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Mesotelioma, come si prende il tumore che colpito Franco Di Mare e perché c’entra l’amianto

Ospite a Che tempo fa, in collegamento con Fabio Fazio, l’ex collega Franco Di Mare ha parlato di sé e della difficile malattia contro cui sta combattendo. Al famoso giornalista Rai è stato diagnosticato un tumore raro che sarebbe dovuto a un’eccessiva esposizione all’amianto. Si tratta del mesotelioma: ecco come si prende e perché cresce la soglia di allerta.

Come si prende il mesotelioma?

Nel giorno dei lavoratori vittime dell’amianto, domenica 28 aprile 2024, Franco Di Mare è stato intervistato da Fabio Fazio e ha parlato del tumore contro cui sta combattendo senza mai perdere la speranza. Si tratta del mesotelioma, che si prende respirando le particelle di amianto.

Mostrandosi davanti alle telecamere con un respiratore automatico, il giornalista ha presentato il suo libro “Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi” e ha confidato:

Questo tubicino che mi corre sul viso è legato ad un respiratore automatico e mi permette di respirare in modo forzato, ma mi permette anche di essere qui a raccontare. Mi sono preso il mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria. Si prende tramite la respirazione di particelle di amianto, senza rendersene conto. Ha un tempo di conservazione di sé lunghissimo e quando si manifesta è troppo tardi.

Di Mare però non perde la speranza e sottolinea:

Dire che con questo finiscono le speranze non è vero, perché la scienza va sempre avanti. Sono qui a festeggiare una soluzione che potrebbe essere scoperta, speriamo che ci sia una soluzione e che non sia così lontana.

Il mesotelioma pleurico maligno colpisce la membrana che riveste i polmoni (il cosiddetto “mesotelio pleurico”) ed è stata dimostrata la relazione tra la malattia e l’esposizione professionale, residenziale o domestica all’amianto. Le sue fibre, in particolare quelle più lunghe e sottili, riescono a raggiungere i bronchioli terminali e gli alveoli dei polmoni, portando a un processo infiammatorio cronico.

Il famoso giornalista Rai è stato a lungo inviato di guerra nei territori della ex Jugoslavia e lì potrebbe aver subito un’esposizione intensa e maggiore alle particelle di amianto.

I dati in Italia

Esistono 3 tipi di mesotelioma pleurico:

  • epitelioide (il più diffuso)
  • bifasico
  • sarcomatoide

La malattia ha un periodo di incubazione molto lungo e i sintomi restano latenti per anni, talvolta persino tra i 30 e i 50 anni. L’incidenza è piuttosto rara, ma in aumento alla luce del periodo che intercorre tra l’esposizione all’amianto e la manifestazione dei sintomi.

In Italia la produzione e l’uso di amianto sono stati vietati nel 1991 e, stando ai dati del 2016, il numero di nuovi casi stimati raggiunge i 1500 nel sesso maschile e i 400 nel sesso femminile.

L’attacco del giornalista alla Rai

Franco Di Mare, parlando del tumore che gli è stato diagnosticato, ha attaccato anche i vertici Rai che – dopo la malattia – sarebbero completamente spariti.

A dirlo è lo stesso giornalista, che ai microfoni di Che tempo che fa ha dichiarato:

Capisco che ci siano ragioni sindacali e legali, io chiedevo lo stato di servizio, l’elenco dei posti dove sono stato per sapere cosa si potrebbe fare. Non riesco a capire l’assenza sul piano umano, persone a cui davo del tu che si sono legate al telefono. Trovo un solo aggettivo: è ripugnante.

Piazza Affari: una mid cap in rally. Le ragioni di tanti buy

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Avvio di settimana pimpante per D’Amico Int. Shipping che oggi guadagna terreno per la terza seduta di fila.

D’Amico Int. Shipping in rally

Il titolo, archiviata la sessione di venerdì scorso con un progresso di oltre due punti percentuali, oggi sfoggia un poderoso rally, mettendo a segno la seconda migliore performance nel paniere delle medie capitalizzazioni.

D’Amico viene fotografato negli ultimi minuti a 6,57 euro, con un rally del 4,95% e oltre 300mila azioni passate di mano, già in linea con la media degli ultimi 30 giorni.

D’Amico: ordine di 2 nuove navi LR1

Il titolo catalizza ancora gli acquisti dopo che venerdì scorso la società ha comunicato di aver commissionato altre 2 nuove navi cisterna “Eco” Long Range 1 (LR1 – 75mila tonnellate portata lorda) a Jiangsu New Yangzi Shipbuilding, al prezzo di 56,2 milioni di dollari ciascuna. Le navi saranno consegnate a luglio e dicembre 2027.

Dopo il comunicato di metà aprile, l’ordine rafforza ulteriormente la presenza di D’Amico Int. Shipping nel segmento LR1 con 4 navi LR1 in consegna nel secondo semestre 2027 e raggiungendo un totale di 10 navi di questa tipologia nella propria flotta costituita da 34 navi cisterna con un’età media da 8,8 anni.

Le navi LR1 possono essere impiegate in modo più efficiente su distanze lunghe grazie alla maggior capacità di carico.

La logistica dei prodotti raffinati via nave è cambiata significativamente dopo le sanzioni alla Russia e il quasi completo stop ai transiti da Suez e Panama aggiungendo ulteriore crescita alla domanda, oltre a quella strutturale derivante dalla ricollocazione della capacità mondiale di raffinazione lontano dalle principali aree di consumo.

D’Amico Int. Shipping: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che la consegna è piuttosto lontana nel tempo e dimostra la limitata possibilità degli armatori di aggiungere nuova capacità nel breve termine.

L’ordine delle due navi di nuova costruzione ha l’obiettivo di rinnovare e mantenere l’attuale flotta ed era già stato ipotizzato nella presentazione dei risultati del quarto trimestre 2023.

A livello di impatto finanziario, l’investimento è spalmato su un orizzonte temporale di 3-4 anni, per cui gli analisti ritengono sia agevolmente assorbibile dalla generazione di cassa operativa (CFFO) che stimano a circa 200 milioni di euro nel 2024 e conservativamente a circa 130 milioni di euro nel 2025.

Data la lontananza del periodo di consegna, il contributo agli utili è atteso nel 2028. Il valore delle navi ordinate è coerente con le navi di pronta consegna pari a 62 milioni di dollari in media secondo VesselValue.

D’Amico Int. Shipping: la strategia di Equita SIM

Non cambia intanto la view di Equita SIM che su D’Amico Int.Shipping mantiene invariata la sua strategia bullish, con una raccomandazione “buy e un prezzo obiettivo a 7,2 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 10% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Belve, Mara Maionchi contro Tiziano Ferro: “Non ha capito la fortuna di avermi incontrata”

Che a Belve gli ospiti debbano lasciarsi andare a rivelazioni inaspettate è risaputo. Il pubblico di Francesca Fagnani sa bene che la conduttrice è solita stuzzicare gli ospiti presenti in studio, con domande pungenti e curiose. E chi sceglie di mettersi a nudo davanti alle telecamere di Belve sa altrettanto bene che deve lasciarsi andare a qualche confidenza in più. È successo anche a Mara Maionchi, che ospite a Belve si è scagliata contro Tiziano Ferro: ecco cos’ha detto.

Mara Maiochi a Belve contro Tiziano Ferro: cos’è successo davvero?

L’intervista di Mara Maionchi a Belve potrebbe alimentare qualche reazione di troppo. La moglie di Alberto Salerno, celebre discografico e paroliere, ospite nel salotto di Francesca Fagnani ha parlato anche del rapporto con Tiziano Ferro, che lei – anni fa – ha scovato e valorizzato.

Eppure il cantante non sarebbe stato particolarmente riconoscente nei confronti della Maionchi, nonostante lo abbia scoperto e portato sotto i riflettori. La conduttrice di Rai 2 si rivolge a Mara senza mezzi termini, domandandole chi non avrebbe riconosciuto la fortuna di averla incontrata. L’ospite inizialmente tentenna e replica: “Non vorrei fare nomi per non essere scortese”. Incalzata dalla giornalista, che non aveva alcuna intenzione di mollare la presa, ha raccontato:

Tiziano Ferro non ha capito tanto. Perché non ha pensato che sia io sia mio marito l’abbiamo aiutato a essere quello che alla fine in parte è. Ma questo non è importante, non è che è d’obbligo avere della riconoscenza.

Dopo le confessioni di Antonella Clerici, e la reazione di Ligabue che non è tardata ad arrivare, anche il famoso cantante di Latina dirà la sua? I fan intanto restano in attesa.

Mara Maionchi, l’intervista a Belve

Non solo la frecciatina a Tiziano Ferro, lanciata forse con un po’ di amaro in bocca ma senza rabbia o rancore: nel corso dell’intervista a Belve, Mara Maionchi si è lasciata andare ad altre confidenze personalissime.

È il caso del gioco d’azzardo, in merito al quale rivela: “Non so se ho una dipendenza, però mi piace”. Non svela quanto ha perso, ma non tiene per sé la cifra più alta che si è guadagnata: ben 23.000 euro al casinò di Sanremo. Inoltre, confida: “Mi sono fatta sospendere, esageravo”.

Poi il tradimento del marito e persino il rapporto difficile che aveva con la madre. Nel primo caso, ha ricordato di aver scoperto il tradimento di Salerno per via della ricevuta di un albergo trovata nella tasca dei pantaloni. E precisa:

Devo ammettere che in parte è stata anche colpa mia se ha cercato qualcosa fuori. La luce rossa non c’era mai, una tragedia insomma. sessualmente sono un po’ modesta. Non sono proprio portata per le luci rosse. Ho sempre l’abatjour.

Sul rapporto con la mamma, tanto conflittuale da non essere neppure presente al suo matrimonio, ha raccontato:

Non è venuta perché ha detto che a lei i matrimoni facevano tristezza. Mamma era strana, non era una donna affettuosa, però è stata molto forte.

La Fagnani, allora, le ha chiesto se “a lei è andato bene così oppure le è mancato qualcosa?”. Mara non ha dubbi:

Qualcosa mi è mancato, l’ho sollecitata tutta la vita a darmi affetto, un abbraccio, una cosa… ma lei non ce l’aveva. E l’ho capito dopo. Ognuno è come è.

Chi è Edelfa Chiara Masciotta: carriera, figli e incidente dell’ex Miss Italia

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La fama ottenuta nel 2005 grazie alla vittoria del concorso di bellezza più famoso di sempre ha reso Edelfa Chiara Masciotta una delle Miss Italia più amate dal pubblico.

Nel corso della sua vita, però, la showgirl ha dovuto superare diverse difficoltà: ecco chi è Edelfa Chiara Masciotta, dalla carriera alla vita privata.

Chi è Edelfa Chiara Masciotta: la carriera dopo Miss Italia

Tante sono le showgirl che hanno ottenuto successo dopo Miss Italia e, oltre a Francesca Bergesio, vi è anche Edelfa Chiara Masciotta, vincitrice del concorso di bellezza nel 2005.

La modella torinese classe 1984, decreta il Piemonte vincitore di Miss Italia per la seconda volta consecutiva dopo la vittoria di Cristina Chiabotto, dando così inizio alla sua carriera nel mondo dello spettacolo.

Dopo aver raggiunto questo traguardo, Edelfa decide di abbandonare gli studi per percorrere una nuova strada, divenendo la madrina dei Giochi Olimpici Invernali.

Inizia così un percorso nel mondo televisivo, partecipando alla prima edizione del talent Notti sul ghiaccio, dimostrando il suo talento anche al fianco del Gabibbo per Striscia la Notizia.

A questo si è affiancato lo studio nel campo della recitazione, avendo il sostegno della famiglia creata negli anni.

Edelfa Chiara Masciotta: chi è il marito?

Dopo cinque anni dalla vittoria di Miss Italia, Edelfa non ha percorso esclusivamente la strada dello spettacolo, ma ha anche avuto modo di creare una piccola famiglia al fianco del regista Roberto Cenci.

La relazione non è però durata molti anni, come dimostra il divorzio avvenuto poco dopo, a cui è seguita un’altra relazione intrapresa con l’ex calciatore Alessandro Rosina.

Chi sono i figli di Edelfa Chiara Masciotta e il diabete del primogenito

Durante la prima relazione, Edelfa Chiara Masciotta ha dato alla luce il primo bambino Andrea, a cui sono seguiti qualche anno più tardi Aurora e Alessio, nati in seguito alla seconda relazione.

L’amore nei confronti dei figli è più forte che mai, come dimostra la vicinanza della showgirl al primogenito Andrea.

A soli tre anni, infatti, il primo figlio si è ammalato di diabete di tipo 1 e, in seguito a questa scoperta, l’ex Miss Italia ha deciso di abbandonare la carriera nel mondo dello spettacolo, preferendo restare al fianco della famiglia.

Edelfa Chiara Masciotta oggi: la vita dopo l’incidente

A differenza della collega di Miss Italia Miriam Leone, Edelfa Chiara Masciotta ha preferito non proseguire una carriera nel mondo televisivo, intraprendendo altre strade per supportare le cure del primogenito.

Oggi la showgirl si dedica infatti a uno studio di progettazione, Edera, lavorando al fianco dell’architetto e fotografo Daniele Ratti.

Nel 2019, inoltre, Edelfa Chiara Masciotta è stata protagonista di un incidente stradale mentre camminava sulle strisce pedonali, ritrovandosi ad affrontare cinque operazioni.

Ritrovatasi senza naso, Edelfa è finita più volte sotto i ferri e, tra i danni dell’incidente, riporta inoltre la probabilità di perdere l’udito da un orecchio, dichiarando però la mancata volontà di sottoporsi nuovamente ad altri interventi.

Leggi anche: Franco Di Mare, chi è il giornalista affetto da tumore: fidanzata, figli, carriera e malattia

Francesca Pascale, le foto della splendida casa dove vive con Paola Turci

La coppia formata da Francesca Pascale e Paola Turci è un punto di riferimento nel panorama dello spettacolo italiano, il loro infatti è stato uno dei matrimoni più significativi e seguiti degli ultimi anni nel mondo delle celebrità.

Fin da giovane, Francesca Pascale è stata una fervente sostenitrice di Silvio Berlusconi, dedicandosi attivamente al suo partito; nel 2013 i due hanno reso pubblica la loro relazione. Ironia della sorte vuole che, nello stesso anno, la cantautrice Paola Turci componeva una canzone intitolata “Devi andartene”, indirizzata proprio a Berlusconi.

Tuttavia, l’amore ha superato le divergenze politiche e le due hanno deciso di unirsi in matrimonio nell’estate del 2022, dopo la fine della relazione tra Pascale e Berlusconi nel 2020. Da allora, hanno iniziato a vivere insieme in una casa da sogno, un luogo che suscita grande curiosità sia per il suo valore economico che per la sua ubicazione. Ecco le immagini della splendida casa immersa nel verde.

Francesca Pascale, tutto sulla sua casa: dove si trova e quanto costa

La casa di Francesca Pascale e Paola Turci, infatti, è un vero e proprio palazzetto, in cui la coppia si è trasferita subito dopo il matrimonio, dopo aver vissuto per qualche mese a Casatenovo (Lecco), proprio nella villa simbolo del legame fra Francesca Pascale e Silvio Berlusconi.

Villa Giambelli, infatti, era stata acquistata da Silvio Berlusconi come residenza da dividere con l’allora fidanzata Francesca Pascale, in un tripudio di ricchezza e sfarzo.

La villa, infatti, era costata 2,5 milioni di euro, a cui erano stati aggiunti altri 29 milioni per renderla adatta ad ogni capriccio e confort della coppia (basti pensare che un’intera stanza era dedicata al barboncino Dudù).

Così, nei 1140 metri quadri della villa, si potevano trovare oggetti di raffinato design, opere d’arte e oggetti di alta ingegneria domotica. Il “giardino” era di oltre 30.000 metri quadri.

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Ora, la nuova casa di Francesca Pascale e Paola Turci non è certamente a questi livelli principeschi, ma è indubbio che si tratti di un gioiellino architettonico, immerso in un’atmosfera totalmente diversa e adatto anche alle nuove esigenze imprenditoriali di Francesca Pascale.

L’ex showgirl, infatti, si dedica al momento alla coltivazione di cannabis a scopo terapeutico, e porta avanti da anni una battaglia per la legalizzazione completa di questo prodotto.

Vediamo allora nel dettaglio dove si trova la sua attuale residenza, e qual è il valore stimato.

La casa di Francesca Pascale, una villa nel verde

La casa di Francesca Pascale e Paola Turci, infatti, si trova in provincia di Siena, a Torquanda, dove le due hanno acquistato una splendida villa immersa nel verde, dove vivono anche i loro cani, anche se gira voce che Pascale abbia acquistato anche una proprietà a Firenze.

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La loro casa è formata da un primo nucleo di 16 locali, a cui va aggiunta anche una sorta di dependance con altri 8 locali.

Come si può facilmente vedere dalle foto che entrambe condividono sui social, si tratta di un ambiente molto colorato, in cui ogni stanza ha un parquet diverso, e in cui sono numerosi quadri e oggetti particolari (tra cui una cornice dorata che contorna lo specchio di uno dei saloni).

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In generale si nota la presenza di oggetti moderni ma dal gusto classico, in linea con lo stile della villa.

Quali banche hanno tagliato i tassi di interesse sul mutuo?

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La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma nonostante questo alcune Banche hanno deciso di abbassare il costo del denaro per favorire e aumentare le richieste di mutuo da parte di famiglie e giovani. Il risultato è un panorama vario e variegato di istituti che offrono tassi diversi più o meno vantaggiosi.

Scopriamo insieme quali sono le Banche che hanno deciso di tagliare i tassi di interesse per aumentare il numero di richieste ed erogazioni di mutui.

Diminuiscono le richieste di mutuo alle Banche

Le richieste di mutuo alle Banche italiane nel 2023 hanno registrato un calo del 25%, secondo quanto descritto dai dati di MutuiSupermarket.it. I motivi di questa flessione si possono descrivere in due modi: da un lato sono legati alla speranza di un taglio dei tassi di interesse nel breve periodo; e dall’altro lato alla riduzione delle erogazioni da parte degli istituti di credito.

Sono i piccoli istituti ad aver erogato il maggior numero di mutui nel 2023, magari optando per una piccola riduzione dei tassi nonostante le ferme decisioni della Banca Centrale Europea, Le grandi Banche italiane, invece, non solo hanno ridotto le erogazioni, ma hanno mantenuto anche i tassi più elevati rispetto alla concorrenza.

Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo (principale player di mercato) è scesa dai 15,1 miliardi di mutui erogati nel 2022 a 8,7 miliardi nel 2023, con un calo del 47%. Ancora più evidente è il calo delle erogazioni per UniCredit, che ha ridotto da 4 a 1,6 miliardi le richieste, con una percentuale pari al 60%. Erogazioni in calo, di circa un terzo, anche per il gruppo Bnl e il gruppo Banco Bpm.

Di contro, aumentano le richieste di surroga del mutuo, che sale a oltre il 40% del totale delle richieste raccolte online.

Quali Banche hanno tagliato gli interessi sul mutuo?

Fortunatamente nei primi mesi del 2024 sono stati registrati dati positivi: il costo del denaro a tasso fisso ha registrato una contrazione di circa -0,8% rispetto ai livelli di ottobre 2023 e le Banche hanno fortemente ridotto il costo dei mutui a tasso fisso.

In controtendenza rispetto alle azioni degli istituti sin qui descritti ci sono invece delle Banche italiane che hanno deciso di aumentare le erogazioni di mutuo alle famiglie o ai giovani e, al contempo, di abbassare leggermente i tassi di interesse per favorire l’accesso al credito.

Credit Agricole ha erogato 4 miliardi di mutui in più nel 2023 rispetto all’anno precedente (in crescita del +10%), e così hanno fatto anche Credem (+20%) e Ing (+59%).

Nel frattempo la Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i tassi di interesse sui mutui, rispettivamente con il tasso sui rifinanziamenti principali fermato al 4,50%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%

L’attesa per il taglio dei tassi sui mutui è per giugno, quando le rate potrebbero finalmente abbassarsi e tornare (forse) alla normalità. La Bce potrebbe essere la prima ad abbassare il costo del denaro, ma ciò sarà possibile solo se il livello dell’inflazione sarà sceso entro i limiti previsti come ha confermato anche Christine Lagarde.

Banche, i migliori tassi mutuo di oggi

Se sei alla ricerca di un mutuo prima casa per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile, potrebbe tornare utile confrontare i migliori tassi di interesse offerti dalle Banche ad oggi.

BANCATIPOLOGIATASSO
Crédit Agricole ItaliaAcquisto prima casa1,99% (Tasso finito)
Crédit Agricole ItaliaAcquisto prima casa2,59% (Tasso finito)
Intesa SanpaoloAcquisto prima casa2,65% (Tasso finito)
Intesa SanpaoloAcquisto prima casa2,65% (Tasso finito)

Ricorda che se hai meno di 36 anni puoi richiedere il mutuo prima casa under 36 per ottenere delle agevolazioni sulle imposte e ricevere la garanzia statale fino al 100%, a parità di alcuni requisiti e condizioni.

Sovranisti contro globalisti

L’errore che spesso vediamo fare da tanti è quello di dividere le persone in due sole categorie, i buoni ed i cattivi, gli intelligenti e gli stupidi, attribuendo ad una delle due categorie solo aspetti positivi mentre all’altra solo aspetti negativi.

Nella realtà, come sappiamo, il dividere in sole due categorie le persone è una grossolana classificazione che naturalmente non corrisponde alla realtà dei fatti.

Il mondo, infatti, non è in bianconero, il mondo è composto da una scala di grigi i cui estremi sono il bianco ed il nero.

E’ una semplificazione eccessiva anche dividere le persone in sovranisti ed antisovranisti o globalisti, fate voi, anche se, chiarisco subito, personalmente propendo nettamente per il sovranismo.

Ritengo che la suddivisione dell’intera umanità in Stati indipendenti e sovrani sia quella più logica e più corretta, per cui a mio avviso gli Stati debbano essere dotati di sovranità nazionale.

Le politiche sovranazionali a mio avviso sono sbagliate, tuttavia, guardate, cari ascoltatori, non è semplice rispondere a coloro che si dichiarano contrari ai sovranisti, i quali sostengono che esiste una sola umanità, e quindi l’obiettivo da perseguire, a loro modo di vedere, è quello di unire tutti i popoli del mondo, poiché sarebbe l’unica strada per raggiungere la pace universale.

Ma non volevo in questo video toccare temi di carattere sociologico e filosofico, non ritengo di averne le competenze, volevo fermarmi ad un livello inferiore, vorrei sotto certi versi, rivolgermi agli estremisti dei due schieramenti, sovranisti ed antisovranisti o globalisti per metterli in guardia nell’assumere appunto posizioni estreme.

E quindi vorrei per prima rivolgermi ai sovranisti ed evidenziare quello che, a mio avviso, ritengo sia l’errore nel quale più spesso si imbattono.

A mio avviso l’errore nel quale maggiormente incorrono i sovranisti è quello di ritenere che il ritorno alla piena sovranità nazionale sia la panacea di tutti i mali. Improvvisamente, come nel finale del Guglielmo Tell di Rossini, tutto cangia il ciel s’abbella.

Purtroppo non è così. O perlomeno non è così automatico.

Il fatto che ciò non sia affatto automatico, ossia che in uno Stato che abbia sovranità popolare tutto funzioni alla perfezione, è dato dall’evidenza, basta infatti vedere le problematiche che si trovano ad affrontare anche Stati che appunto godono di sovranità popolare.

Se al Governo di Stati sovranisti si hanno persone incompetenti, oppure persone che antepongono il bene proprio anziché quello collettivo, è evidente che i problemi non mancheranno ed il rischio che in casi simili si arrivi al rigetto del sovranismo anziché dei governanti è un rischio reale che non dovremmo correre.

Sovranisti o antisovranisti, è evidente che è fondamentale avere al Governo persone di altissimo profilo e soprattutto di assoluta competenza.

Avendo quindi la consapevolezza che non è il sovranismo a darci automaticamente un mondo migliore nel quale vivere.

E soprattutto avendo la consapevolezza che non può essere lo Stato a risolvere tutti i nostri problemi, dato che lo Stato siamo noi, saremo sempre noi che dovremo risolvere i nostri problemi.

Ma mi rivolgo anche agli antisovranisti o ai globalisti ai quali rimprovero come possano ritenere che non esistano i popoli, e che i popoli siano differenti fra di loro principalmente per motivi storici, ma che naturalmente ciò non significa affatto che debbano combattersi fra di loro.

I vari popoli possono assolutamente vivere in pace fra di loro, anzi, dirò di più, non solo possono vivere in pace, ma possono anche cooperare fra di loro, pur rimarcando le reciproche differenze.

Ecco a mio avviso il fattore principale che deve essere chiarito, essere differenti non significa essere migliori o peggiori, anzi, le differenze sono fattori che portano vantaggi, portano gli uomini a migliorarsi.

Di conseguenza, a mio avviso, il tentativo di “cancellare” queste differenze è un madornale errore, semplicemente perché le imposizioni non portano mai a nulla di buono.

Qualora questo tentativo di cancellare queste differenze sia fatto anche a fin di bene, ciò non giustifica affatto un comportamento che prevede solo prescrizioni.

E’ una verità assoluta il detto che le strade che portano all’inferno sono lastricate di buone intenzioni.

Sentirsi differenti, non sentirsi superiori.

Così non è semplicemente aberrante, da parte di uno Stato, la presunzione di voler “esportare la democrazia”, qui siamo addirittura al paradosso più eclatante visto che questo Stato che vuol “esportare la democrazia” non è neppure uno Stato democratico.

Ecco quindi, cari ascoltatori, vorrei conoscere anche il vostro parere in merito.

Quanto guadagnano i mega manager

Prima di iniziare il video odierno mi scuso già con voi e naturalmente vi chiederete il perché. Semplice! Parlo di un argomento che senza dubbio vi farà venire l’orticaria, vabbé, insomma, nella realtà vi farà un po’ arrabbiare.

Ecco, tuttavia è un argomento che deve essere affrontato, e, sotto certi aspetti, anche spiegato.

Allora. Si tratta, insomma, dei compensi dei massimi dirigenti delle principali aziende italiane. Anzi, proprio per delineare il campo, mi riferisco ai massimi dirigenti delle aziende che compongono il FtseMib40, cioè l’indice di riferimento della Borsa italiana.

Con una precisazione. Mancano i dati di due importanti società che fanno parte del FtseMib, nella classifica delle capitalizzazioni sono rispettivamente al quinto ed all’undicesimo posto, mi riferisco ad Enel e Poste Italiane.

Non ci sono i loro dati semplicemente perché al momento non li hanno ancora resi pubblici. Insomma non sappiamo quindi quanto hanno guadagnato i vertici di Enel e Poste, due aziende nel cui azionariato, diciamo, è importante la componente pubblica.

Quindi chiariamo, mi riferisco solo ai mega manager di aziende italiane o almeno considerate tali, ecco, questi mega manager potrebbero anche essere degli stranieri, ma sono persone che sono al vertice di aziende chiamiamole italiane.

Un’ultima importantissima precisazione, in questo video parlo di compensi, ossia compensi per prestazioni lavorative, quindi, se vogliamo, retribuzioni, non di patrimoni.

Insomma, non mi riferirò, ad esempio, alla proprietà di quote azionarie, quindi non stiamo parlando delle persone più ricche, quelle che detengono, diciamo, enormi patrimoni, ma quelle, diciamo, retribuite meglio per il loro lavoro, ecco, mettiamola così.

Allora innanzitutto vi do anche un altro dato che potrebbe avere, anzi, ha certamente una certa importanza, ed ossia vi leggo la classifica delle prime dieci aziende per capitalizzazione di Borsa quotate a Piazza Affari.

Specifico per capitalizzazione di Borsa, non per fatturato.

Allora: Stellantis, Ferrari, Intesa San Paolo, Unicredit, Enel, Eni, Generali, Stmicroelectronics, Tenaris e Moncler.

E ora, insomma, finalmente possiamo partire.

Certo, è a capo dell’azienda che ha la maggior capitalizzazione di Borsa, ed è un’azienda solo molto parzialmente italiana, naturalmente mi riferisco a Stellantis, ma sapete quanto ha incassato nel 2023 l’Amministratore Delegato, quello che gli anglosassoni chiamano Ceo, di Stellantis, ossia il portoghese Carlos Tavares: 36 milioni e mezzo di euro!!!

Allora, dato che un anno è di 365 giorni, non so se l’hanno fatto apposta, ma ammettiamo pure che lui abbia lavorato tutti i 365 giorni dell’anno, non abbia mai fatto nemmeno un giorno di vacanza, il calcolo è immediato, non ci vuole neppure una calcolatrice: 36 milioni e mezzo diviso 365 fa 100.000 euro al giorno. Tutti i giorni, sabati, domeniche, feste comandate, Natale, tutti i giorni insomma.

Niente male eh? Voi che ne dite?

Ah, dimenticavo una cosa importante, però quest’anno ha avuto un bell’aumento di stipendio, in quanto lo scorso anno aveva guadagnato “solo” 23 milioni e mezzo.

Insomma, quindi, anche in questo caso i calcoli sono facili, quest’anno il suo stipendio è aumentato di oltre il 50%.

Certo aveva guadagnato poco l’anno scorso, dovevano aumentargli lo stipendio.

Ovviamente la parte fissa, diciamo, è solo una parte minima di questa retribuzione, per la maggior parte si parla di incentivi sia a breve termine che a medio e lungo termine, quindi, insomma, questa retribuzione, diciamocelo fra di noi, se l’è meritata ampiamente, è stato proprio bravo.

Beh, forse è meglio che io torni serio e la smetta di farvi innervosire ancora di più con l’ironia.

Spesso, così per dare una valutazione reale a questi faraonici stipendi, li si traduce in stipendi di operai.

Ebbene, ipotizzando così che lo stipendio di un operaio sia di 18.250 euro l’anno, ciò significa che il Sig. Tavares ha guadagnato quanto 2.000 operai della Fiat.

Ah, naturalmente ricordiamo anche che 2.240 lavoratori di Mirafiori, che producono la Fiat Nuova 500 Elettrica ed alcuni tipi di Maserati, lavoratori che erano stati messi in cassa integrazione per il mese di marzo hanno visto prolungare la loro cassa integrazione per altre tre settimane.

Insomma non è che stia tirando una bella aria in fabbrica, ecco, e naturalmente neppure per le aziende fornitrici.

Passiamo al secondo in classifica, ha guadagnato 19,1 milioni di euro il vice presidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Poco più della metà della retribuzione deriva dai bonus, ai quali vanno aggiunti però 4 milioni per il trattamento di fine mandato, che è, insomma, una specie di liquidazione.

Sempre per quanto riguarda invece la galassia Exor, che evidentemente è molto generosa con i suoi mega manager, segnalo la retribuzione di Benedetto Vigna, l’Amministratore Delegato di Ferrari, che ha incassato 6,7 milioni di euro e Gerrit Marx che è l’Amministratore delegato di Iveco che ha guadagnato 6,4 milioni di euro nel 2023.

Insomma tutte aziende del comparto auto motive che noi ritenevamo un comparto un po’ in crisi.

Ma passiamo velocemente ai banchieri, quello che ha guadagnato di più è Andrea Orcel, Ceo di Unicredit, che ha guadagnato quasi 10 milioni di euro. Solo però 3,28 milioni di euro diciamo sono lo stipendio, a questi vanno aggiunti un po’ più di 6 milioni e mezzo di euro, diciamo di incentivi.

In questo caso, visto che il titolo lo scorso anno ha fatto registrare la migliore performance di Borsa, il valore delle azioni di Unicredit nel 2023 è aumentato dell’85%.

Ed infine come tradizione cito il manager pubblico con la retribuzione più alta che naturalmente si tratta di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, che lo scorso anno ha guadagnato 6,14 milioni di euro.

Ma insomma, come dicevo all’inizio, occorre fare una considerazione importante, le retribuzioni dei mega manager di aziende diciamo pubbliche, nella realtà, insomma, sarebbe più corretto specificare che sono aziende con una componente azionaria pubblica.

Tanto per capirci: Eni, Enel, Poste, Terna, Snam, Leonardo, insomma queste qua, diciamo che il loro stipendio è deciso dallo Stato, mentre per quanto riguarda le aziende private, Stellantis ecc. la retribuzione, e soprattutto gli incentivi ed i bonus sono decisi dall’Assemblea dei soci.

Certo però che il rapporto fra queste mega retribuzioni ed i normali salari dei lavoratori, ogni anno che passa si fa sempre più ampio.

Insomma, a mio parere non può essere accettato come una eventualità ineluttabile.

Elezioni europee: chi sono i leader candidati per ciascun partito

Le elezioni del prossimo 8 e 9 giugno si avvicinano e diversi sono i politici candidati che proveranno ad avere la meglio e, tra questi, vi sono dei leader di partito che hanno scelto di presentarsi personalmente.

In vista delle elezioni, non resta che scoprire i nomi degli aderenti: ecco tutti i dettagli.

Elezioni europee: i leader candidati per partito

Manca sempre meno alla data in cui i partiti politici dovranno confermare i nomi da inserire nella lista e, in vista della scadenza prevista per il 1° maggio, iniziano a comparire i nomi dei primi politici che hanno confermato la loro presenza.

Dopo aver svelato i sondaggi su chi possa vincere alle elezioni europee, non resta che entrare nel vivo della questione e scoprire i nomi che saranno presenti per ogni lista.

Per quanto riguarda Forza Italia, scenderà in campo Antonio Tajani, il quale sarà presente in tutte le circoscrizioni, escludendo le isole.

Anche Giorgia Meloni decide di rappresentare il partito di Forza Italia, guidando le liste in tutte le circoscrizioni.

Ma non è finita qui: ecco chi sono gli altri leader politici che hanno deciso di scendere in campo in prima persona.

Chi sono i leader che scendono in campo alle elezioni politiche: ecco i candidati

Dopo aver affrontato le polemiche scatenate dalle dichiarazioni di Vannacci, non resta che addentrarci nel vivo delle elezioni e scoprire i nomi degli altri leader politici che hanno presentato il loro nome sulle liste.

Per il PD scenderà in campo Elly Schlein, mentre +Europa vedrà la leader Emma Bonino prendere posizione sulla lista in vista delle elezioni nella circoscrizione Nord-ovest per la lista Stati Uniti d’Europa.

Anche Carlo Calenda decide di presentarsi personalmente per Azione, cambiando idea in seguito alla visione della posizione presa dagli altri leader politici.

C’è chi, infatti, ha deciso di non seguire la strada dei colleghi, preferendo non candidarsi personalmente alle elezioni europee.

I leader politici che non si sono candidati: svelati i nomi

Non tutti i leader politici hanno deciso di seguire la strada percorsa dai colleghi, preferendo non scendere in campo in questa occasione.

È questo il caso di Matteo Salvini, il quale vorrebbe avere nella lista il generale Vannacci con l’obiettivo di guadagnare il numero maggiore di consensi.

Segue questa strada anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, il quale ha siglato un accordo con +Europa nel caso del superamento del 4%.

Anche Giuseppe Conte preferisce non scendere in campo direttamente, criticando la scelta dei suoi colleghi, facendo scendere in campo Carolina Morace per il M5S.

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Ascolti tv di domenica 28 aprile: ecco chi ha inaspettatamente sbaragliato la concorrenza

Molti decidono di trascorrere l’ultimo giorno della settimana a casa davanti alla tv, per concedersi un po’ di relax prima di tornare alla solita, frenetica, routine. Domenica 28 aprile 2024 il palinsesto delle maggiori reti italiane ha offerto al pubblico una serie programmi di intrattenimento, serie tv e film. A causa di uno sciopero di Nielsen, fino al 29 aprile 2024, sono disponibili solo i dati di fascia (e quelli dei programmi di Warner Bros. Discovery e Sky). Ecco chi ha vinto gli ascolti tv domenica 28 aprile 2024.

Ascolti tv di domenica 28 aprile: la concorrenza tra RAI, Canale 5 e Nove

Nonostante l’assenza di dati specifici a causa dello sciopero, Rai1 si posiziona al primo posto per il maggior numero di ascolti durante la giornata del 28 aprile. Rai1 ha trasmesso il quarto episodio della prima stagione di Makari – La fabbrica delle stelle, che vede come protagonista Claudio Gioè nei panni del giornalista e investigatore Saverio Lamanna.

Al secondo posto si colloca Canale 5 con la nuova puntata di Lo show dei record condotto da Gerry Scotti e all’ultimo posto del podio c’è il Nove con Che tempo che fa di Fabio Fazio, che – tra gli altri – ha ospitato Antonio Scurati e Francesca Fagnani.

Di seguito, suddivise per fascia oraria, ecco le trasmissioni di domenica 28 aprile 2024 che hanno registrato maggiori ascolti.

Daytime, mattina

Rai1:

  • Uno Mattina in Famiglia
  • TG1 delle 8
  • Check Up

Canale5:

  • Prima Pagina TG5
  • TG5 Mattina delle 8
  • Speciale TG5 
  • la Santa Messa 

Rai2:

  • TG2 Dossier 
  • Radio2 Happy Family Rewind 

Italia1: Young Sheldon

Rai3:

  • Sorgente di Vita 
  • Sulla Via di Damasco 
  • Agorà Weekend
  • Mi Manda RaiTre 
  • O Anche No 

Rete4: Bitter Sweet – Ingredienti d’Amore

La7:

  • Omnibus
  •  TG La7 
  •  Camera con Vista 
  •  Amarsi un po’ – Istruzioni per l’uso 

Daytime, mezzogiorno

Rai1:

  • A Sua Immagine
  • la Santa Messa 
  • Angelus 
  • Linea Verde

Canale5:

  • Le Storie di Melaverde 
  • Melaverde

Rai2

  • Citofonare Rai2 
  • TGSport

Italia1:

  • Due Uomini e Mezzo
  • Sport Mediaset XXL 

Rai3:

  • Timeline
  • TG3 delle 12 
  •  Una meravigliosa avventura 

Rete4:

  • Dalla Parte degli Animali 
  • Colombo

La7:

  • L’Ingrediente Perfetto 
  • Le Parole della Salute 
tv

Daytime, pomeriggio

Rai1:

  • Domenica In 
  • Da Noi… A Ruota Libera 

Canale5:

  •  L’Arca di Noè
  •  Beautiful
  • Terra Amara
  • Verissimo 

Rai2:

  • Paesi che Vai  
  • Origini 
  • Ginnastica Artistica 

Italia1:

  •  E-Planet 
  • Un Poliziotto ancora in Prova
  • Walker 

Rai3:

  • TGR
  • In Mezz’Ora
  • Rebus 
  • Kilimangiaro 

Rete4: Maria Stuarda, Regina di Scozia 

La7:

  • Inchieste da Fermo
  • La7 Doc 

Tv8:

  • Moto 3 
  • Moto 2 
  • Moto GP

Preserale

Rai1:

  • L’Eredità Weekend – La Sfida dei 7 
  •  L’Eredità Weekend

Canale5:

  •  Avanti il Primo! Story 
  •  Avanti un Altro! Story 

Rai2: Novantesimo Minuto 

Italia1:

  •  Studio Aperto Mag 
  •  C.S.I. – Scena del Crimine 

Rai3: TGR 

Rete4: Terra Amara 

La7: Un Colpo Perfetto 

Tv8:

  • Cucine da Incubo 
  •  4 Ristoranti 

Nove

  • Little Big Italy
  • Che Tempo Che Farà

Seconda Serata

Rai1: Speciale TG1 

Canale5: TG5 Notte 

Rai2:

  • La Domenica Sportiva
  • L’Altra DS 

Italia1: Pressing 

Rai3:

  •  L’Avversario – L’Altra Faccia del Campione 
  •  TG3 Mondo 

Rete4: Madres Paralelas 

La7: The Iron Lady 

Nove: Fratelli di Crozza