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Chi è Edelfa Chiara Masciotta: carriera, figli e incidente dell’ex Miss Italia

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La fama ottenuta nel 2005 grazie alla vittoria del concorso di bellezza più famoso di sempre ha reso Edelfa Chiara Masciotta una delle Miss Italia più amate dal pubblico.

Nel corso della sua vita, però, la showgirl ha dovuto superare diverse difficoltà: ecco chi è Edelfa Chiara Masciotta, dalla carriera alla vita privata.

Chi è Edelfa Chiara Masciotta: la carriera dopo Miss Italia

Tante sono le showgirl che hanno ottenuto successo dopo Miss Italia e, oltre a Francesca Bergesio, vi è anche Edelfa Chiara Masciotta, vincitrice del concorso di bellezza nel 2005.

La modella torinese classe 1984, decreta il Piemonte vincitore di Miss Italia per la seconda volta consecutiva dopo la vittoria di Cristina Chiabotto, dando così inizio alla sua carriera nel mondo dello spettacolo.

Dopo aver raggiunto questo traguardo, Edelfa decide di abbandonare gli studi per percorrere una nuova strada, divenendo la madrina dei Giochi Olimpici Invernali.

Inizia così un percorso nel mondo televisivo, partecipando alla prima edizione del talent Notti sul ghiaccio, dimostrando il suo talento anche al fianco del Gabibbo per Striscia la Notizia.

A questo si è affiancato lo studio nel campo della recitazione, avendo il sostegno della famiglia creata negli anni.

Edelfa Chiara Masciotta: chi è il marito?

Dopo cinque anni dalla vittoria di Miss Italia, Edelfa non ha percorso esclusivamente la strada dello spettacolo, ma ha anche avuto modo di creare una piccola famiglia al fianco del regista Roberto Cenci.

La relazione non è però durata molti anni, come dimostra il divorzio avvenuto poco dopo, a cui è seguita un’altra relazione intrapresa con l’ex calciatore Alessandro Rosina.

Chi sono i figli di Edelfa Chiara Masciotta e il diabete del primogenito

Durante la prima relazione, Edelfa Chiara Masciotta ha dato alla luce il primo bambino Andrea, a cui sono seguiti qualche anno più tardi Aurora e Alessio, nati in seguito alla seconda relazione.

L’amore nei confronti dei figli è più forte che mai, come dimostra la vicinanza della showgirl al primogenito Andrea.

A soli tre anni, infatti, il primo figlio si è ammalato di diabete di tipo 1 e, in seguito a questa scoperta, l’ex Miss Italia ha deciso di abbandonare la carriera nel mondo dello spettacolo, preferendo restare al fianco della famiglia.

Edelfa Chiara Masciotta oggi: la vita dopo l’incidente

A differenza della collega di Miss Italia Miriam Leone, Edelfa Chiara Masciotta ha preferito non proseguire una carriera nel mondo televisivo, intraprendendo altre strade per supportare le cure del primogenito.

Oggi la showgirl si dedica infatti a uno studio di progettazione, Edera, lavorando al fianco dell’architetto e fotografo Daniele Ratti.

Nel 2019, inoltre, Edelfa Chiara Masciotta è stata protagonista di un incidente stradale mentre camminava sulle strisce pedonali, ritrovandosi ad affrontare cinque operazioni.

Ritrovatasi senza naso, Edelfa è finita più volte sotto i ferri e, tra i danni dell’incidente, riporta inoltre la probabilità di perdere l’udito da un orecchio, dichiarando però la mancata volontà di sottoporsi nuovamente ad altri interventi.

Leggi anche: Franco Di Mare, chi è il giornalista affetto da tumore: fidanzata, figli, carriera e malattia

Francesca Pascale, le foto della splendida casa dove vive con Paola Turci

La coppia formata da Francesca Pascale e Paola Turci è un punto di riferimento nel panorama dello spettacolo italiano, il loro infatti è stato uno dei matrimoni più significativi e seguiti degli ultimi anni nel mondo delle celebrità.

Fin da giovane, Francesca Pascale è stata una fervente sostenitrice di Silvio Berlusconi, dedicandosi attivamente al suo partito; nel 2013 i due hanno reso pubblica la loro relazione. Ironia della sorte vuole che, nello stesso anno, la cantautrice Paola Turci componeva una canzone intitolata “Devi andartene”, indirizzata proprio a Berlusconi.

Tuttavia, l’amore ha superato le divergenze politiche e le due hanno deciso di unirsi in matrimonio nell’estate del 2022, dopo la fine della relazione tra Pascale e Berlusconi nel 2020. Da allora, hanno iniziato a vivere insieme in una casa da sogno, un luogo che suscita grande curiosità sia per il suo valore economico che per la sua ubicazione. Ecco le immagini della splendida casa immersa nel verde.

Francesca Pascale, tutto sulla sua casa: dove si trova e quanto costa

La casa di Francesca Pascale e Paola Turci, infatti, è un vero e proprio palazzetto, in cui la coppia si è trasferita subito dopo il matrimonio, dopo aver vissuto per qualche mese a Casatenovo (Lecco), proprio nella villa simbolo del legame fra Francesca Pascale e Silvio Berlusconi.

Villa Giambelli, infatti, era stata acquistata da Silvio Berlusconi come residenza da dividere con l’allora fidanzata Francesca Pascale, in un tripudio di ricchezza e sfarzo.

La villa, infatti, era costata 2,5 milioni di euro, a cui erano stati aggiunti altri 29 milioni per renderla adatta ad ogni capriccio e confort della coppia (basti pensare che un’intera stanza era dedicata al barboncino Dudù).

Così, nei 1140 metri quadri della villa, si potevano trovare oggetti di raffinato design, opere d’arte e oggetti di alta ingegneria domotica. Il “giardino” era di oltre 30.000 metri quadri.

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Ora, la nuova casa di Francesca Pascale e Paola Turci non è certamente a questi livelli principeschi, ma è indubbio che si tratti di un gioiellino architettonico, immerso in un’atmosfera totalmente diversa e adatto anche alle nuove esigenze imprenditoriali di Francesca Pascale.

L’ex showgirl, infatti, si dedica al momento alla coltivazione di cannabis a scopo terapeutico, e porta avanti da anni una battaglia per la legalizzazione completa di questo prodotto.

Vediamo allora nel dettaglio dove si trova la sua attuale residenza, e qual è il valore stimato.

La casa di Francesca Pascale, una villa nel verde

La casa di Francesca Pascale e Paola Turci, infatti, si trova in provincia di Siena, a Torquanda, dove le due hanno acquistato una splendida villa immersa nel verde, dove vivono anche i loro cani, anche se gira voce che Pascale abbia acquistato anche una proprietà a Firenze.

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La loro casa è formata da un primo nucleo di 16 locali, a cui va aggiunta anche una sorta di dependance con altri 8 locali.

Come si può facilmente vedere dalle foto che entrambe condividono sui social, si tratta di un ambiente molto colorato, in cui ogni stanza ha un parquet diverso, e in cui sono numerosi quadri e oggetti particolari (tra cui una cornice dorata che contorna lo specchio di uno dei saloni).

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In generale si nota la presenza di oggetti moderni ma dal gusto classico, in linea con lo stile della villa.

Quali banche hanno tagliato i tassi di interesse sul mutuo?

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La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma nonostante questo alcune Banche hanno deciso di abbassare il costo del denaro per favorire e aumentare le richieste di mutuo da parte di famiglie e giovani. Il risultato è un panorama vario e variegato di istituti che offrono tassi diversi più o meno vantaggiosi.

Scopriamo insieme quali sono le Banche che hanno deciso di tagliare i tassi di interesse per aumentare il numero di richieste ed erogazioni di mutui.

Diminuiscono le richieste di mutuo alle Banche

Le richieste di mutuo alle Banche italiane nel 2023 hanno registrato un calo del 25%, secondo quanto descritto dai dati di MutuiSupermarket.it. I motivi di questa flessione si possono descrivere in due modi: da un lato sono legati alla speranza di un taglio dei tassi di interesse nel breve periodo; e dall’altro lato alla riduzione delle erogazioni da parte degli istituti di credito.

Sono i piccoli istituti ad aver erogato il maggior numero di mutui nel 2023, magari optando per una piccola riduzione dei tassi nonostante le ferme decisioni della Banca Centrale Europea, Le grandi Banche italiane, invece, non solo hanno ridotto le erogazioni, ma hanno mantenuto anche i tassi più elevati rispetto alla concorrenza.

Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo (principale player di mercato) è scesa dai 15,1 miliardi di mutui erogati nel 2022 a 8,7 miliardi nel 2023, con un calo del 47%. Ancora più evidente è il calo delle erogazioni per UniCredit, che ha ridotto da 4 a 1,6 miliardi le richieste, con una percentuale pari al 60%. Erogazioni in calo, di circa un terzo, anche per il gruppo Bnl e il gruppo Banco Bpm.

Di contro, aumentano le richieste di surroga del mutuo, che sale a oltre il 40% del totale delle richieste raccolte online.

Quali Banche hanno tagliato gli interessi sul mutuo?

Fortunatamente nei primi mesi del 2024 sono stati registrati dati positivi: il costo del denaro a tasso fisso ha registrato una contrazione di circa -0,8% rispetto ai livelli di ottobre 2023 e le Banche hanno fortemente ridotto il costo dei mutui a tasso fisso.

In controtendenza rispetto alle azioni degli istituti sin qui descritti ci sono invece delle Banche italiane che hanno deciso di aumentare le erogazioni di mutuo alle famiglie o ai giovani e, al contempo, di abbassare leggermente i tassi di interesse per favorire l’accesso al credito.

Credit Agricole ha erogato 4 miliardi di mutui in più nel 2023 rispetto all’anno precedente (in crescita del +10%), e così hanno fatto anche Credem (+20%) e Ing (+59%).

Nel frattempo la Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i tassi di interesse sui mutui, rispettivamente con il tasso sui rifinanziamenti principali fermato al 4,50%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%

L’attesa per il taglio dei tassi sui mutui è per giugno, quando le rate potrebbero finalmente abbassarsi e tornare (forse) alla normalità. La Bce potrebbe essere la prima ad abbassare il costo del denaro, ma ciò sarà possibile solo se il livello dell’inflazione sarà sceso entro i limiti previsti come ha confermato anche Christine Lagarde.

Banche, i migliori tassi mutuo di oggi

Se sei alla ricerca di un mutuo prima casa per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile, potrebbe tornare utile confrontare i migliori tassi di interesse offerti dalle Banche ad oggi.

BANCATIPOLOGIATASSO
Crédit Agricole ItaliaAcquisto prima casa1,99% (Tasso finito)
Crédit Agricole ItaliaAcquisto prima casa2,59% (Tasso finito)
Intesa SanpaoloAcquisto prima casa2,65% (Tasso finito)
Intesa SanpaoloAcquisto prima casa2,65% (Tasso finito)

Ricorda che se hai meno di 36 anni puoi richiedere il mutuo prima casa under 36 per ottenere delle agevolazioni sulle imposte e ricevere la garanzia statale fino al 100%, a parità di alcuni requisiti e condizioni.

Sovranisti contro globalisti

L’errore che spesso vediamo fare da tanti è quello di dividere le persone in due sole categorie, i buoni ed i cattivi, gli intelligenti e gli stupidi, attribuendo ad una delle due categorie solo aspetti positivi mentre all’altra solo aspetti negativi.

Nella realtà, come sappiamo, il dividere in sole due categorie le persone è una grossolana classificazione che naturalmente non corrisponde alla realtà dei fatti.

Il mondo, infatti, non è in bianconero, il mondo è composto da una scala di grigi i cui estremi sono il bianco ed il nero.

E’ una semplificazione eccessiva anche dividere le persone in sovranisti ed antisovranisti o globalisti, fate voi, anche se, chiarisco subito, personalmente propendo nettamente per il sovranismo.

Ritengo che la suddivisione dell’intera umanità in Stati indipendenti e sovrani sia quella più logica e più corretta, per cui a mio avviso gli Stati debbano essere dotati di sovranità nazionale.

Le politiche sovranazionali a mio avviso sono sbagliate, tuttavia, guardate, cari ascoltatori, non è semplice rispondere a coloro che si dichiarano contrari ai sovranisti, i quali sostengono che esiste una sola umanità, e quindi l’obiettivo da perseguire, a loro modo di vedere, è quello di unire tutti i popoli del mondo, poiché sarebbe l’unica strada per raggiungere la pace universale.

Ma non volevo in questo video toccare temi di carattere sociologico e filosofico, non ritengo di averne le competenze, volevo fermarmi ad un livello inferiore, vorrei sotto certi versi, rivolgermi agli estremisti dei due schieramenti, sovranisti ed antisovranisti o globalisti per metterli in guardia nell’assumere appunto posizioni estreme.

E quindi vorrei per prima rivolgermi ai sovranisti ed evidenziare quello che, a mio avviso, ritengo sia l’errore nel quale più spesso si imbattono.

A mio avviso l’errore nel quale maggiormente incorrono i sovranisti è quello di ritenere che il ritorno alla piena sovranità nazionale sia la panacea di tutti i mali. Improvvisamente, come nel finale del Guglielmo Tell di Rossini, tutto cangia il ciel s’abbella.

Purtroppo non è così. O perlomeno non è così automatico.

Il fatto che ciò non sia affatto automatico, ossia che in uno Stato che abbia sovranità popolare tutto funzioni alla perfezione, è dato dall’evidenza, basta infatti vedere le problematiche che si trovano ad affrontare anche Stati che appunto godono di sovranità popolare.

Se al Governo di Stati sovranisti si hanno persone incompetenti, oppure persone che antepongono il bene proprio anziché quello collettivo, è evidente che i problemi non mancheranno ed il rischio che in casi simili si arrivi al rigetto del sovranismo anziché dei governanti è un rischio reale che non dovremmo correre.

Sovranisti o antisovranisti, è evidente che è fondamentale avere al Governo persone di altissimo profilo e soprattutto di assoluta competenza.

Avendo quindi la consapevolezza che non è il sovranismo a darci automaticamente un mondo migliore nel quale vivere.

E soprattutto avendo la consapevolezza che non può essere lo Stato a risolvere tutti i nostri problemi, dato che lo Stato siamo noi, saremo sempre noi che dovremo risolvere i nostri problemi.

Ma mi rivolgo anche agli antisovranisti o ai globalisti ai quali rimprovero come possano ritenere che non esistano i popoli, e che i popoli siano differenti fra di loro principalmente per motivi storici, ma che naturalmente ciò non significa affatto che debbano combattersi fra di loro.

I vari popoli possono assolutamente vivere in pace fra di loro, anzi, dirò di più, non solo possono vivere in pace, ma possono anche cooperare fra di loro, pur rimarcando le reciproche differenze.

Ecco a mio avviso il fattore principale che deve essere chiarito, essere differenti non significa essere migliori o peggiori, anzi, le differenze sono fattori che portano vantaggi, portano gli uomini a migliorarsi.

Di conseguenza, a mio avviso, il tentativo di “cancellare” queste differenze è un madornale errore, semplicemente perché le imposizioni non portano mai a nulla di buono.

Qualora questo tentativo di cancellare queste differenze sia fatto anche a fin di bene, ciò non giustifica affatto un comportamento che prevede solo prescrizioni.

E’ una verità assoluta il detto che le strade che portano all’inferno sono lastricate di buone intenzioni.

Sentirsi differenti, non sentirsi superiori.

Così non è semplicemente aberrante, da parte di uno Stato, la presunzione di voler “esportare la democrazia”, qui siamo addirittura al paradosso più eclatante visto che questo Stato che vuol “esportare la democrazia” non è neppure uno Stato democratico.

Ecco quindi, cari ascoltatori, vorrei conoscere anche il vostro parere in merito.

Quanto guadagnano i mega manager

Prima di iniziare il video odierno mi scuso già con voi e naturalmente vi chiederete il perché. Semplice! Parlo di un argomento che senza dubbio vi farà venire l’orticaria, vabbé, insomma, nella realtà vi farà un po’ arrabbiare.

Ecco, tuttavia è un argomento che deve essere affrontato, e, sotto certi aspetti, anche spiegato.

Allora. Si tratta, insomma, dei compensi dei massimi dirigenti delle principali aziende italiane. Anzi, proprio per delineare il campo, mi riferisco ai massimi dirigenti delle aziende che compongono il FtseMib40, cioè l’indice di riferimento della Borsa italiana.

Con una precisazione. Mancano i dati di due importanti società che fanno parte del FtseMib, nella classifica delle capitalizzazioni sono rispettivamente al quinto ed all’undicesimo posto, mi riferisco ad Enel e Poste Italiane.

Non ci sono i loro dati semplicemente perché al momento non li hanno ancora resi pubblici. Insomma non sappiamo quindi quanto hanno guadagnato i vertici di Enel e Poste, due aziende nel cui azionariato, diciamo, è importante la componente pubblica.

Quindi chiariamo, mi riferisco solo ai mega manager di aziende italiane o almeno considerate tali, ecco, questi mega manager potrebbero anche essere degli stranieri, ma sono persone che sono al vertice di aziende chiamiamole italiane.

Un’ultima importantissima precisazione, in questo video parlo di compensi, ossia compensi per prestazioni lavorative, quindi, se vogliamo, retribuzioni, non di patrimoni.

Insomma, non mi riferirò, ad esempio, alla proprietà di quote azionarie, quindi non stiamo parlando delle persone più ricche, quelle che detengono, diciamo, enormi patrimoni, ma quelle, diciamo, retribuite meglio per il loro lavoro, ecco, mettiamola così.

Allora innanzitutto vi do anche un altro dato che potrebbe avere, anzi, ha certamente una certa importanza, ed ossia vi leggo la classifica delle prime dieci aziende per capitalizzazione di Borsa quotate a Piazza Affari.

Specifico per capitalizzazione di Borsa, non per fatturato.

Allora: Stellantis, Ferrari, Intesa San Paolo, Unicredit, Enel, Eni, Generali, Stmicroelectronics, Tenaris e Moncler.

E ora, insomma, finalmente possiamo partire.

Certo, è a capo dell’azienda che ha la maggior capitalizzazione di Borsa, ed è un’azienda solo molto parzialmente italiana, naturalmente mi riferisco a Stellantis, ma sapete quanto ha incassato nel 2023 l’Amministratore Delegato, quello che gli anglosassoni chiamano Ceo, di Stellantis, ossia il portoghese Carlos Tavares: 36 milioni e mezzo di euro!!!

Allora, dato che un anno è di 365 giorni, non so se l’hanno fatto apposta, ma ammettiamo pure che lui abbia lavorato tutti i 365 giorni dell’anno, non abbia mai fatto nemmeno un giorno di vacanza, il calcolo è immediato, non ci vuole neppure una calcolatrice: 36 milioni e mezzo diviso 365 fa 100.000 euro al giorno. Tutti i giorni, sabati, domeniche, feste comandate, Natale, tutti i giorni insomma.

Niente male eh? Voi che ne dite?

Ah, dimenticavo una cosa importante, però quest’anno ha avuto un bell’aumento di stipendio, in quanto lo scorso anno aveva guadagnato “solo” 23 milioni e mezzo.

Insomma, quindi, anche in questo caso i calcoli sono facili, quest’anno il suo stipendio è aumentato di oltre il 50%.

Certo aveva guadagnato poco l’anno scorso, dovevano aumentargli lo stipendio.

Ovviamente la parte fissa, diciamo, è solo una parte minima di questa retribuzione, per la maggior parte si parla di incentivi sia a breve termine che a medio e lungo termine, quindi, insomma, questa retribuzione, diciamocelo fra di noi, se l’è meritata ampiamente, è stato proprio bravo.

Beh, forse è meglio che io torni serio e la smetta di farvi innervosire ancora di più con l’ironia.

Spesso, così per dare una valutazione reale a questi faraonici stipendi, li si traduce in stipendi di operai.

Ebbene, ipotizzando così che lo stipendio di un operaio sia di 18.250 euro l’anno, ciò significa che il Sig. Tavares ha guadagnato quanto 2.000 operai della Fiat.

Ah, naturalmente ricordiamo anche che 2.240 lavoratori di Mirafiori, che producono la Fiat Nuova 500 Elettrica ed alcuni tipi di Maserati, lavoratori che erano stati messi in cassa integrazione per il mese di marzo hanno visto prolungare la loro cassa integrazione per altre tre settimane.

Insomma non è che stia tirando una bella aria in fabbrica, ecco, e naturalmente neppure per le aziende fornitrici.

Passiamo al secondo in classifica, ha guadagnato 19,1 milioni di euro il vice presidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Poco più della metà della retribuzione deriva dai bonus, ai quali vanno aggiunti però 4 milioni per il trattamento di fine mandato, che è, insomma, una specie di liquidazione.

Sempre per quanto riguarda invece la galassia Exor, che evidentemente è molto generosa con i suoi mega manager, segnalo la retribuzione di Benedetto Vigna, l’Amministratore Delegato di Ferrari, che ha incassato 6,7 milioni di euro e Gerrit Marx che è l’Amministratore delegato di Iveco che ha guadagnato 6,4 milioni di euro nel 2023.

Insomma tutte aziende del comparto auto motive che noi ritenevamo un comparto un po’ in crisi.

Ma passiamo velocemente ai banchieri, quello che ha guadagnato di più è Andrea Orcel, Ceo di Unicredit, che ha guadagnato quasi 10 milioni di euro. Solo però 3,28 milioni di euro diciamo sono lo stipendio, a questi vanno aggiunti un po’ più di 6 milioni e mezzo di euro, diciamo di incentivi.

In questo caso, visto che il titolo lo scorso anno ha fatto registrare la migliore performance di Borsa, il valore delle azioni di Unicredit nel 2023 è aumentato dell’85%.

Ed infine come tradizione cito il manager pubblico con la retribuzione più alta che naturalmente si tratta di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, che lo scorso anno ha guadagnato 6,14 milioni di euro.

Ma insomma, come dicevo all’inizio, occorre fare una considerazione importante, le retribuzioni dei mega manager di aziende diciamo pubbliche, nella realtà, insomma, sarebbe più corretto specificare che sono aziende con una componente azionaria pubblica.

Tanto per capirci: Eni, Enel, Poste, Terna, Snam, Leonardo, insomma queste qua, diciamo che il loro stipendio è deciso dallo Stato, mentre per quanto riguarda le aziende private, Stellantis ecc. la retribuzione, e soprattutto gli incentivi ed i bonus sono decisi dall’Assemblea dei soci.

Certo però che il rapporto fra queste mega retribuzioni ed i normali salari dei lavoratori, ogni anno che passa si fa sempre più ampio.

Insomma, a mio parere non può essere accettato come una eventualità ineluttabile.

Elezioni europee: chi sono i leader candidati per ciascun partito

Le elezioni del prossimo 8 e 9 giugno si avvicinano e diversi sono i politici candidati che proveranno ad avere la meglio e, tra questi, vi sono dei leader di partito che hanno scelto di presentarsi personalmente.

In vista delle elezioni, non resta che scoprire i nomi degli aderenti: ecco tutti i dettagli.

Elezioni europee: i leader candidati per partito

Manca sempre meno alla data in cui i partiti politici dovranno confermare i nomi da inserire nella lista e, in vista della scadenza prevista per il 1° maggio, iniziano a comparire i nomi dei primi politici che hanno confermato la loro presenza.

Dopo aver svelato i sondaggi su chi possa vincere alle elezioni europee, non resta che entrare nel vivo della questione e scoprire i nomi che saranno presenti per ogni lista.

Per quanto riguarda Forza Italia, scenderà in campo Antonio Tajani, il quale sarà presente in tutte le circoscrizioni, escludendo le isole.

Anche Giorgia Meloni decide di rappresentare il partito di Forza Italia, guidando le liste in tutte le circoscrizioni.

Ma non è finita qui: ecco chi sono gli altri leader politici che hanno deciso di scendere in campo in prima persona.

Chi sono i leader che scendono in campo alle elezioni politiche: ecco i candidati

Dopo aver affrontato le polemiche scatenate dalle dichiarazioni di Vannacci, non resta che addentrarci nel vivo delle elezioni e scoprire i nomi degli altri leader politici che hanno presentato il loro nome sulle liste.

Per il PD scenderà in campo Elly Schlein, mentre +Europa vedrà la leader Emma Bonino prendere posizione sulla lista in vista delle elezioni nella circoscrizione Nord-ovest per la lista Stati Uniti d’Europa.

Anche Carlo Calenda decide di presentarsi personalmente per Azione, cambiando idea in seguito alla visione della posizione presa dagli altri leader politici.

C’è chi, infatti, ha deciso di non seguire la strada dei colleghi, preferendo non candidarsi personalmente alle elezioni europee.

I leader politici che non si sono candidati: svelati i nomi

Non tutti i leader politici hanno deciso di seguire la strada percorsa dai colleghi, preferendo non scendere in campo in questa occasione.

È questo il caso di Matteo Salvini, il quale vorrebbe avere nella lista il generale Vannacci con l’obiettivo di guadagnare il numero maggiore di consensi.

Segue questa strada anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, il quale ha siglato un accordo con +Europa nel caso del superamento del 4%.

Anche Giuseppe Conte preferisce non scendere in campo direttamente, criticando la scelta dei suoi colleghi, facendo scendere in campo Carolina Morace per il M5S.

Leggi anche: Al via il Patto di stabilità, solo l’Italia non lo vota: ecco perché e cosa prevede

Ascolti tv di domenica 28 aprile: ecco chi ha inaspettatamente sbaragliato la concorrenza

Molti decidono di trascorrere l’ultimo giorno della settimana a casa davanti alla tv, per concedersi un po’ di relax prima di tornare alla solita, frenetica, routine. Domenica 28 aprile 2024 il palinsesto delle maggiori reti italiane ha offerto al pubblico una serie programmi di intrattenimento, serie tv e film. A causa di uno sciopero di Nielsen, fino al 29 aprile 2024, sono disponibili solo i dati di fascia (e quelli dei programmi di Warner Bros. Discovery e Sky). Ecco chi ha vinto gli ascolti tv domenica 28 aprile 2024.

Ascolti tv di domenica 28 aprile: la concorrenza tra RAI, Canale 5 e Nove

Nonostante l’assenza di dati specifici a causa dello sciopero, Rai1 si posiziona al primo posto per il maggior numero di ascolti durante la giornata del 28 aprile. Rai1 ha trasmesso il quarto episodio della prima stagione di Makari – La fabbrica delle stelle, che vede come protagonista Claudio Gioè nei panni del giornalista e investigatore Saverio Lamanna.

Al secondo posto si colloca Canale 5 con la nuova puntata di Lo show dei record condotto da Gerry Scotti e all’ultimo posto del podio c’è il Nove con Che tempo che fa di Fabio Fazio, che – tra gli altri – ha ospitato Antonio Scurati e Francesca Fagnani.

Di seguito, suddivise per fascia oraria, ecco le trasmissioni di domenica 28 aprile 2024 che hanno registrato maggiori ascolti.

Daytime, mattina

Rai1:

  • Uno Mattina in Famiglia
  • TG1 delle 8
  • Check Up

Canale5:

  • Prima Pagina TG5
  • TG5 Mattina delle 8
  • Speciale TG5 
  • la Santa Messa 

Rai2:

  • TG2 Dossier 
  • Radio2 Happy Family Rewind 

Italia1: Young Sheldon

Rai3:

  • Sorgente di Vita 
  • Sulla Via di Damasco 
  • Agorà Weekend
  • Mi Manda RaiTre 
  • O Anche No 

Rete4: Bitter Sweet – Ingredienti d’Amore

La7:

  • Omnibus
  •  TG La7 
  •  Camera con Vista 
  •  Amarsi un po’ – Istruzioni per l’uso 

Daytime, mezzogiorno

Rai1:

  • A Sua Immagine
  • la Santa Messa 
  • Angelus 
  • Linea Verde

Canale5:

  • Le Storie di Melaverde 
  • Melaverde

Rai2

  • Citofonare Rai2 
  • TGSport

Italia1:

  • Due Uomini e Mezzo
  • Sport Mediaset XXL 

Rai3:

  • Timeline
  • TG3 delle 12 
  •  Una meravigliosa avventura 

Rete4:

  • Dalla Parte degli Animali 
  • Colombo

La7:

  • L’Ingrediente Perfetto 
  • Le Parole della Salute 
tv

Daytime, pomeriggio

Rai1:

  • Domenica In 
  • Da Noi… A Ruota Libera 

Canale5:

  •  L’Arca di Noè
  •  Beautiful
  • Terra Amara
  • Verissimo 

Rai2:

  • Paesi che Vai  
  • Origini 
  • Ginnastica Artistica 

Italia1:

  •  E-Planet 
  • Un Poliziotto ancora in Prova
  • Walker 

Rai3:

  • TGR
  • In Mezz’Ora
  • Rebus 
  • Kilimangiaro 

Rete4: Maria Stuarda, Regina di Scozia 

La7:

  • Inchieste da Fermo
  • La7 Doc 

Tv8:

  • Moto 3 
  • Moto 2 
  • Moto GP

Preserale

Rai1:

  • L’Eredità Weekend – La Sfida dei 7 
  •  L’Eredità Weekend

Canale5:

  •  Avanti il Primo! Story 
  •  Avanti un Altro! Story 

Rai2: Novantesimo Minuto 

Italia1:

  •  Studio Aperto Mag 
  •  C.S.I. – Scena del Crimine 

Rai3: TGR 

Rete4: Terra Amara 

La7: Un Colpo Perfetto 

Tv8:

  • Cucine da Incubo 
  •  4 Ristoranti 

Nove

  • Little Big Italy
  • Che Tempo Che Farà

Seconda Serata

Rai1: Speciale TG1 

Canale5: TG5 Notte 

Rai2:

  • La Domenica Sportiva
  • L’Altra DS 

Italia1: Pressing 

Rai3:

  •  L’Avversario – L’Altra Faccia del Campione 
  •  TG3 Mondo 

Rete4: Madres Paralelas 

La7: The Iron Lady 

Nove: Fratelli di Crozza 

Leonardo cauto. Due i temi che tengono banco oggi

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Sulla scia dell’andamento incerto del Ftse Mib, al momento la seduta di Leonardo si conferma senza infamia e senza lode.

Leonardo poco mosso sul Ftse Mib

Il titolo, dopo aver archiviato la sessione di venerdì scorso con un progresso di oltre un punto e mezzo percentuale, oggi ha avviato gli scambi in salita e dopo aver toccato un top intraday a 22,07 euro, si è mosso a passo di gambero.

Mentre scriviamo, Leonardo viene fotografato a 21,74 euro, con un frazionale rialzo dello 0,05% e oltre 700mila azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 4 milioni.

Leonardo: trattative per cessione di un asset non core

Leonardo finisce sotto la lente dopo che Seri Industrial società italiana quotata attiva nella produzione e riciclo di accumulatori elettrici al piombo e al litio, su richiesta della Consob, ha ufficializzato di avere trattative in corso con Leonardo e Invitalia, agenzia governativa italiana controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per acquistare una quota di maggioranza di Industria Italiana Autobus, IIA, ex Irisbus e Bredamenaribus.

Nel bilancio 2023 di Leonardo, la partecipazione del 29% in Industria Italiana Autobus, è stata svalutata per 57 milioni di euro e classificata tra le attività possedute per la vendita, citando trattative in corso per le quali il closing è atteso entro il 2024. Il restante capitale di Industria Italiana Autobus è detenuto da Invitalia per una quota del 43% e dalla turca Karsan per il 29%.

Leonardo: il commento e la strategia di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM, in una nota diffusa questa mattina evidenziano che, sebbene si tratti di un asset di dimensioni ridotte, la sua cessione sarebbe positiva in quanto eliminerebbe un asset non-core e con performance particolarmente negative.

In attesa di novità, la SIM milanese mantiene una view bullish su Leonardo, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 23 euro.

Leonardo: Banca Akros alza il target price

A puntare su Leonardo è anche Banca Akros, che oggi ha ribadito il rating “buy”, con un target price alzato da 21 a 29 euro, valore che implica un potenziale di upside di oltre il 33% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Gli analisti esprimono le loro perplessità in merito al fatto che Leonardo meriti ancora uno sconto rispetto ai competitors, se si considera che il gruppo vanta una crescita dell’utile per azione superiore e una del free cash flow quasi identica.

Banca Akros evidenzia che se si valuta Leronardo sulla base dei multipli medi di Bae e Thales si ottiene un fair value di 29,3 euro, mentre la media dei multipli dei competitors europei porta a un prezzo obiettivo a 35,1 euro.

ATP Madrid, Sinner sfida Kotov per l’accesso agli ottavi: ecco dove vederla in TV

Dopo la vittoria all’esordio contro Sonego, Jannik Sinner torna in campo per i sedicesimi di finale del Master 1000 di Madrid contro il russo Pavel Kotov in una sfida che dà accesso agli ottavi: ecco dove vederla, qual è l’orario della gara e tutto quello che c’è da sapere sul match.

Sinner Kotov, dove vederla in TV e quando

Il match tra Sinner e Kotov può essere seguito in diretta sui canali di Sky (Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis). In streaming, invece, la sfida si può vedere su SkyGo e NOW, con la gara prevista per il 29 aprile 2024 alle ore 20.00.

Il percorso dei due tennisti

Dopo un primo turno di bye, Sinner è sceso in campo ai 32esimi contro il connazionale Sonego, il quale non ha però avuto scampo: con un netto 6-0, 6-3, Jannik si è imposto sull’amico e compagno alla Davis, accedendo in scioltezza ai sedicesimi del torneo.

Kotov invece, dopo la vittoria all’esordio contro Albert Ramos-Vinolas (6-3,6-4), è stato impegnato per oltre tre ore nella gara del secondo turno contro Jordan Thompson, numero 33 del ranking, battuto in rimonta 5-7, 6-4, 7-5.

Sinner Kotov, i precedenti

Tra i due tennisti non vi sono precedenti: la sfida di Madrid è una prima volta per entrambi. Kotov è al suo terzo match contro un top player: il russo ha perso contro Andrey Rublev in due set agli ottavi di Bastad e in tre set contro Alexander Zverev agli ottavi di Chengdu.

Dal canto suo però, Kotov è stato un incubo per i tennisti azzurri nella prima parte del 2024, battendo Lorenzo Musetti agli ottavi di Hong Kong, Lorenzo Sonego al primo turno a Doha, Flavio Cobolli agli ottavi di Marrakech e sempre nel torneo marocchino ha superato Fabio Fognini ai quarti. L’unico azzurro in grado di batterlo è stato fin qui sempre Cobolli nel match del secondo turno dell‘Australian Open 2024, dove l’azzurro si è imposto in quattro set.

Franco Di Mare, chi è il giornalista affetto da tumore: fidanzata, figli, carriera e malattia

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Il giornalista Franco di Mare racconta al programma Che tempo che fa di Fabio Fazio la sua malattia.

Si tratta di un tumore incurabile, avuto origine con molta probabilità a causa della respirazione di particelle di amianto durante gli anni di servizio come inviato di guerra.

Ecco cos’è successo al giornalista Franco Di Mare e che tipo di tumore è.

Cosa è successo al giornalista Franco Di Mare?

In occasione dell’intervista al programma di Fabio Fazio su Canale Nove, il giornalista Franco Di Mare ha parlato della sua malattia.

Le parole del giornalista hanno commosso in primis il presentatore di Che tempo che fa. A questo proposito, queste le parole di Franco Di Mare in merito alla sua malattia: 

È legata alla presenza di amianto nell’aria e si contrae tramite la respirazione di particelle di amianto, senza rendersene conto.

Nonostante la grave malattia, il giornalista Franco Di Mare ammette di essere speranzoso, perché “la scienza va sempre avanti”.

Durante l’intervista a Che tempo che fa, lo storico conduttore di Unomattina è apparso in collegamento video con un respiratore artificiale, con un tubicino che gli permette di respirare.

Che tipo di tumore ha Franco Di Mare?

Il giornalista Franco Di Mare racconta quindi la sua malattia, spiegando che tipo di tumore si tratta.

A questo proposito, Di Mare racconta di aver preso il mesotelioma, un tumore molto aggressivo che va a coinvolgere le cellule del mesotermo, ovvero le membrane che rivestono gli organi interni.

Si tratta di un tumore non comune e che nel caso del giornalista Franco Di Mare ha avuto origine nella pleura, ossia la membrana dei polmoni.

Di Mare ha dichiarato di avere ormai poco tempo ancora da vivere e sottolinea che la malattia del mesotelioma è legata molto probabilmente ai tanti servizi svolti come giornalista inviato di guerra, in particolare nella ex Jugoslavia.

Il giornalista, infatti, racconta che questo tipo di tumore:

Si prende perché si respirano particelle di amianto senza rendersene conto: una fibra di amianto è 6.000 volte più piccola e leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, uno la respira senza rendersi conto.

Proprio per questo motivo, dopo la scoperta della malattia, il giornalista ha chiesto alla Rai di poter avere lo stato di servizio, con l’elenco di tutte le missioni da inviato estero.

Di Mare però sottolinea di non aver ricevuto alcun tipo di risposta da parte della Rai, di essere stato ignorato da parte degli stessi colleghi.

Dove lavora adesso Franco Di Mare?

Non manca durante l’intervista anche il racconto da parte di Franco Di Mare sul rapporto con la Rai.

Ricordiamo, infatti, che Franco Di Mare è stato uno dei volti più noti della Rai che dal 1991 ha lavorato per anni come inviato speciale della sezione esteri Rai, occupandosi di politica internazionale e successivamente di criminalità organizzata

Nel 2003 Di Mare è diventato poi conduttore tv per Rai 1 con Unomattina Estate, poi Week end e Uno Mattina.

Dal 14 gennaio 2020 Franco Di Mare è direttore generale dei programmi giorno della Rai. Nel 2020 arriva poi la nomina per Franco Di Mare come direttore di Rai 3, prendendo il posto di Silvia Calandrelli.

Oggi Di Mare è uno dei lavoratori vittime dell’amianto e ha colto l’occasione dell’intervista su Nove per raccontare la sua storia e per presentare il suo libro Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi.

Leggi anche: Chi è Piergiorgio Giacovazzo, il giornalista protagonista di una gaffe al Tg2.

Franco Di Mare: vita privata

Franco Di Mare è nato a Napoli, l’8 luglio 1955, ha 68 anni ed è stato uno dei volti noti della Rai, passando dal giornalismo fino alla conduzione di numerosi programmi televisivi.

Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università Federico II di Napoli, Di Mare avvia fin da subito la sua carriera nel mondo del giornalismo.

Giornalista professionista dal 1983, comincia a lavorare a l’Unità come cronista di giudiziaria nel 1980. L’anno successivo comincia la sua collaborazione come corrispondente da Napoli, per l’agenzia di servizi AGA (Agenzia di Giornali Associati) e per Radiocor (Agenzia di Stampa Economica e Finanziaria). 

All’età di 35 anni, quando il giornalista era inviato a Sarajevo per raccontare ai telespettatori la guerra in Bosnia, decide di avviare la richiesta di adozione di una bambina di soli dieci mesi che Di Mare aveva incontrato proprio nell’orfanotrofio della città.

Al momento dell’adozione della figlia adottiva, Stella, Franco Di Mare era impegnato sentimentalmente con Alessandra Di Mare, la quale è stata moglie del giornalista fino al 2012.

Nel 2017, il giornalista conosce Giulia Berdini, responsabile dei servizi di ristorazione in Rai, con la quale ufficializza la relazione nel 2018 e con cui è tuttora legato sentimentalmente.