2008 ha rivestito il ruolo di presidente di Alleanza Nazionale. Dopo il ‘divorzio’ da Silvio Berlusconi ha fondato Futuro e Libertà che, alle elezioni del 2013, in coalizione con Scelta Civica di Mario Monti, gli ha fatto registrare un flop clamoroso: 0,04% dei voti.

Nonostante gli ultimi anni della sua carriera politica non siano stati soddisfacenti, Gianfranco vanta un patrimonio da brividi. E’ stato deputato per ben 30 anni consecutivi, ruolo che gli ha fatto incassare 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questa cifra, già di per sé corposa, si aggiungono 1.200 euro all’anno di rimborsi telefonici e da 3.323,70 a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

Come se non bastasse, i deputati e i senatori hanno diritto ad un assegno di fine mandato, pari all’80% del mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo. Secondo i beninformati, Fini ha ottenuto una liquidazione di circa 260.000 euro.

Quanto prende di pensione Gianfranco Fini?

Gli incassi di Gianfranco legati alla politica non sono finiti qui. Nei panni di europarlamentare ha incassato uno stipendio tra 16.000 e 19.000 euro al mese, importo che varia a seconda delle presenze alle sedute. Al compimento dei 63 anni d’età – Fini è nato nel 1952 – ha ottenuto il vitalizio, pari al 3,5% della retribuzione per ogni anno. Secondo Libero dovrebbe percepire 6.200 euro al mese, ma Il Sole 24 Ore sostiene che sia aumentato a 11.929 euro. Il Giornale parla anche di una pensione di 2.600 euro netti.

Alla luce di quanto detto, immaginiamo che l’ex presidente di Alleanza Nazionale abbia un patrimonio da brividi. Nel 2011, la dichiarazione dei redditi di Gianfranco riportava un imponibile pari a 201.115 euro. Insomma, anche se nel mese di aprile 2024 è stato condannato dalla Quarta sezione penale del Tribunale di Roma a due anni e otto mesi per riciclaggio insieme alla compagna Elisabetta Tulliani, possiamo ipotizzare che i guai giudiziari non abbiano minimamente intaccato il castello dorato che lui e altri politici, alle spalle dei contribuenti, sono riusciti a costruirsi. Dopo la sentenza, Fini ha dichiarato:

Non sono deluso: non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio, evidentemente l’unica cosa che ha impedito di assolvermi è l’autorizzazione alla vendita dell’appartamento che è del tutto evidente non è stata da me autorizzata. Me ne vado più sereno di quello che si può pensare dopo 7 anni di processi. Ricordo a me stesso che per analoga vicenda una denuncia a mio carico fu archiviata dalla procura di Roma

Francesca Fagnani a Belve, di chi sono e quanto costano i preziosi gioielli

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Nella nuova stagione di Belve, Francesca Fagnani ha sfoggiato gioielli preziosi, motivo per cui è finita nel mirino di Striscia la Notizia. I giornalisti, infatti, non possono comportarsi come semplici influencer: lo stabilisce l’Ordine della professione. Legge a parte, di chi sono e quanto costano i monili della conduttrice?

Francesca Fagnani a Belve: di chi sono e quanto costano i gioielli

Con la nuova stagione di Belve, Francesca Fagnani ha confermato di essere una delle conduttrici di punta di Rai2. Grazie alle sue interviste irriverenti, in primis quella a Fedez, la conduttrice ha fatto registrare alla Rete record di ascolti. Purtroppo, però, ha commesso anche uno scivolone di stile che l’ha fatta finire nel mirino di Striscia la Notizia. Francesca, contrariamente a quanto le impone l’Ordine dei giornalisti, è andata in onda con gioielli preziosi, svelando anche di chi sono.

Intervistata da Vanity Fair, ancor prima che il tg satirico di Antonio Ricci facesse scoppiare la bufera, la Fagnani ha parlato con estrema tranquillità dei bijoux che ha voluto sfoggiare a Belve. Sono firmati da Pasquale Bruni, lo stesso che l’ha accompagnata nella sua avventura al Festival di Sanremo nel 2023. Nello specifico, parliamo di un collier con fiorellino di pietre preziose, un girocollo e due vistosi anelli con lo stesso motivo floreale.

I gioielli, in totale, hanno un valore folle, di circa 110 mila euro. Il pezzo più costoso? Il Choker Heart to Heart, la cui vendita parte da 67.600 euro. Francesca, davanti alle accuse di Striscia la Notizia, ha replicato con una lettera affidata a Dagospia:

Le immagini che avete trasmesso nel vostro programma inducono il pubblico a ritenere che possa avere ricevuto un qualche vantaggio dall’indossare determinati articoli nel corso del mio programma televisivo. Varrebbe a dire che avrei violato sistematicamente la legge professionale, le norme che regolano il mio rapporto con la Rai e soprattutto tradito quello con il pubblico. Questa è una rappresentazione che mi offende profondamente perché falsa e quindi dannosa. Vero piuttosto è che questi, senza che venga data in alcun modo riconoscibilità ai produttori che li forniscono, vengono resi disponibili gratuitamente di volta in volta in prestito per la sola intervista. Nessun vantaggio ne beneficio ne deriva, né per me né per altri, se non esclusivamente quello di non dover acquistare accessori a completamento del mio abito di scena.

Francesca Fagnani nel mirino di Striscia la Notizia per i gioielli

Anche se Francesca Fagnani sostiene di aver ricevuto i gioielli a titolo gratuito, soltanto per il tempo della trasmissione, la bufera su di lei non si è arrestata. Le accuse che le muovono Striscia la Notizia sono chiare e, a quanto pare, condivise dal Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo. Quest’ultimo, raggiunto dall’inviato Pinuccio, ha dichiarato:

C’è una violazione dell’articolo 10 del Testo unico dei doveri del giornalista che vieta ai giornalisti di prestare nome, voce e immagine per iniziative pubblicitarie. Ho segnalato tutto al Collegio di disciplina. Siamo davanti a un caso analogo a quello che si è verificato lo scorso anno con una collega iscritta al nostro ordine (Lilli Gruber, ndr). In quel caso il collegio di disciplina la sanzionò con un avvertimento. In questa situazione in più c’è un’intervista della collega in cui ammette di indossare degli orecchini riconducibili a un marchio.

Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti ha sottolineato che, nonostante Francesca abbia provato a discolparsi, si tratta “sempre una forma di pubblicità“. La Fagnani si è comportata “come influencer” ed è inammissibile. “Purtroppo molti giornalisti, anche importanti, non conoscono le Carte dei doveri“, ha concluso D’Ubaldo.

LG CineBeam Q Projector: il cuore del grande cinema a casa tua

Per tutti coloro che da sempre sognano di trasformare gli spazi domestici in autentici cinema privati, arriva LG CineBeam Q Projector. Questo innovativo proiettore, grazie alla sua tecnologia all’avanguardia, garantisce un’esperienza visiva coinvolgente e immersiva. Nel corso degli anni, infatti, questo tipo di dispositivi ha subito un’evoluzione sorprendente, trasformandosi, da semplice strumento di proiezione, in una sofisticata piattaforma multimediale. Ecco, dunque, tutto quello che c’è da sapere su LG CineBeam Q Projector, dalle caratteristiche principali ai consigli utili per godersi appieno questa nuova esperienza di intrattenimento domestico.

LG CineBeam Q Projector: caratteristiche tecniche

Il nuovissimo dispositivo di proiezione LG CineBeam Q Projector è in grado di unire una innovativa tecnologia a prestazioni eccezionali, garantendo un’esperienza di intrattenimento domestico senza precedenti.

Dotato di una risoluzione UHD 4K , offre una qualità di immagine senza paragoni, proiettando su schermi fino a 120 pollici, mantenendo immagini cristalline e dettagliate. Inoltre, la luminosità di 500 ANSI Lumen assicura chiarezza visiva eccezionale anche in ambienti luminosi, mentre il rapporto di contrasto dinamico di 450,000:1 unito alla sorgente di luce laser RGB dona una gamma dinamica impressionante, con neri profondi e colori vividi. Si ha, infatti, una copertura di ben il 154% della gamma colore DCI-P3. Ciò, renderà ancora più realistica ogni scena, proprio come al cinema.

La tecnologia Tru Motion presente, consente una migliore fluidità delle immagini in movimento, riducendo il disturbo visivo e la sfocatura. Tale innovazione, infatti, usando l’interpolazione delle immagini, è in grado di creare frame aggiuntivi tra quelli originali, rendendo i movimenti sullo schermo, fluidi, nitidi e senza spiacevoli sfarfallii. Film, serie TV e videogames potranno godere di un’esperienza visiva davvero impeccabile.

Si ha poi l’Auto Screen Adjustment, una funzione che permette la messa a fuoco automatica del dispositivo, ottimizzandone posizionamento e dimensioni delle immagini. Perfetta per i meno esperti e tutti coloro che cercano un’installazione veloce e pratica.

LG CineBeam Qube 1

LG CineBeam Q Projector, però, adattandosi a una vasta gamma di contenuti e dispositivi, si distingue anche per la sua indubbia versatilità. Ne è un esempio la presenza di HDR10 e HLG, due standard utilizzati nella riproduzione di video su display, che permettono di accrescere la già vasta gamma dinamica offrendo colori più definiti e intensi, per una visione ancora più coinvolgente dei contenuti HDR. Inoltre, la funzionalità di upscaling automatico converte ogni fonte multimediale di bassa qualità in formato 4K, garantendo una visione ottimale indipendentemente dalla sorgente.

A tal proposito, il dispositivo è compatibile con varie interfacce. La sua connettività avanzata è costituita da porte HDMI e USB. Collegare altri dispositivi digitali o, più semplicemente, una power bank diviene facile e intuitivo. Grazie alla tecnologia wireless e Bluetooth, poi, si potranno collegare lettori Blu-ray, console di gioco, computer e dispositivi di streaming, senza l’ingombro dei cavi, per un’esperienza multimediale immediata e completa.
Provvisto di due altoparlanti stereo integrati con una potenza audio di 3 W ciascuno, nonché della tecnologia Dolby Atmos, il suono è ricco, preciso e avvolgente. Il proiettore ha diverse modalità audio preimpostate, consentendone la personalizzazione in base alle proprie esigenze e al tipo di contenuto in riproduzione.

Il cuore di LG CineBeam Q Projector, però, è indubbiamente rappresentato dal sistema operativo LG webOS 6.0 che, con una interfaccia utente user-friendly riesce a donare un accesso rapido e intuitivo ai contenuti online, consentendo di godere della vasta selezione di film, programmi TV e app di streaming direttamente dal proiettore, senza la necessità di dispositivi aggiuntivi.
Tra le principali applicazioni preinstallate vi sono Netflix, Prime Video, Disney+, AppleTV e YouTube. Naturalmente, ciò non toglie di collegare i propri device Apple e Android per accedere a ulteriori contenuti multimediali. Ne è un esempio la funzionalità File Office Viewer, che permette di visualizzare e gestire i documenti direttamente dal proiettore. Per coloro che lavorano in smartworking, la possibilità di collegare mouse e tastiera ne amplifica la praticità, consentendo anche modifiche rapide ed efficienti.

Infine, oltre alle sue caratteristiche tecniche, tale dispositivo è progettato per integrarsi armoniosamente ovunque. Il design è elegante, compatto e, soprattutto, davvero minimalista. Posizionabile sia su un piano, che a soffitto, grazie alla correzione trapezoidale automatica, verticale e orizzontale, ogni immagine sarà sempre perfettamente allineata. La presenza di una comoda maniglia ruotabile di 360°, inoltre, ne permette una straordinaria versatilità, per visualizzare i contenuti e per trasportarlo agilmente ovunque si voglia.

In Italia, il prezzo consigliato al pubblico è di 1.299 euro.

LG CineBeam Qube 3

LG CineBeam Q Projector: come creare lo spazio perfetto

Per un’esperienza ottimale con LG CineBeam Q Projector, è fondamentale creare un ambiente circostante adatto.
Innanzitutto, è bene assicurarsi di avere una zona della casa ben illuminata, ma con la possibilità di oscurarla completamente quando si vuole vedere i contenuti multimediali selezionati. Inoltre, per una visione chiara e nitida, si dovrà posizionare il dispositivo in modo da proiettare su una parete priva di quadri e altri oggetti di arredamento. Ottima l’idea di aggiungere una luce soffusa o una striscia luminosa a LED per creare un’atmosfera accogliente e avvolgente.

Per quanto riguarda l’audio, invece, si può considerare l’utilizzo di altoparlanti esterni, collegabili tramite USB, HDMI, Wi-Fi o Bluetooth, per un suono ancora più coinvolgente.

Tale proiettore, però, non si limita solo a questo. Se si desidera creare un’atmosfera completa mentre si legge un libro o si pratica la propria attività preferita, è possibile scegliere un sottofondo musicale appropriato o proiettare immagini e giochi di luce. Questo, infatti, renderà gli spazi unici e incredibilmente suggestivi.