Ospite di Che tempo che fa, Franco di Mare ha rivelato che sta combattendo una durissima battaglia contro il mesotelioma. Si tratta di un tumore raro, che purtroppo lascia poche speranze di vita. Vediamo quali sono le cause, i sintomi iniziali e le cure.
Cos’è il mesotelioma: ecco i sintomi iniziali, le cure e le aspettative di vita
Il mesotelioma è un tumore che origina nel mesotelio, ossia la membrana sierosa che riveste alcuni organi. Si tratta di un cancro raro, che colpisce soprattutto gli uomini, e che può svilupparsi in diverse aree del corpo: nel torace (pleura), intorno al cuore (pericardio), nell’addome (peritoneo) e attorno al testicolo (tonaca vaginale). In base alla zona colpita, si parla di mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale o della tonaca vaginale.
I pazienti colpiti da questo tipo di cancro hanno svolto nel 90% dei casi lavori che li hanno esposti all’amianto. I sintomi iniziali della malattia, purtroppo, sono aspecifici: febbricola, astenia, tosse, anoressia e, nel caso di malattia peritoneale, dolore addominale. Quando il cancro è in fase avanzata, invece, si manifestano disturbi più caratteristici, che cambiano in base alla zona colpita: dispnea dovuta al versamento pleurico seguita da dolore toracico (pleurico) e dolore addominale crampiforme, stipsi, nausea, vomito e ascite (peritoneale).
Il mesotelioma può essere sia benigno che maligno e può comparire tra i 15 e i 45 anni dopo l’esposizione all’amianto. Tra gli altri fattori di rischio troviamo: radioterapia a torace e addome, diossido di torio, virus della scimmia (SV40) e, raramente, predisposizione familiare legate a mutazioni del gene BAP1.
Come sconfiggere il mesotelioma?
Purtroppo, spesso la diagnosi di mesotelioma arriva quando la malattia è già in stadio avanzato. Generalmente, il medico accerta la presenza del tumore dopo i seguenti esami: RX torace, TC torace con mezzo di contrasto, ecocardiogramma, TC addome completo con mezzo di contrasto o ecografia testicolare. Le analisi cambiano in base alla zona interessata dal cancro, ma la biopsia è sempre fondamentale.
E’ difficilissimo sconfiggere il mesotelioma, anche perché si tratta di una patologia poco chemio e radiosensibile. Spesso l’intervento chirurgico non è risolutivo, ma solo palliativo. E’ bene sottolineare che parliamo di un tumore particolarmente aggressivo, con una sopravvivenza media di 12 mesi dal momento della diagnosi, che può arrivare in pochi casi a 5 anni. Franco Di Mare, che sta combattendo contro questo mostro, ha dichiarato al Corriere della Sera:
Ho un tumore che non lascia scampo. Mi resta poco da vivere, quanto non lo so. Però non mollo. Confido nella ricerca. Da questo non si guarisce. Non se ne va, al massimo lo puoi rallentare, ma resta lì ed è uno dei più cattivi.
#FrancoDiMare intervistato da Fazio “Quando mi sono ammalato ho chiesto alla Rai di avere lo stato di servizio, con l'elenco delle missioni, per supportare la diagnosi. Ho mandato decine di mail dicendo; ho una malattia terminale. Mi hanno ignorato. È ripugnante!” Forza Franco! pic.twitter.com/PJn5rQowZs
— Alessandro Calzetta (@alecalzetta) April 29, 2024
Qual è il principale fattore di rischio per il mesotelioma pleurico maligno?
Il principale fattore di rischio per il mesotelioma pleurico maligno è l’amianto, materiale molto utilizzato in Italia tra gli anni Settanta e Ottanta e bandito dall’inizio degli anni Novanta. Franco Di Mare è la dimostrazione che il contatto con le particelle, all’occhio del tutto invisibili, possono presentare il conto a distanza di tanti anni. Al Corriere della Sera ha raccontato come crede di aver preso il cancro:
Sono stato a lungo nei Balcani, tra proiettili all’uranio impoverito, iper-veloci, iper-distruttivi, capaci di buttare giù un edificio. Ogni esplosione liberava nell’aria infinite particelle di amianto. Ne bastava una. Seimila volte più leggera di un capello. Magari l’ho incontrata proprio a Sarajevo, nel luglio del 1992, la mia prima missione. O all’ultima, nel 2000, chissà. Non potevo saperlo, ma avevo respirato la morte. Il periodo di incubazione può durare anche 30 anni. Eccoci.