Bonus, busta paga, RdC, Irpef: tutte le novità di marzo 2022

Quali sono le novità di marzo 2022 sui nuovi bonus, sull'assegno universale, sulla busta paga, sull'Irpef, sul reddito di cittadinanza? Ecco 5 cose da sapere!

Il mese di marzo 2022 si apre all’insegna delle novità per tutti i cittadini, i lavoratori, i pensionati, le famiglie, i giovani e i titolari del reddito di cittadinanza. Infatti, INPS ha già annunciato tutta una serie di cambiamenti che troveranno sbocco proprio da marzo 2022: stiamo parlando dell’introduzione dell’assegno unico e universale per i figli, della nuova busta paga, degli aumenti sul reddito di cittadinanza e degli effetti della nuova riforma dell’Irpef.

Non solo: si avvicina anche la bella stagione e la diffusione del Covid-19 inizia a rallentare. Motivo per cui il 31 marzo 2022 potrebbe essere la data ultima per la fine dello stato di emergenza. Ciò comporterà modifiche a livello di smart working dal 1° aprile 2022, oltre che meno restrizioni per i cittadini e maggiore possibilità di azione per le attività commerciali.

Si inizia a pensare, nel contempo, anche all’abolizione del Green pass: prima probabilmente cesserà di essere obbligatorio negli spazi aperti e in un successivo momento anche nei luoghi al chiuso. Tutto questo in modo graduale.

Ma torniamo ai nuovi bonus, alla busta paga di marzo 2022, agli aumenti sul reddito di cittadinanza, e alla nuova riforma dell’Irpef: che cosa cambia da marzo? Ecco tutto quello che c’è da sapere!

Bonus marzo 2022: arriva l’assegno universale!

Partiamo con il botto! Finalmente – lo possiamo dire – da marzo 2022 scattano i primi pagamenti dell’assegno unico e universale 2022 per i figli a carico fino a 21 anni. Lo abbiamo atteso per diversi mesi ed ora è arrivato: il nuovo bonus universale riguarderà moltissimi nuclei familiari e figli, inglobando al suo interno tutte le agevolazioni per la famiglia previste per le annualità precedenti.

Dal 1° marzo 2022, infatti, non si potranno più richiedere il bonus mamma domani, il bonus bebè, gli assegni al nucleo familiare e altre misure che sono state “risucchiate” nel nuovo assegno unico 2022. È una buona notizia? Probabilmente sì!

L’assegno unico e universale verrà pagato ogni mese dall’INPS a tutte le famiglie che presenteranno la richiesta: le prime erogazioni partiranno da metà marzo, ma solo per i nuclei che hanno inoltrato la richiesta nei primi mesi del 2022.

L’assegno per i figli under 21 si può richiedere con o senza ISEE, ricordando che gli importi vengono modulati in base al reddito: da 50 euro a 175 euro al mese per il primo e il secondo figlio. Le maggiorazioni riguardano i ragazzi con disabilità, i figli dal terzo in poi, i genitori lavoratori, le giovani mamme e le famiglie che percepivano gli ANF (con reddito inferiore a 25 mila euro).

Anche i ragazzi dai 18 ai 21 anni potranno richiedere l’assegno unico direttamente all’INPS, ma per loro gli importi saranno ridotti: da 25 euro al mese fino a 85 euro al mese. Per ottenere il bonus occorre soddisfare alcune condizioni, come abbiamo riportato nel nostro articolo di approfondimento.

Reddito di cittadinanza marzo 2022: nuovi importi e aumenti!

E sarà proprio il nuovo assegno universale a modificare anche gli importi del reddito di cittadinanza: per tutte le famiglie aventi diritto, il bonus verrà erogato in forma automatica in occasione della ricarica mensile RdC, senza necessità di richiedere il beneficio all’INPS.

Dunque non bastavano le rimodulazioni degli importi RdC in base all’ISEE 2022 – da presentare entro il 31 gennaio –, perché dal 1° marzo si dovranno calcolare anche nuovi importi per i ragazzi fino a 21 anni a carico dei genitori titolari di reddito o pensione di cittadinanza. 

Come si traduce tutto questo in numeri? Il calcolo da fare non è troppo complesso, ma può venirci in aiuto l’utilizzo del simulatore importi assegno unico dell’INPS.

Dall’importo percepito mensilmente come reddito di cittadinanza bisogna sottrarre la quota relativa ai figli, per poi aggiungere al risultato della differenza l’importo dell’assegno universale 2022.

Per calcolare la quota RdC destinata ai figli è necessario eseguire questo calcolo:

Quota RdC minorenni=ImportoRdC*[(contributo minorenni alla scala di equivalenza)/(scala equivalenza totale)]

Il calcolo dell’assegno universale, invece, si può fare con il simulatore INPS: considerando che i titolari del reddito di cittadinanza hanno un reddito basso (inferiore a 9.360 euro all’anno), spetterà a tutti l’importo massimo dell’assegno, ovvero 175 euro per i primi due figli, 260 dal terzo figlio, con eventuale aggiunta di 100 euro per le famiglie con quattro o più figli a carico.

Se il ragazzo è disabile non viene applicato alcun limite di età alla percezione dell’assegno unico e sono da tenersi valide le maggiorazioni da 85 a 105 euro sull’assegno (solo fino a 21 anni).

Riforma Irpef: cosa cambia da marzo 2022?

Uscendo dai bonus famiglia e allontanandosi dal reddito di cittadinanza, la Legge di Bilancio 2022 ha attuato la riforma dell’Irpef, che modificherà le buste paga dei lavoratori, ma anche i cedolini pensione dei cittadini, con risvolti visibili a partire dal mese di marzo 2022.

Nel dettaglio, come previsto dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 4/E del 18 febbraio 2022, la nuova Irpef prevede il passaggio dalle cinque aliquote precedentemente previste ai quattro scaglioni ad oggi in vigore. Per i redditi più bassi, al di sotto dei 15 mila euro, non cambierà praticamente nulla, considerando che l’aliquota è rimasta invariata al 23%. 

Per quanto riguarda, invece, il secondo e il terzo scaglione, è prevista un’aliquota Irpef del 25% tra 15 mila e 28 mila euro, mentre si sale al 35% per i redditi compresi tra 28 mila e 50 mila euro. Infine, l’ultima aliquota Irpef fissata al 43% viene applicata ai redditi superiore a 50 mila euro.

Ma in termini monetari, che cosa cambia per i lavoratori dipendenti? Le detrazioni per ciascun lavoratore dipendendo o assimilato variano al variare dello scaglione di appartenenza:

  • fino a 15 mila euro di reddito – I scaglione – detrazione di 1.880 euro;
  • tra 15 mila e 28 mila euro – II scaglione – detrazione di 1.910 + 1.190 x [(28.000-reddito complessivo)/13.000)];
  • tra 28 mila e 50 mila euro – III scaglione – detrazione di 1.910 x [(50.000-reddito complessivo)/22.000)];
  • oltre 50 mila euro – IV scaglione – nessuna detrazione prevista.

La busta paga 2022 sarà più ricca o più povera? Andiamo a vedere cosa andrà a incidere sullo stipendio dei lavoratori da marzo 2022!

Busta paga marzo 2022: aumenti o tagli? Tutte le novità!

Assegno universale per i figli in sostituzione degli assegni familiari, nuove detrazioni e nuove riforma Irpef, ma anche bonus Renzi: come cambia la busta paga a marzo 2022? Tra alti e bassi i lavoratori otterranno aumenti o tagli? Scopriamolo insieme!

La prima voce che va a incidere sulla busta paga di marzo 2022 è sicuramente l’assegno unico e universale 2022, che – a differenza degli assegni familiari – non vene erogato nella busta paga del lavoratore, bensì sul conto corrente del beneficiario. Non solo: i primi pagamenti si attendono tra il 15 e il 21 marzo, ma solo per le richieste inviate all’INPS tra gennaio e febbraio 2022.

Considerando gli importi, l’assegno universale e gli ANF dovrebbero equivalersi, ma nella realtà gli importi del primo potrebbero essere inferiori a quelli previsti precedentemente dal secondo. Motivo per cui il Governo ha deciso di introdurre delle maggiorazioni per chi percepiva gli ANF e possiede un reddito fino a 25 mila euro. Nessuno, quindi, ci perderà.

Un’altra voce che pesa sulla busta paga è la nuova riforma Irpef, che porterà dei cambiamenti a livello di detrazioni per i lavoratori dipendenti, per gli autonomi e per i pensionati. Le differenze, rispetto agli scaglioni precedenti dovrebbero essere minime, alla luce delle lievi modifiche apportate alle aliquote.

Quello che contribuirà all’aumento della busta paga di marzo 2022 è il bonus Renzi, ovvero i 1.200 euro all’anno che i lavoratori dipendenti entro un certo limite di reddito possono percepire dal proprio datore di lavoro. Ma a chi spetta il bonus Renzi nel 2022?

Bonus Renzi in busta paga 2022: a chi spetta?

Molti pensavano i 100 euro in busta paga previsti dal bonus Renzi sarebbero stati cancellati dalla nuova riforma dell’Irpef: invece, qualcuno potrà ancora ottenerli. Quella che è sparita è la detrazione aggiuntiva prevista per i redditi superiori a 28 mila euro, ma inferiori a 40 mila euro.

Quello che ad oggi viene chiamato “trattamento integrativo” – ovvero il vecchio e caro bonus Renzi – verrà erogato in misura piena anche nel 2022 ai lavoratori dipendenti con un reddito inferiore a 15 mila euro. I lavoratori con un reddito compreso tra 15 mila e 28 mila euro, invece, potranno ottenere il bonus Renzi solo in misura parziale.

Come spiega la circolare del 13 gennaio 2022 dei consulenti del lavoro, il trattamento integrativo per i redditi compresi tra 15 mila e 28 mila euro spetta:

“solo se la somma delle detrazioni è di ammontare superiore all’imposta lorda”. In tali casi il bonus Renzi viene erogato per un importo “determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni sopraelencate e l’imposta lorda”, senza eccedere oltre i 1.200 euro all’anno.

Fine dello stato di emergenza al 31 marzo 2022: cosa cambia?

E sempre a marzo 2022 è in scadenza anche lo stato di emergenza: il 31 marzo il Governo ha fissato la fine dell’emergenza e non intende prorogare ulteriormente tale data. Che cosa cambia quindi dal 1° aprile?

Salvo nuove decisioni, dal 1° aprile dovrebbe esserci un graduale ritorno alla normalità: le restrizioni verranno gradualmente allentate, e l’Italia tornerà a riaprire ai turisti stranieri con meno vincoli e regole.

Lo smart working verrà gradualmente accantonato, nonostante sia notevolmente cresciuto proprio grazie alla pandemia e continuerà ad essere sfruttato ma in misura parziale. Potranno rimanere in smart working i lavoratori fragili e coloro che sono maggiormente esposti al rischio di contrarre il Covid-19.

Non solo: la fine dello stato di emergenza coincide con la cessazione dell’adozione di DPCM da parte del Presidente del Consiglio, pone fine ai compiti del Commissario Straordinario per l’emergenza, scioglie il comitato tecnico scientifico e rivede il meccanismo dei colori delle regioni.

Un nuovo inizio che ci fa vedere la luce in fondo a un lungo tunnel pandemico durato più di due anni.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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