Dopo una fin troppo lunga ricerca, è finito sotto condanna l’hacker più ricercato d’Europa. È colpevole della violazione di decine di migliaia di server negli ultimi anni, e della recente edenorme operazione che ha sottratto dati sanitari ultrasensibili, ai danni di più di 33.000 abitanti della Finlandia.
Hacker più ricercato d’Europa: l’incredibile ricatto a 33.000 persone
Non c’è dubbio che un soggetto del genere possa essere inserito a pieno titolo tra gli hacker più ricercati di tutta Europa. Si chiama Julius Kivimäki, di nazionalità finlandese, nato nel 1997.
Secondo la ricostruzione della BBC, Kivimäki ha iniziato la sua attività criminale già da quando aveva 13 anni, facendo parte di alcune squadre di hacker. Solo nel 2010, cioè a 17 anni compiuti, è stato arrestato e trovato colpevole di ben 50.700 attacchi di hacking. Le autorità gli hanno impartito una pena di 2 anni di reclusione, che però è stata sospesa. Il fatto ha causato le critiche dei lavoratori della cybersecurity in Finlandia.
Il giovane, infatti, non si è affatto placato, anzi ha premuto ancor di più l’acceleratore dei suoi illeciti con la sua solita metodologia audace e noncurante delle conseguenze. Ad esempio è stato protagonista di un attacco ai server di PlayStation Network e Xbox Live durante un periodo natalizio, e in seguito si è fatto tranquillamente intervistare dalla TV inglese.
Più di recente, però, Kivimäki ha superato ogni suo limite. Tra il 2018 e il 2019 è riuscito a hackerare da cima a fondo il database di Vastaamo, servizio finlandese privato di psicoterapia con migliaia di clienti. Lo hacker vi ha sottratto i dati personalissimi e supersensibili di oltre 33.000 pazienti del centro. Si tratta delle testimonianze private dei pazienti ai loro psicoterapeuti e delle informazioni sul loro stato di salute.
Dapprima Kivimäki ha cercato di estorcere denaro al centro stesso con la minaccia di pubblicare i dati online, ma l’azienda ha rifiutato. Così è passato ai ricatti personali: ha contattato ognuno dei cittadini finlandesi di cui aveva rubato i dati, chiedendo a ognuno di loro 200 euro in 24 ore (o 500 euro in seguito) per non mettere nulla su internet.
Moltissimi si sono rivolti alla giustizia, in 20 hanno pagato. Ma non è servito a nulla: il criminale aveva già pubblicato tutto online, indipendentemente dai pagamenti.
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L’arresto del famoso hacker è avvenuto a Parigi grazie a una coincidenza
La polizia finlandese ha dovuto raccogliere prove per circa due anni prima di poter avviare il procedimento per la cattura del criminale ormai venticinquenne, solo che a quel punto nessuno sapeva più dove si trovasse.
Il ritrovamento è avvenuto in Francia grazie a una pura coincidenza, quando la polizia di Parigi ha ricevuto una falsa chiamata per disturbo domestico. Nell’appartamento hanno trovato proprio Julius Kivimäki, che stava vivendo con una falsa identità, sotto falso nome e in possesso di falsi documenti.
Il giovane è stato immediatamente estradato nel suo paese e il suo caso è finalmente esploso, diventando uno dei più grandi della storia della Finlandia: oltre 200 agenti coinvolti, migliaia di testimonianze, più di 33.000 vittime e una enorme copertura dei media.
Secondo il reportage della BBC, in tribunale Kivimäki è apparso calmo e sfrontato come al solito, ma le tantissime prove nei suoi confronti sono state davvero schiaccianti. Tra gli elementi più importanti c’è il collegamento dell’account bancario del criminale ai server usati per scaricare i dati, e una foto anonima trovata su un forum, con una mano che stringe un banale flacone spray: era la mano di Kivimäki, e grazie alla foto è stato possibile estrarne l’impronta digitale.
Il criminale è stato riconosciuto colpevole di oltre 30.000 crimini, almeno uno per vittima. La sentenza, su un massimo possibile di 7 anni, è stata di 6 anni e 3 mesi. Molte vittime, però, si lamentano della pena troppo esigua rimarcando che le minacce hanno intaccato sensibilmente la loro salute mentale. Sono molto probabili, quindi, ulteriori azioni legali sia contro Kivimäki che contro il fondatore dell’ormai defunta azienda Vastaamo.
Nel frattempo, il caso ha fatto davvero la storia in Finlandia, e tra le conseguenze potrebbero esserci anche aggiornamenti nella legge per situazioni con così tante vittime, finora poco contemplate.