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Battiti live: chi sono i nuovi conduttori dello show musicale di Mediaset

Il famoso programma di Mediaset Battiti Live per la stagione 2024 subisce parecchi cambiamenti rispetto alle scorse edizioni, a cominciare dai conduttori ma anche dal canale di trasmissione. Ecco chi presenta Battiti Live e quali sono i cambi che subisce lo spettacolo, a cominciare dalla prima grande novità: il programma non viene più trasmesso su Italia 1, ma su Canale 5.

Battiti Live 2024, chi li presenta? Ecco i nuovi conduttori del programma

Battiti Live nel 2024 viene condotto da una coppia molto celebre nel mondo dell’intrattenimento: Alvin e Ilary Blasi, che insieme hanno capitanato l’Isola dei famosi fino alla stagione 2023.

Nel 2024 Ilary e Alvin lasciano la conduzione del programma. Al loro posto Mediaset ha scelto Vladimir Luxuria ed Elenoire Casalegno.

Dopo le speculazioni sull’addio della conduttrice a ogni programma Mediaset, ecco che Ilary Blasi torna alla conduzione su Canale 5.

A farlo sapere è FQ magazine. Nella rivista si afferma che non ci saranno più Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri al timone del programma. Il motivo? Una sorta di rivoluzione verso il cambiamento che lo stesso amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, ha ammesso in conferenza stampa:

Questa estate Battiti Live passerà su Canale 5 e sarà condotto da Ilary Blasi, che consideriamo un volto di Canale 5

I conduttori non sono soli: ad affiancarli c’è Rebecca Staffelli, figlia di Valerio Staffelli, inviato di Striscia la Notizia, già inviata social durante l’ultima edizione del Grande Fratello. A Rebecca è stato affidato il backstage: dalle interviste dei vari artisti a un contatto diretto con il pubblico e con i presenti.

Battiti Live 2024, quando inizia il programma

Il programma comincia il 4 maggio da Foggia, per poi passare a Brindisi l’11 maggio, Ostuni il 12 maggio, Gravina di Puglia il 18 maggio, Galatina il 19 maggio, Margherita di Savoia il 25 maggio e il 26 maggio a Sammichele di Bari.

Le ultime mete sono San Ferdinando di Puglia il 1° giugno, Giovinazzo il 2 giugno, con l’ultimo spettacolo previsto a Bari il 4 luglio.

Emily in Paris 4 si farà: quando esce e le ultime novità sulla serie

Emily in Paris va verso la sua chiusura, con la celebre serie Netflix che pare chiuderà i battenti con la quarta stagione, la quale si farà dopo il successo incredibile delle prime tre che hanno fatto incetta di visualizzazioni nel corso degli anni. 

Ma quando esce Emily in Paris 4? I fan della serie potrebbero non dover aspettare troppo, con le riprese che sono già in corso a… Roma.

Emily in Paris 4 si farà

Costretta per lavoro a lasciare gli Stati Uniti e il suo fidanzato, la giovane Emily si trova a mettersi alla prova e a scoprire se stessa, da sola a Parigi. Nuovi amici, nuovi amori, avventure e sfide professionali si susseguono con la romanticissima capitale francese a fare da sfondo.

Questa a grandi linee la trama del format che continua a riscuotere successo.

É uscita da pochissimo la terza stagione, eppure già ci si chiede se e quando uscirà il quarto capitolo delle avventure di Emily a Parigi.

I fan possono stare tranquilli, la quarta stagione si farà, era già stata confermata prima ancora dell’uscita delle ultime puntate, segno che evidentemente ci sarà modo di capire come andranno a chiudersi tutte le varie trame e sotto trame che si sono composte nel corso di queste prime tre stagioni.

Leggi anche: Emily in Paris 3, la recensione (senza spoiler)

Trama, cast e qualche anticipazione

Per quanto riguarda la trama della prossima stagione, ci si aspetta che i nuovi episodi ci aiuteranno a scoprire come evolveranno i rapporti tra i protagonisti della serie e come riusciranno ad affrontare i problemi e le sfide rimasti aperti al termine della terza stagione.

Non è da escludere che qualche nuovo personaggio possa unirsi al cast per portare delle novità all’interno della storia, ma a quanto pare invece, il cast principale rimarrebbe confermato.

Dovremmo dunque rivedere:

  • Lily Collins, nei panni della sognatrice Emily, in cerca del suo posto nel mondo;
  • Lucas Bravo, nel ruolo dello chef Gabriel;
  • Lucien Laviscount, tornerà nei panni di Alfie;
  • Philippine Leroy Beaulieu, Sylvie;
  • Samuel Arnold nel ruolo di Julien;
  • Camille Razat è Camille
  • Bruno Gouery, nel ruolo di Luc.

Anche il format dovrebbe essere confermato e rinnovato, rimanendo come nelle precedenti stagioni, ovvero 10 puntate dalla durata di 30 minuti ciascuna.

Emily in Paris 4, in corso le riprese a Roma

Come testimoniato dalle foto pubblicate sui social da Lily Collins, attrice che interpreta Emily Cooper, il cast si è recato a Roma per registrare una parte della quarta stagione in cui potremmo vedere la protagonista diventare una novella Audrey Hepburn in Vacanze romane, con tanto di gelato, giro in Vespa tra i monumenti e forse chissà anche un flirt italiano. 

Intanto a suggerire la conclusione della serie sarebbe il party organizzato per l’addio a Parigi al quale ha preso parte il cast e che suona come un addio alla città che ha fatto da sfondo alle vicende di Emily nel corso degli ultimi anni.

Quando esce Emily in Paris 4

Per quel che riguarda l’uscita nella quarta stagione non abbiamo ancora certezze, con gli sviluppi sulle riprese che ci permettono però di prevede il 2025 come anno di uscita più probabile, anche se, se come vociferato Pierre Cadeau diventerà stilista per le Olimpiadi, la serie potrebbe già arrivare tra fine luglio e metà agosto 2024.

Leggi anche: Le serie tv di maggio 2024: i titoli imperdibili in uscita sulle diverse piattaforme

David di Donatello 2024: quali sono le nomination, i conduttori e dove vederlo in TV

La sessantanovesima edizione del David di Donatello, il prestigioso premio cinematografico italiano, va in onda venerdì 3 maggio 2024 in diretta dal Teatro 5 di Roma a Cinecittà: ecco dove vederlo in TV, quali sono le nomination, i conduttori e gli ospiti.

David di Donatello: tutte le nomination delle 23 categorie

Durante la cerimonia vengono assegnati in totale 25 premi David, tra David di Donatello e David Speciali.

20 di questi sono riconosciuti ai film italiani usciti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. Ecco tutti i premi:

  • 1 David di Donatello viene assegnato per il Miglior Documentario
  • 1 David di Donatello al cinema internazionale, destinato a una delle opere straniere che sono state distribuite in Italia. Nel 2024 viene assegnato ad Anatomia di una caduta di Justin Triet
david internazionale
  • 1 David Giovani, destinato al miglior film italiano vicino ai temi della nuova generazione. La giuria è composta da studenti delle scuole secondarie di secondo grado
  • 1 David di Donatello per il miglior cortometraggio, assegnata da una commissione nominata dal presidente e composta da Domenico Dinoia, Marzia Gandolfi, Paola Jacobbi, Claudia Panzica, Mauro Donzelli, Francesco Giai Via, Maria Grazia Mattei, Maria Carolina Terzi e Marina Sanna
  • 1 David dello Spettatore: premio assegnato al film italiano che ha raggiunto il maggior numero di spettatori in sala calcolato entro febbraio 2024. Questo premio viene assegnato a C’è Ancora Domani di Paola Cortellesi: il film ha totalizzato in totale 5.354.653 spettatori nelle sale
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  • 1 premio Cecilia Mangini per il miglior Documentario
  • i David speciali sono assegnati alle personalità del mondo del cinema dalla Presidenza e dal Consiglio Direttivo: nel 2024 viene assegnato a Vincenzo Mollica, giornalista, scrittore e conduttore televisivo e radiofonico, pilastro dello spettacolo italiano
david speciale

Nel corso della 69° edizione riceve il David alla carriera Giorgio Moroder, compositore e produttore discografico.

david carriera

E Milena Vukotic, protagonista di interpretazioni che hanno affascinato autori quali Fellini e Monicelli.

david carriera 1

Ecco quali sono le nomination delle 23 categorie:

1. Miglior Film

  • C’è ancora domani di Paola Cortellesi
  • Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti
  • Io capitano di Matteo Garrone
  • La chimera di Alice Rohrwacher
  • Rapito di Marco Bellocchio

2. Miglior regia

  • Nanni Moretti per Il sol dell’avvenire
  • Matteo Garrone per Io capitano
  • Andrea Di Stefano per L’ultima notte d’amore
  • Alice Rohrwacher per La chimera
  • Marco Bellocchio per Rapito

3. Miglior esordio alla regia

  • Paola Cortellesi
  • Giacomo Abbruzzese
  • Micaela Ramazzotti
  • Michele Riondino
  • Giuseppe Fiorello

4. Miglior sceneggiatura originale

  • C’è ancora domani Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi
  • Il sol dell’avvenire Francesca Marciano, Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Valia Santella
  • Io capitano Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini, Andrea Tagliaferri
  • La chimera Alice Rohrwacher
  • Palazzina Laf Maurizio Braucci, Michele Riondino

5. Miglior sceneggiatura non originale

  • Le vele scarlatte di Pietro Marcello, Maurizio Braucci, Maud Ameline
  • Lubo di Giorgio Dritti, Fredo Valla
  • Misericordia di Emma Dante, Elena Stanchelli, Giorgio Vasta
  • Mixed by Erry di Sydney Sibilla, Armando Festa
  • Rapito di Marco Bellocchio, Susanna Nichiarelli

6. Miglior attore protagonista

  • Valerio Mastandrea per C’è ancora domani
  • Antonio Albanese per Cento domeniche
  • Pierfrancesco Favino per Comandante
  • Josh O’Connor per La chimera
  • Michele Riondino per Palazzina Laf

7. Miglior attore non protagonista

  • Adriano Giannini per Adagio
  • Giorgio Colangeli per C’è ancora domani
  • Vinicio Marchioni per C’è ancora domani
  • Silvio Orlando per Il sol dell’avvenire
  • Elio Germano per Palazzina LAF

8. Miglior attrice protagonista

  • Valerio Mastandrea per C’è ancora domani
  • Antonio Albanese per Cento domeniche
  • Pierfrancesco Favino per Comandante
  • Josh O’Connor per La chimera
  • Michele Riondino per Palazzina Laf

9. Miglior attrice non protagonista

  • Emanuela Fanelli per C’è ancora domani
  • Romana Maggiora Vergano per C’è ancora domani
  • Barbora Bobulova per Il sol dell’avvenire
  • Alba Rohrwacher per La chimera
  • Isabella Rossellini per La chimera

10. Miglior produttore

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Disco Boy
  • Io Capitano
  • La Chimera

11. Miglior film internazionale

  • Anatomia di una caduta
  • As Bestas
  • Foglie al vento
  • Killers of the Flower Moon
  • Oppenheimer

12. Miglior cortometraggio

Premio assegnato a The meatseller di Margherita Giusti

13. Miglior documentario – premio Cecilia Mangini

  • Enzo Jannacci. Vengo Anch’io
  • Io, noi e Gaber
  • Laggiù qualcuno mi ama
  • Mur
  • Roma, santa e dannata

14. Miglior colonna sonora

  • Adagio – Subsonica
  • C’è ancora domani – Lele Marchitelli
  • Il sol dell’avvenire – Andrea Farri
  • L’ultima notte d’amore – Santi Pulvirenti
  • Miglior canzone originale
  • Adagio – Adagio
  • La vita com’è  Il più bel secolo della mia vita
  • Baby – Io capitano
  • O DJ (Don0t Give Up) – Mixed by Erry
  • La mia terra – Palazzina Laf

15. Miglior canzone originale

  • Adagio – Adagio
  • La vita com’è  Il più bel secolo della mia vita
  • Baby – Io capitano
  • ‘O DJ (Don0t Give Up) – Mixed by E

16. Miglior fotografia

  • C’è ancora domani – Davide Leone
  • Comandante – Ferran Paredes Rubio
  • Io capitano – Paolo Carnera
  • La chimera – Hélène Louvart
  • Rapito – Francesco Di Giacomo

17. Miglior scenografia

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

18. Miglior trucco

  • Adagio
  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • Rapito

19. Miglior acconciatura

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

20. Migliori costumi

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

21. Miglior suono

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Il sol dell’avvenire
  • Io capitano
  • La chimera

22. Miglior montaggio

  • C’è ancora domani
  • Io capitano
  • L’ultima notte di Amore
  • La chimera
  • Rapito

23. Migliori effetti visivi – VFX

  • Adagio
  • Comandante
  • Denti da squalo
  • Io capitano
  • Rapito

David di Donatello: i conduttori della serata

A condurre i David di Donatello 2024 sono Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, che dirigono la cerimonia dal Teatro 5 di Cinecittà. Inoltre, i vari studi più iconici vengono ripresi e utilizzati durante i diversi momenti della premiazione. La cerimonia al Quirinale è condotta da Teresa Mannino.

David di Donatello, gli ospiti della premiazione

Tra gli ospiti della serata ci sono:

  • il regista Paolo Sorrentino
  • il regista Justin Triet
  • Federico Lelapi
  • Nicolas Maupas
  • Josh O’Connor
  • Claudia Gerini
  • Eleonora Giorgi
  • Elena Sofia Ricci
  • Isabella Rossellini
  • Giorgia
  • Irama
  • Malika Ayane
  • Mahmood

David di Donatello, dove vederlo

I David di Donatello vanno in onda venerdì 3 maggio 2024 in prima serata su Rai 1.

5 tecniche di marketing da mettere in pratica per far crescere il tuo brand

Far crescere il proprio brand richiede una strategia di marketing ben pianificata e delle tattiche efficaci che si integrino fra loro.

Il panorama del marketing dell’ultimo decennio si è trasformato a causa dei social media e del mondo digitale e, in questo contesto, alcune tecniche hanno dimostrato di essere durature e maggiormente efficaci nel creare consapevolezza del marchio e coinvolgere i clienti.

Per questo motivo, abbiamo deciso di riassumere qui 5 tecniche di marketing scelte dalle grandi aziende come parte delle campagne di comunicazione che tu puoi mettere in pratica per far crescere il tuo brand e vincere la concorrenza.

L’unione fa la forza: il co-branding

Il co-branding è una tecnica di marketing che coinvolge la collaborazione tra due marchi per creare un prodotto o un’esperienza condivisa. Questa sinergia può aumentare la visibilità di entrambi i marchi e creare valore aggiunto per i clienti.

Ad esempio, quando Nike ha collaborato con Apple per creare l’Apple Watch Nike+, hanno unito la loro esperienza tecnologica e sportiva per offrire un prodotto unico che ha attratto gli appassionati di fitness e tecnologia.

Questo tipo di partnership funziona molto bene anche con i brand minori, ma è importante ricordare di scegliere con attenzione la collaborazione.

Gadget e merchandising per non dimenticare

I gadget e il merchandising sono un modo efficace per diffondere il proprio brand e mantenere la tua azienda nella mente dei clienti.

Accessori come agende, borse o spille personalizzate possono essere realizzati in vari design, forme e dimensioni: questo ti permette di esprimere la personalità del tuo marchio e fare dei tuoi clienti tanti ambasciatori.

Oggetti di piccole dimensioni come penne o pins personalizzate possono essere distribuiti in eventi, fiere o incluse come omaggi con gli acquisti ai migliori clienti.

Sapevi che le spille personalizzabili sono state spesso scelte da brand iconici per diffondere la propria identità? Tra gli esempi più emblematici c’è Apple che, negli anni ‘70, ha creato la spilla personalizzata con il simbolo della mela morsicata rendendola un’immagine nitida nella mente delle persone.

Inoltre, come è capitato a Apple, le spillette personalizzate possono diventare oggetti da collezione e continuare nel tempo a diffondere inconsapevolmente il tuo brand.

Marketing esperienziale: l’esperienza batte il prodotto

Nel contesto del marketing esperienziale, il focus principale è trasformare l’interazione con il tuo brand in un’esperienza memorabile.

Questo approccio mette in evidenza l’importanza di andare oltre la mera vendita di un prodotto o servizio, concentrandosi invece su come il cliente si sente durante l’interazione con il brand. L’obiettivo è creare un legame emotivo, far vivere al cliente un’esperienza coinvolgente che vada oltre le aspettative.

Un esempio tangibile è rappresentato da Apple con i suoi Apple Stores. Oltre a vendere prodotti tecnologici, questi negozi offrono spazi interattivi e workshop dove i clienti possono sperimentare direttamente i prodotti, ricevere assistenza personalizzata e immergersi nell’ecosistema Apple. Questa esperienza coinvolgente rafforza il legame tra i clienti e il marchio, spingendoli a tornare e a condividere positivamente le loro esperienze.

Il marketing esperienziale è un potente strumento che puoi utilizzare per fidelizzare i tuoi clienti, promuovere la fedeltà al marchio e distinguerti nel mercato competitivo.

Programmi rewards: i premi piacciono a tutti

I programmi di premi, noti anche come programmi fedeltà, incentivano i clienti a tornare e ad impegnarsi con il tuo brand.

Questi programmi offrono ricompense, come sconti, punti fedeltà o regali, in cambio dell’acquisto ripetuto o dell’interazione con il brand.

Ad esempio, il programma di premi Starbucks Rewards offre punti per ogni acquisto che possono essere scambiati con bevande gratuite e altri vantaggi, incoraggiando i clienti a continuare a scegliere Starbucks.

L’influencer marketing fatto bene

L’influencer marketing è una strategia che coinvolge persone con una forte presenza online per promuovere un brand o prodotto.

La chiave per avere successo è trovare influencer autentici che siano in linea con i valori del marchio. La partnership tra l’influencer e il brand deve essere genuina e creare valore per entrambe le parti, altrimenti può risultare poco credibile, soprattutto se non ci sono punti in comune tra le parti.

Un esempio di partnership di influencer marketing ben riuscita è stata quella tra il gigante del trucco, MAC Cosmetics, e l’influencer James Charles.

James Charles, noto Youtuber e make-up artist, ha collaborato con MAC per creare una collezione di trucchi in edizione limitata. Questa partnership è stata un successo poiché ha combinato l’entusiasmo e l’expertise di James Charles nel mondo del trucco con la reputazione di alta qualità e innovazione di MAC Cosmetics.

La collaborazione ha portato alla creazione di prodotti esclusivi e a contenuti coinvolgenti sui canali social di James Charles. Gli appassionati di trucco hanno risposto entusiasticamente, alla collezione MAC x James Charles che ha venduto rapidamente, dimostrando il potere dell’influencer marketing quando si basa su una genuina affinità tra l’influencer e il brand.

Chiara Ferragni fuori da Pantene e sostituita da una sosia: ecco chi è la modella

Lo scandalo del Pandoro-gate ha fatto danni e sembra che la famosa influencer, Chiara Ferragni, non riesce ad avere un momento di riposo: il disastroso video di scuse non ha ricevuto gli effetti sperati, il recente divorzio con Fedez e adesso si aggiunge alle tante collaborazioni che sono giunte al termine, la partnership con la Pantene.

Il fatto che la Ferragni sia stata abbandonata anche dall’azienda di shampoo e prodotti per capelli si era capito già da qualche settimana. Non si è visto tratta dell’influencer nella nuova campagna pubblicitaria e al suo posto si è visto un volto nuovo ma che stranamente assomiglia molto alla Ferragni. Chi è la sosia con cui Pantene ha sostituito Chiara Ferragni?

La sosia di Chiara Ferragni: chi è Havi Mond

Ad ufficializzare la fine di Ferragni by Pantene è stato il cambio testimonial per la nuova campagna; al suo posto Pantene ha chiamato… una specie di sosia? Silhouette snella, tratti angelici del visto e altrettanto biondissima.

Il nuovo volto testimonial della linea di prodotti per la cura di capelli è Havi Mond, una modella di origini israeliane con alle spalle una carriera solida nel mondo della moda: Calvin Klein, Yves Saint Laurent e Chanel; tanto per nominare alcune delle sue collaborazioni.

La Ferragni è nei guai e sembra non riuscire ad uscirne

Sembra che tutto il supporto e l’amore che Chiara ha ricevuto in questi ultimi anni (soprattutto grazie al suo contributo durante la pandemia) siano stati dimenticati. Lo scandalo del pandoro Balocco è stato un duro colpo per la credibilità dell’influencer cremonese che sembra stia vivendo dei tempi particolarmente difficili.

Mentre le sue collaborazioni chiudono una dopo l’altra, da parte di Chiara tutto tace ma le difficoltà non finiscono qui. Infatti, continuano le indagini della procura che la vedono indagata per truffa aggravata e tra poco si saprà se verrà rinviata in giudizio.

Come se non bastasse l’Antitrust, dopo averla multata per il pandoro, potrebbe aggiungere un’altra salata sanzione per la sponsorizzazione dell’uovo di Pasqua di Dolci Preziosi e della bambola Trudi.

Top Spin 2K25, il ritorno dello storico videogioco di tennis: la data di uscita

Gli appassionati di tennis e contemporaneamente di videogiochi sapranno bene che un certo titolo, molto glorioso, mancava nel panorama delle console da un mucchio di tempo. Ebbene, finalmente è tornato, carico di novità: ecco Top Spin 2K25, quando esce e come sarà.

Top Spin 2K25, un ritorno dopo una lunghissima attesa

Nel campo videoludico il tennis non è mai stato uno sport eccessivamente alla ribalta. Come sappiamo, tra i videogame primeggia il calcio, ma anche altri sport hanno avuto titoli di grande rilievo: motori, basket, football, golf, wrestling.

Racchetta alla mano hanno saputo proliferare alcuni arcade più giocosi, come quelli di Mario o il celebre tennis di Wii Sports. Come impostazioni di gioco serie e realistiche si sono distinte solo due saghe: Virtua Tennis, durato dal 1999 al 2011, e appunto Top Spin, forse il più apprezzato ma anch’esso fermo al 2011.

Ora l’attesa è finita: la casa produttrice 2K si è decisa a sganciare un nuovo capitolo a più di un decennio di distanza. Si chiama Top Spin 2K25 e promette un’esperienza di gioco estremamente aggiornata (il che è anche normale visto il tempo intercorso dall’ultima volta). Ma riuscirà a soddisfare i fan della racchetta?

Le caratteristiche principali di Top Spin 2K25

Nel gioco è innanzitutto possibile creare il proprio tennista personalizzato, per intraprendere una modalità carriera in giro per il mondo e affrontare gli atleti più vincenti del momento e del passato. Ci sono poi partite d’esibizione semplici e una modalità online cross-platform, quindi possibilità di giocare con possessori del titolo su console diverse, il che è un bene. Si sente però la mancanza di modalità di gioco diverse, soprattutto in locale.

Il gameplay è tradizionale ma ricalibrato in meglio, diventa familiare dopo solo pochi momenti di difficoltà, mostrandosi preciso e sfidante, basato su movimenti e tempismo della pressione. Il movimento degli atleti è molto fluido; meno bene si deve invece dire sul loro aspetto, che non è realistico e fedele come in altri titoli sportivi.

A inizio gioco si parte con un roster di 25 campioni, che non è un cattivo numero, ma pesano delle assenze abbastanza gravi: purtroppo non c’è Sinner, stesso discorso per Nadal e Djokovic. In compenso il leggendario McEnroe vi farà da guida nei tutorial, e va molto meglio sul fronte di campi e tornei, perché ci sono praticamente tutte le competizioni e i terreni di gioco necessari a vivere la storia del tennis.

La mancanza di campioni importanti e di modalità di gioco più varie e creative frenerà qualcuno, ma ci auguriamo che in futuro Top Spin 2K25 li metta a disposizione in qualche modo. Non si è parlato ancora di DLC a pagamento, mentre c’è una componente di microtransazioni, seppur non troppo aggressiva: nella carriera si possono acquistare boost di esperienza oppure abbigliamento delle migliori marche sportive.

Top Spin 2K25 è disponibile: data di uscita, prezzi e piattaforme

Nonostante qualche difetto di troppo, siamo sicuri che alcuni fan del tennis non riusciranno a resistere al richiamo della racchetta. Per loro non ci sarà da attendere oltre: il videogioco è già disponibile, poiché è uscito lo scorso 23 aprile 2024.

Il titolo è stato rilasciato per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X e S, e infine anche per PC. Certo, anche il prezzo di lancio fa da muro perché è abbastanza alto: la versione base costa 60 euro su Steam e 75 euro sugli store di PlayStation e Xbox.

2K è già attiva nel mondo dei titoli sportivi, come nel caso del wrestling di WWE 2K24, tra i migliori videogiochi di recente uscita a marzo 2024. Vedremo se le scelte in fatto di tennis pagheranno nell’immediato o se dovranno cambiare qualcosa tra roster, offerta di modalità ludiche e prezzi.

La spiegazione del finale di Challengers: chi è il vero vincitore?

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Destinato a diventare uno dei film più amati e visti di Luca Guadagnino, Challengers è ricco di sfumature che possono essere colte visione dopo visione. La pellicola che vede protagonisti Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist nasconde misteriosi dettagli che potrebbero non essere subito notati dagli spettatori: ecco la spiegazione del finale di Challengers.

Challengers: l’amore è un match?

Il pubblico appassionato di cinema è corso in sala per la visione di uno dei film più attesi dell’anno, Challengers, il quale vede Luca Guadagnino dirigere tre dei talenti del cinema contemporaneo.

Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist sono i protagonisti di un triangolo sentimentale, ponendosi ai vertici nel corso dello svolgimento della pellicola, suddivisa in set come un vero match di tennis.

Lo sport è però solo una metafora funzionale alla resa di questo intricato rapporto in cui la tensione è dominante e il desiderio di conquistare il match point nasconde in realtà una volontà più intima dei tre protagonisti.

Il tennis come metafora relazionale: il significato di Challengers

I messaggi subliminali presenti all’interno di Challengers, tra cui quello presente sulla maglietta I Told Ya indossata più volte dai protagonisti, si uniscono ai sotterfugi messi in atto da Luca Guadagnino per presentare le dinamiche sentimentali tra Tashi, Art e Patrick.

Servendosi dei flashback, il regista racconta allo spettatore il rapporto tra due aspiranti tennisti compagni di gioco, i cui occhi sono rivolti verso la stella nascente del tennis, Tashi Duncan.

Il desiderio è palpabile, i loro occhi si posano in continuazione sui poster che la raffigurano e sul suo corpo durante i match di tennis, divenendo realtà quando Art e Patrick si ritrovano assieme a Tashi nella claustrofobica camera d’hotel.

È proprio all’interno di queste mura che il loro rapporto diviene carnale e visibile agli occhi dello spettatore, il quale intuisce con lo scorrere dei minuti come possa evolversi il rapporto tra i tre protagonisti.

Come un match di tennis, il film è diviso in atti che vede in primo luogo la conquista di Tashi da parte di Patrick, costruendo una relazione che, come un castello di carte, verrà smontata da Art, vittima del fascino emanato da Tashi.

Il triangolo sentimentale perde così costantemente uno dei suoi lati, mostrando le dinamiche che vedono la caduta della stella nascente del tennis femminile a causa di un infortunio, cambiando per sempre la traiettoria del suo futuro.

La vicinanza ad Art porterà così Tashi a diventare sua allenatrice e successivamente moglie, mentre Patrick vivrà la sua vita a debita distanza, rincorrendo vittorie che non riuscirà ad agganciare.

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Come una pallina di tennis, la loro relazione rimbalza da un campo all’altro e le loro strade sono destinate a incrociarsi nuovamente, ponendoli questa volta ai lati opposti della rete e vedendo Tashi posizionarsi al centro e che, come un ago della bilancia, deciderà le sorti del match finale.

Challengers, la spiegazione del finale

Nel finale del film diretto da Luca Guadagnino, il pubblico assiste così al set finale del match tra Art e Patrick, sul campo e nella vita.

Alternando le scene della partita a quelle precedenti l’inizio del match, il regista mostra gli incontri avvenuti tra i tre protagonisti, in cui il passato sembra essere non del tutto cancellato.

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La passione tra Patrick e Tashi è stata solo accantonata e riaffiora durante ogni singolo incontro, che sia nell’androne di un hotel o in parcheggio avvolto nella tempesta. Viene a galla anche la simbiosi tra Art e Patrick, in cui il calore di una sauna sprigiona dei sentimenti non apertamente dichiarati.

Art però ha un solo obiettivo: vincere la partita finale per tenere a sé Tashi, il cui desiderio è continuare a restare al suo fianco per poter raggiungere assieme a lui gli obiettivi di una carriera di cui è stata privata.

Una minaccia è però presente dall’altro lato del campo e l’impresa sembra più difficile del previsto.

La spiegazione del gesto di Patrick

Gli ultimi minuti di Challengers mettono a dura prova lo spettatore, il quale assiste a uno dei momenti di maggior tensione di un match di tennis, il tie break.

In questi attimi decisivi, lo spettatore viene però a conoscenza di quello che, la sera prima, è accaduto fuori dal campo: per poter conquistare la vittoria, Tashi rivolge a Patrick una richiesta d’aiuto.

Per far sì che Art possa vincere la partita e accedere alle qualificazioni degli US Open, Patrick deve concedere gli ultimi punti all’avversario, obbedendo così al gioco di Tashi.

In uno dei primi punti del tie break, Patrick è pronto alla battuta e, con dei giochi di rallenty, aumenta la tensione sugli spalti e in sala, fin quando sul campo avviene l’imprevedibile.

Con un particolare servizio alla battuta, Patrick rivela ad Art della notte precedente trascorsa in compagnia della moglie dell’avversario, lasciandolo inerme sul campo: non si tratta però di un gesto vendicativo, quanto più di un modo per spronare il suo amico di vecchia data.

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Sarà proprio questo ad animare le dinamiche di gioco, portando Art a ritornare in partita durante il tie break e, con uno scambio al cardiopalma, si assiste alla riconciliazione tra Art e Patrick, lasciando agli spettatori il dubbio su chi possa aver vinto successivamente il match.

Quello di cui si è però certi riguarda la realizzazione del sogno di Tashi che, sugli spalti, ha potuto assistere al suo sogno, in cui il tennis ha finalmente ceduto il posto a una relazione. Insomma, oltre a scoprire le splendide location in cui è stato girato Changellers, è evidente che il fil merita di essere scoperto comodamente seduti al cinema.

Leggi anche: Enea, significato nascosto e spiegazione del film di Pietro Castellitto

Chi è Joshua Zirkzee, tutto sull’attaccante del Bologna

Joshua Zirkzee è forse la più grande sorpresa di questo campionato di Serie A, con l’attaccante olandese vero trascinatore del Bologna dei miracoli di Thiago Motta.

Sulle sue tracce, in vista dell’estate, ci sono molte big italiane, dalla Juventus passando per Napoli e Inter fino al Milan, forse quello più interessato al classe 2001 anche in vista del sempre più probabile addio di Giroud a fine stagione, con il francese vicino al passaggio al Los Angeles FC.

Ma chi è Joshua Zirkzee? Dagli esordi con il Bayern Monaco fino all’approdo a Bologna, senza dimenticare la parentesi al Parma.

Chi è Joshua Zirkzee

Joshua Orobosa Zirkzee nasce il 22 maggio 2001 a Schiedam, nei Paesi Bassi, da padre olandese e madre nigeriana, con il suo secondo nome che in nigeriano significa “nelle mani di Dio”. Nato in una piccola cittadina vicino a Rotterdam si trasferisce poi con la famiglia a Spijkenisse, nel Waterland.

Ad appena cinque anni entra nel settore giovanile dell’Hekelingen, mentre nel 2013 passa a quello dell’ADO Den Haag per poi giungere nel 2016 al Feyenoord. Nel 2017 arriva il grande balzo, con il Bayern Monaco che decidere di credere in lui portandolo a 15 anni in baviera e crescendolo nel Bayern Campus. Nel dicembre 2019 arriva il debutto con la maglia dei tedeschi nella gara di Champions contro il Tottenham, vinta poi dalla formazione di Monaco per 3-1. La settimana dopo trova anche l’esordio in Bundesliga, subentrando al 90esimo e segnando il suo primo gol dopo appena due minuti.

Nella stagione 20/21, complice l’arrivo in squadra di Choupo-Moting, il suo spazio si riduce, con i bavaresi che nel mercato invernale lo cedono in prestito al Parma in Serie A, con il quale colleziona però solo quattro presenze a causa di una lesione al legamento collaterale. In estate viene poi ceduto all’Anderlecht, con cui colleziona 47 presenze condite da 18 gol e 13 assist in tutte le competizioni.

La svolta a Bologna

La stagione 22/23 la comincia invece nelle fila del Bayern Monaco, con il quale vince la Supercoppa tedesca prima di venir ceduto al Bologna il 30 agosto per 8,5 milioni di euro più il 40% sulla futura plusvalenza e una clausola di acquisto da 40 milioni valida per il solo Bayern, esordendo il 4 settembre contro lo Spezia e trovando il primo gol il 16 ottobre contro il Napoli.

Il vero cambiamento lo segna però l’annata 23/24, quando con la cessione di Arnautovic il giovane olandese diviene titolare, venendo trasformato da Motta in un pivot bravo a scendere e a far salire la squadra, riuscendo lo stesso a mettere a referto 11 gol e 4 assist in 32 partite stagionali.

In estate potrebbe arrivare finalmente il salto in una big, con il Bayern che sarebbe tentato nell’esercitare la clausola rescissoria, anche in virtù della percentuale sulla rivendita che rientrerebbe nelle tasche dei bavaresi, o con il Milan che potrebbe tentare l’assalto per il classe 2001, anche in virtù del probabile addio di Giroud.

Il puppy yoga è illegale: lo ha stabilito il Ministero della Salute

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Gli animalisti hanno ottenuto una piccola vittoria: il Ministero della Salute ha stabilito che il puppy yoga è illegale. I cuccioli di cane non possono essere utilizzati nelle palestre o nei centri sportivi, ne va del loro benessere psico-fisico.

Il puppy yoga è illegale: lo ha stabilito il Ministero della Salute

Negli ultimi tempi è diventato di gran moda il puppy yoga, tanto che sui social sono diventati virali video di adulti intenti a fare ginnastica in compagnia di cuccioli. Le immagini sono immediatamente diventati virali, provocando l’ira degli animalisti. Grazie a Striscia la Notizia sono saltati fuori retroscena che avrebbero dovuto far accapponare la pelle anche a coloro che non amano troppo gli animali. I cagnolini in questione vengono sballottati dagli allevatori da un centro sportivo all’altro, spesso trasportati in pessime condizioni. Tutto questo per il benessere degli umani che pagano fior fior di euro per la loro seduta di puppy yoga.

Gli animalisti, fortunatamente, non sono stati con le mani in mano. L’associazione Lndc Animal Protection ha presentato una denuncia per possibile maltrattamento alla procura di Milano. Nel frattempo, però, si è pronunciato il Ministero della Salute. Con una nota del 29 aprile 2024, si è stabilito che il puppy yoga è illegale perché “gli interventi assistiti con animali non possono essere fatti con cuccioli ma solo con soggetti adulti, condizione necessaria per tutelare la loro salute e il loro benessere“.

A partire dal 29 aprile 2024, quindi, il puppy yoga è illegale e non si può svolgere in nessun centro sportivo d’Italia. In attesa di una risposta dalla procura di Milano per la denuncia di possibile maltrattamento, la Lndc Animal Protection si dice soddisfatta della vittoria ottenuta con il Ministero della Salute. Piera Rosati, presidente dell’associazione, ha dichiarato:

Vittoria, le nostre azioni hanno fatto centro. Continueremo a rimanere vigili su questo fronte e a combattere verso ogni forma di maltrattamento e sfruttamento degli animali. Chiediamo ad Asl e cittadini di segnalare tempestivamente queste attività in tutta Italia ad autorità e polizia.

Puppy yoga illegale: cosa succede adesso?

Grazie alla nota del Ministero della Salute del 29 aprile 2024, il puppy yoga è illegale. Considerando che, specialmente nel Belpaese, il detto fatta la legge trovato l’inganno non è solo un modo di dire, la vigilanza deve essere massima. Questo significa che le associazioni animaliste continueranno a tenere sotto controllo la situazione e chiunque venga a conoscenza di situazioni dubbie è chiamato a denunciare i responsabili alle forze dell’ordine. Enrico Moriconi, veterinario etologo consulente della Lndc, ha dichiarato:

Questo è un risultato molto significativo. Viene confermato dal Ministero della Salute ciò che abbiamo sostenuto sin dall’inizio. L’illegalità dell’utilizzo dei cuccioli in queste pratiche. Desidero sottolineare la motivazione alla base della nostra denuncia: la tutela degli animali e del loro benessere. L’utilizzo degli animali rientra perfettamente negli interventi assistiti con animali (Iaa). Non è vero che esiste un vuoto normativo. E’ invece evidente che, rientrando di legge in quell’ambito, possono essere impiegati solo animali adulti non inferiori a un anno, previa formazione. (…) Impedire la sofferenza degli animali è il nostro principale obiettivo. Il fatto che il fenomeno del Puppy yoga sia balzato alla cronaca ha accelerato il processo di denuncia e segnalazione. Sarà compito degli organi deputati al controllo e alla vigilanza fare in modo che queste iniziative a danno degli animali non proseguano. Saranno i colleghi stessi e gli organi di polizia a monitorare i territori.

Ricordiamo che, grazie alle indagini, si è scoperto che molti cuccioli utilizzati per il puppy yoga avevano soltanto 42 giorni di vita. Questo significa che i cagnolini non avevano neanche terminato la profilassi vaccinale.

Chi è Simona Branchetti, tra i papabili nomi per condurre Pomeriggio 5

Simona Branchetti, giornalista e conduttrice molto apprezzata, potrebbe presto succedere a Myrta Merlino alla conduzione del celebre programma Pomeriggio 5.

Ecco chi è, dalla vita privata al fidanzato segretissimo della giornalista. 

Chi è Simona Branchetti: tutto sulla conduttrice e giornalista

Classe 1976, Simona Branchetti è nata il 15 agosto a Meldola, in provincia di Forlì-Cesena, sotto il segno zodiacale del Leone. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha preferito buttarsi nel mondo del giornalismo, diventando professionista nel 2005. Ha iniziato a muovere i primi passi nella carta stampata, come La voce di Forlì, poi è passata alla televisione, prima in emittenti locali poi, nel 2003, ha fatto il grande salto approdando a SkyTg24. Qui ha condotto anche Bel tempo si spera.

Nel 2007, Simona è passata a Mediaset e, ad oggi, è ancora uno dei volti di punta dell’informazione del Biscione. Ha presentato il Tg5, prima insieme a Giuseppe Brindisi poi sola, e in seguito ha ottenuto il programma Morning News, da lei stessa ideato. Per un breve periodo ha portato sullo schermo Pomeriggio Cinque News. La Branchetti ha anche scritto un libro, intitolato Donne è arrivato lo smart working, e nel 2019 ha ricevuto il premio Magna Grecia Award per il suo impegno nella causa femminile.

La vita privata di Simona Branchetti: chi è il fidanzato?

Da sempre molto riservata, Simona Branchetti è stata sposata con il conduttore radiofonico Federico Quaranta. Si sono conosciuti nel 2007 durante una vacanza a Formentera, quando lui era fidanzato. Tornati in Italia, lo speaker ha rotto con la compagna e ha iniziato a corteggiare la giornalista. Dopo 8 mesi dal primo incontro, precisamente nel 2008, i due si sono giurati amore eterno. L’unione, purtroppo, è arrivata al capolinea nel 2012. Quaranta, intervistato dal settimanale DiPiù, ha dichiarato:

I primi tre anni sono stati fantastici: eravamo innamoratissimi, abbiamo anche cercato un figlio, ma purtroppo non è arrivato. Poi sono cominciati i problemi.

La separazione, stando a quanto dichiarato da Federico, è arrivata soprattutto a causa dei rispettivi impegni professionali. Ad oggi, comunque, hanno un ottimo rapporto. Nel 2016 Simona ha iniziato una relazione con Carlo Longari, ex compagno di Elisabetta Ferracini, figlia di Mara Venier. Si sono sposati nel 2017, ma nel 2021 è arrivata la rottura. Per la Branchetti è stata molto dolorosa:

Ero convinta di aver trovato l’uomo con cui avrei vissuto per sempre, lo avrei voluto, e invece non è andata così. Perderlo è stata una ferita mortale

Attualmente, la conduttrice e giornalista dovrebbe essere single. Con gli ex mariti non ha mai avuto figli.

Simona Branchetti a Pomeriggio 5?

Ora per la Branchetti potrebbero spalancarsi le porte di Pomeriggio 5, programma già noto alla giornalista che come detto sopra ha condotto la versione News dello show.

Secondo le ultime notizie infatti Myrta Merlino non avrebbe convinto la dirigenza Mediaset a riconfermarla, con l’ex conduttrice di La7 che potrebbe trovare spazio su Rete 4.