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Crisi nela società di Chiara Ferragni: Fabio Maria Damato rompe il silenzio sul “Pandoro-gate”

Fabio Maria Damato finalmente parla del caso che ha scosso il mondo del marketing e del lifestyle. In un panorama mediatico costantemente affamato di novità, il “Pandoro-gate” ha scosso profondamente l’impero dell’influencer Chiara Ferragni. Dopo un lungo periodo di silenzio, Fabio Maria Damato, storico manager di Chiara e figura chiave nell’entourage, ha deciso di parlare. Le sue dichiarazioni emergono in un momento cruciale, segnato da inchieste e speculazioni, e sono state rilasciate nel corso dell’ultima puntata del programma televisivo “Far West” su Rai3.

Il contesto del “Pandoro-gate”

Il caso ha preso le mosse dalla commercializzazione di un pandoro firmato Balocco, che ha visto Chiara Ferragni al centro di un’indagine. Questo episodio ha portato alla luce non solo questioni legali ma anche frizioni interne, culminando con l’agenzia Community che ha deciso di prendere le distanze dall’influencer per non aver seguito i consigli forniti.

Le dichiarazioni di Fabio Maria Damato

Durante l’intervista, Damato ha adottato un atteggiamento di riservatezza, sottolineando quanto la situazione sia complicata e dolorosa per lui personalmente e, presumibilmente, per l’azienda. La sua reticenza nel discutere dettagli potrebbe riflettere diverse motivazioni: la volontà di proteggere la propria posizione professionale, il desiderio di non aggravare ulteriormente la situazione con dichiarazioni potenzialmente dannose, o semplicemente il rispetto per le direttive aziendali riguardo alla gestione delle comunicazioni esterne.

Il fatto che abbia scelto di non espandersi nonostante l’insistenza dell’inviata indica anche un possibile tentativo di mantenere un fronte unito all’interno dell’azienda, soprattutto in tempi di crisi. Questo comportamento può essere interpretato come un segno di lealtà verso la sua datrice di lavoro, Chiara Ferragni, e un rispetto per le linee guida imposte dalla leadership dell’azienda.

La situazione descritta da Fabio Maria Damato come “complicata e dolorosa” lascia intuire che gli eventi in questione potrebbero avere avuto un impatto significativo non solo a livello aziendale ma anche personale, suggerendo che le conseguenze dell’errore di commercializzazione potrebbero essere state ampie, coinvolgendo diversi aspetti dell’operatività aziendale e dell’immagine pubblica.

La posizione di Damato nel “Pandoro-gate”

L’interazione tra Damato e i media, in cui egli si distanzia dall’errore commesso nella commercializzazione del pandoro, evidenzia una dinamica interna interessante all’interno dell’azienda gestita da Chiara Ferragni. Con la sua risposta, Damato non solo rafforza la percezione di Ferragni come centro nevralgico delle decisioni aziendali, ma sottolinea anche la sua personale posizione di non interferenza nelle questioni pubbliche o nelle decisioni critiche, attribuendo la responsabilità e la visibilità direttamente a Ferragni.

Questa dichiarazione può avere diverse implicazioni. Da un lato, conferma l’autorità e l’immagine di Chiara Ferragni come leader decisionale dell’azienda, rafforzando la sua immagine di imprenditrice capace e al centro delle operazioni. Dall’altro lato, può anche suggerire un tentativo di Damato di evitare responsabilità pubblica, lasciando il campo libero a Ferragni per gestire le ripercussioni dell’errore di commercializzazione.

Inoltre, la scelta di Damato di non commentare ulteriormente la situazione potrebbe essere vista come una mossa prudente che mira a mantenere l’unità aziendale e a proteggere la sua posizione all’interno dell’organizzazione. Questo approccio può essere particolarmente significativo in un contesto dove le figure pubbliche come Ferragni sono spesso sotto l’occhio del ciclone mediatico, richiedendo una gestione comunicativa molto attenta e centralizzata.

La situazione pone in luce l’importanza della chiarezza dei ruoli e delle responsabilità in una grande azienda, specialmente quando essa è associata strettamente a una personalità pubblica influente. La gestione delle crisi, quindi, diventa cruciale non solo per salvaguardare la reputazione del brand, ma anche per mantenere l’armonia interna e l’efficienza operativa.

Il ruolo di Fedez

Il caso ha anche messo in luce le tensioni tra Damato e altre figure prominenti dell’entourage Ferragni, inclusa l’accusa velata di Fedez che ha suggerito come le responsabilità non dovrebbero ricadere esclusivamente su Chiara. Damato, rimanendo sulle sue posizioni neutrali, non ha commentato direttamente queste insinuazioni, limitandosi a sottolineare la sua posizione di dipendenza dalla decisione di Ferragni.

Il “Pandoro-gate” e le sue ripercussioni offrono uno spaccato interessante sulle dinamiche di potere all’interno delle grandi macchine mediatiche e influencer marketing. La cautela di Damato nel discutere pubblicamente della questione sottolinea la delicatezza delle situazioni di crisi all’interno delle grandi strutture aziendali e la complessa rete di relazioni e responsabilità che ne consegue.

Amplifon: nuovo rally dopo i dati. I nuovi target price

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A Piazza Affari prosegue il buon momento per Amplifon che anche oggi ha catalizzato gli acquisti, salendo per la quarta seduta consecutiva.

Il titolo ieri ha messo a segno un rally di oltre quattro punti e mezzo percentuali e anche oggi si è spinto in avanti, ma a un ritmo meno vivace.

Amplifon ha terminato le contrattazioni a 33,85 euro, con un rialzo del 2,58% e volumi di scambio vivaci visto che sono transitate sul mercato oltre 850mila azioni contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 600mila.

Amplifon: i conti del primo trimestre

Amplifon ha continuato a calamitare l’interesse degli acquirenti dopo la diffusione dei risultati del primo trimestre.

Il periodo in questione si è chiuso con ricavi pari a 573,1 milioni di euro, in rialzo del 6,1%, mentre l’utile netto è aumentato da 34,89 a 35,67 milioni di euro.

Il margine operativo lordo ha evidenziato un incremento del 10,7% a 136,79 milioni di euro, mentre l’indebitamento netto è cresciuto da 852,13 a 883,31 milioni di euro.

Nel complesso, il management di Amplifon ha confermato la guidance di crescita della top-line a una singola cifra alta e del margine EBITDA di 60 punti base, ma è sembrato più fiducioso e ha indicato di voler attendere il secondo trimestre per verificare se ci saranno spazi di revisione al rialzo sui target dell’intero anno.

Amplifon: il commento di Equita SIM

Equita SIM parla di un buon set di risultati per Amplifon, con una solida performance organica e una marginalità superiore alle sue attese.

Gli analisti hanno rivisto le stime per il 2024-2026, tenendo conto di un andamento organico più positivo alla luce del perdurare della solida performance delle Americhe e della normalizzazione in EMEA.

Gli esperti hanno inoltre incrementato il contributo di M&A bolt-on per il 2025, insieme al cash-out di M&A.

L’impatto è parzialmente mitigato a livello eps adjusted dall’aumento di D&A e oneri finanziari, che portano a un aumento dell’1% per il 2024 e del 3% per il 2025.

Sulle loro nuove stime, gli analisti della SIM milanese alzano marginalmente la valutazione a 34 euro, con una raccomandazione “hold” invariata.

Amplifon: cauti i giudizi di Intesa Sanpaolo e Mediobanca

Lo stesso rating è stato reiterato da Intesa Sanpaolo, con un target price incrementato da 29,8 a 30,8 euro, sulla scia della trimestrale leggermente superiore alle aspettative.

Alla luce dei conti, gli analisti hanno alzato le stime di eps del 2,3% per l’anno in corso, del 2,1% per il prossimo e del 2,7% per il 2026.

Non si sbilanciano neanche i colleghi di Mediobanca Research che sul titolo hanno una raccomandazione “neutral”, con un fair value ritoccato da 32 a 33 euro, dopo una partenza d’anno molto solida, con risultati sostanzialmente in linea con le attese.

Amplifon: bullish la view di BofA e di Banca Akros

A puntare su Amplifon è Bank of America che da una parte invita ad acquistare e dall’altra aumenta il prezzo obiettivo da 40 a 42 euro.

Si sono mossi nella stessa direzione i colleghi di Banca Akros che consiglia di accumulare il titolo in portafoglio, con un target price che passa da 35,5 a 37,2 euro, dopo aver rivisto la stima di Ebitda margin 2024 del 24,7% al 24,8%.

Ftse Mib: nuovo attacco alla resistenza?

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Prosegue il recupero delle Borse europee che anche oggi hanno guadagnato terreno, continuando a recuperare posizioni.

Il Cac40 e il Ftse100 si sono apprezzati rispettivamente dello 0,99% e dell’1,22%, preceduti dal Dax che ha guadagnato l’1,4%.

In positivo anche Piazza Affari che dopo essere stata la migliore ieri in Europa, è rimasta più indietro oggi, con il Ftse Mib fermatosi a 34.242 punti, con un vantaggio dello 0,75%, dopo aver segnato nell’intraday un massimo a 34.394 e un minimo a 34.067 punti.

Ftse Mib: il peggio è alle spalle?

L’indice delle blue chip ha avviato gli scambi in gap-up al di sopra dei 34.000 punti e ha tentato un allungo in direzione della resistenza in area 34.500.

Con un superamento deciso di questo livello il Ftse Mib potrà allungare ancora il passo in direzione dei recenti top di periodo in area 34.900/35.000.

Oltre questo livello si potranno ipotizzare ulteriori salite con primo approdo in area 35.200 e obiettivo successivo a quota 35.500 punti.

Al ribasso da monitorare la soglia dei 34.000 punti, sotto cui il Ftse Mib potrebbe arretrare verso i 33.800 punti e i 33.500 punti in seguito.

Ulteriori indebolimenti apriranno le porte a flessioni più marcata verso i minimi toccati di recente in area 33.300, con approdo successivo in area 33.000.

I market movers negli Stati Uniti

Sul fronte macro USA, per domani si segnala l’indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari.

Per le scorte all’ingrosso di marzo si prevede una variazione negativa dello 0,4% dopo il rialzo dello 0,5% precedente.

Nel pomeriggio sarà diffuso il consueto report sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell’energia statunitense.

Sul versante societario, da seguire prima dell’apertura di Wall Street i conti degli ultimi tre mesi di Uber Technologies e di Shopify con un eps previsto rispettivamente a 0,21 e a 0,17 dollari, mentre per TripAdvisor le stime parlano di un utile per azione di 0,02 dollari.

A mercati chiusi si guarderà ai conti di Airbnb che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di un eps pari a 0,24 dollari.

I dati macro e gli eventi in Europa

In Europa si guarderà alla Germania dove si conoscerà il dato relativo alla produzione industriale che a marzo dovrebbe calare dell’1% dopo il rialzo del 2,1% precedente.

In Italia si conosceranno le vendite al dettaglio che a marzo sono viste in positivo dello 0,2% dopo la salita dello 0,1% di febbraio.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari diversi titoli presenteranno i risultati del primo trimestre e si tratta di Bper Banca, Nexi, Prysmian, Terna, Comer Industries, Industrie De Nora, AVIO, Cellularline, d’Amico Int. Shipping, Enervit, Kruso Kapital e Tenax International.

In agenda le assemblee di Cairo Communication, Sabaf, RcsMediagroup, Trevi Group e Datrix per l’approvazione dei dati di bilancio dell’esercizio 2023.

Per domani è previsto il pagamento dei dividendi staccati ieri da AlerionCleanpower (0,61 euro), Intercos (0,18699 euro), Aeroporto di Bologna (0,264 euro), Ascopiave (0,14 euro), B&C Speakers (0,7 euro), Biesse (0,14 euro), Gefran (0,42 euro), Italmobiliare (3 euro), LU-VE (0,4 euro), Pharmanutra (0,85 euro), Sogefi (0,2 euro), Banca Profilo (0,0155 euro), Civitanavi Systems (0,13 euro), PLC (0,07 euro), Valsoia (0,38 euro), Acquazzurra (0,042 euro), Alfio Bardolla TG (0,076 euro), Arterra Bioscience (0,10222 euro), Fervi (0,47 euro), Gibus (0,5 euro), Growens (0,79 euro), Iniziative Bresciane (0,6 euro), Intred (0,1 euro), Italian Wine Brands (0,5 euro), NVP (0,03 euro), Planetel (0,1 euro) e TPS (0,08 euro).

Recordati risale con rumor su possibili mosse CVC

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Chiusura positiva per Recordati che ha risalito la china dopo aver ceduto quasi un punto percentuale ieri, prestando il fianco alle prese di profitto dopo ben cinque sessioni consecutive in rialzo.

Recordati in rialzo

Il titolo oggi si è fermato a 50,5 euro, con un rialzo dello 0,3% e volumi di scambio vivaci, visto che sono transitate sul mercato circa 300mila azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 220mila.

Recordati è finito sotto la lente sulla scia di alcune indicazioni di stampa che hanno ripreso dei rumor circolati nei giorni scorsi.

Recordati: nuovi rumor su opzioni strategiche da parte di CVC

A conferma di quanto riportato da Bloomberg lo scorso 23 aprile, anche il Sole 24 Ore di oggi ha scritto, senza riportare la fonte, che CVC avrebbe incaricato JP Morgan e Goldman Sachs per valutare opzioni strategiche.

Allo stato attuale non ci sarebbe uno scenario preferito e si starebbe valutando dal semplice riassetto del debito a livello della controllante Rossini, che ha bond per 1,3 miliardi di euro in scadenza ad ottobre 2025, alle opzioni sull’equity.

Tra le opzioni citate dalla fonte, oltre alle due citate anche da Bloomberg che prevedevano la cessione della quota di maggioranza o la fusione con un player industriale, probabilmente estero, ci sarebbe anche l’ingresso di un fondo sovrano in minoranza.

Equita SIM immagina con un aumento di capitale in Rossini per ridurre l’entità del debito da rifinanziare. In questo caso, gli esperti ritengono che non ci siano implicazioni rilevanti per gli azionisti di minoranza.

Recordati: il commento e la strategia di Equita SIM

Gli esperti fanno sapere che la recente vendita di azioni da parte del presidente Andrea Recordati li aveva indotti a ritenere poco probabili scenari speculativi che però questo articolo può riattivare.

Lo scenario peggiore sarebbe il semplice collocamento di una quota di minoranza sul mercato da parte di Rossini per ridurre le necessità di rifinanziamento.

Non cambia intanto la view della SIM milanese che su Recordati ribadisce la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 57 euro.

Unicredit corre dopo la trimestrale. Broker ottimisti

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Brillante seduta per Unicredit che ha guadagnato terreno per la seconda giornata consecutiva.

Unicredit in rally

Il titolo, lasciatasi alle spalle la sessione di ieri con un progresso di quasi due punti percentuali, è riuscito a fare ancora meglio oggi.

Unicredtit si è presentato al close a 36,09 euro, con un rally del 3,59% e oltre 17 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 8,6 milioni.

Unicredit: i conti del 1° trimestre

Il titolo ha calamitato gli acquisti sulla scia dei risultati del primo trimestre di Unicredit che hanno evidenziato un un utile netto in rialzo del 24% a 2,558 miliardi di euro, a fronte di ricavi totali in ascesa del 7% a 6,371 miliardi.

Il margine di interesse ha mostrato una salita dell’8% a 3,578 miliardi di euro, mentre l’utile operativo è salito del 13% a 4,065 miliardi di euro.

Da segnalare il forte incremento del CET1 che si è attestato al 16,2%, escludendo al 100% l’utile di periodo, in crescita di oltre 30 punti base trimestre su trimestre, continuando a beneficiare dall’ottimizzazione degli RWA.

Unicredit: l’outlook per quest’anno

Quanto alle previsioni per i prossimi mesi, la guidance di utile 2024 è stata rivista da “circa in linea con il 2023 a 8,6 miliardi di euro, a oltre 8,5 miliardi, che secondo Equita SIM apre a una possibile revisione al rialzo nei prossimi trimestri.

Prevista retribuzione o utilizzo del capitale in eccesso entro il 2027 e si parla di circa 9 miliardi di euro rispetto al livello del 13%.

La distribuzione totale 2024 è in linea con il 2023 e distribuzioni totali medie 2025-2026 attese oltre quella del 2024.

Unicredit: il commento di Equita SIM

Per Equita SIM, Unicredit ha riportato forti risultati nel primo trimestre, significativamente superiori alle attese principalmente per maggiori ricavi, minori accantonamenti per perdite su crediti e più bassi oneri sistemici.

Lato ricavi, secondo Equita SIM le principali sorprese positive arrivano da commissioni e trading, mentre il margine di interesse è stato in linea con le attese ed è risultato in leggero calo su base trimestrale con uno spread commerciale che nel primo trimestre si è mostrato resiliente e una dinamica dei volumi ancora relativamente debole.

Gli analisti valutano molto positivamente l’ottimo andamento delle commissioni a 2,1 miliardi di euro, in marcata crescita sia su base trimestrale che annua, principalmente grazie a più alte commissioni su investimenti e prodotti assicurativi.

Equita SIM mantiene una view bullish su Unicredit, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 38 euro.

Unicredit: la view di Barclays e Berenberg

A puntare sul titolo è anche Barclays che oggi ha rinnovato l’invito a sovrappesarlo in portafoglio, con un target price a 41,5 euro, dopo la trimestrale migliore delle attese, accompagnata da un upgrade della guidance.

Un ottimismo condiviso anche da Berenberg che su Unicredit ha una raccomandazione “buy”, sulla scia dei conti del primo trimestre che ha superato le stime su tutti i fronti, incrementando i target di utile netto e distribuzione 2024.

Unicredit sotto la lente di UBS e di Jefferies

A scommettere su Unicredit è anche UBS che oggi ha reiterato il rating “buy” e un fair value a 45,5 euro.

La banca elvetica ha evidenziato un utile netto superiore alle stime del consenso e oltre le previsioni, con una guidance 2025-2026 che indica un upside rispetto alle loro attese e a quelle del consenso in termini di utili e distribuzione.

Bullish anche la view di Jefferies che suggerisce di acquistare Unicredit, con un prezzo obiettivo a 41,6 euro.

Per gli analisti l’utile netto è stato del 20% superiore alle attese del mercato, con tutti i punti chiave oltre le stime.

Citrobacter: cos’è e quali sono i sintomi dell’infezione

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Negli ultimi anni, i citrobacter sono tornati a preoccupare l’Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di un’infezione che generalmente si contrae in ospedale e risulta potenzialmente letale solo per alcune categorie di pazienti. Vediamo cos’è, quali sono i sintomi e la cura.

Citrobacter: cos’è e quali sono i sintomi

Genere di batteri appartenenti alla stessa famiglia di salmonella ed escherichia, i citrobacter si possono trovare ovunque, dall’ambiente agli alimenti, passando per la flora batterica intestinale. I tre ceppi principali sono freundii, koseri e braakii e possono tutti e tre causare infezioni gravi, soprattutto negli anziani, nelle persone immunocompromesse e nei neonati.

Come sottolineato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) la maggior parte dei contagi avviene in ambito sanitario, tramite alimenti o oggetti contaminati, da persona a persona oppure da madre a figlio durante il parto. In ospedale la trasmissione può avvenire anche con il contatto con gli operatori sanitari, specialmente se le mani non vengono adeguatamente igienizzate.

I citrobacter possono causare infezioni del tratto urinario, delle vie respiratorie, del peritoneo, dell’endocardio, meningite e sepsi. I sintomi, ovviamente, variano in base all’organo o al tessuto colpito. I disturbi più frequenti sono: gonfiore, arrossamento, dolore, pus, febbre alta, difficoltà respiratorie, tosse, espettorato, polmonite, difficoltà ad urinare, dolore nella regione pelvica, malessere generale, brividi, confusione, sepsi e shock settico.

Citrobacter: cura, trattamento e rischi

Se colpisce i neonati, i citrobacter koseri possono causare una forma grave di meningite, spesso associata ad encefalite necrotizzante e ascessi cerebrali. Purtroppo, questa infezione causa il decesso di circa un terzo dei bambini, mentre la metà subisce danni al sistema nervoso centrale. La diagnosi prevede una serie di esami, che variano in base all’organo/tessuto coinvolto. Il medico potrebbe prescrivere tamponi cutanei, analisi delle urine e del sangue e un’indagine dell’espettorato. Talvolta possono essere necessari test molecolari e biochimici.

Generalmente, la cura prevede l’antibiotico o la combinazione di antibiotici, scelti dopo i risultati dell’antibiogramma. Fortunatamente, il trattamento farmacologico risulta risolutivo, specialmente quando i pazienti non sono fragili, immunocompromessi o neonati. In ogni modo, la diagnosi tempestiva è fondamentale perché prima si interviene e i minori sono i rischi.

Chi è Eleonora Albrecht: vita privata e curiosità sull’attrice, cantante e modella

Attrice, cantante, modella e regista, Eleonora Albrecht è conosciuta anche per la sua grande storia d’amore con Flavio Parenti, interprete molto amato de Il Paradiso delle Signore. Vediamo chi è l’artista, ripercorrendo la sua carriera e la vita privata.

Eleonora Albrecht: chi è l’attrice, cantante e modella

Classe 1985, Eleonora Albrecht è nata il 18 novembre a Roma, sotto il segno zodiacale dello Scorpione. Ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come modella. A soli 14 anni ha iniziato a calcare le passerelle più importanti del pianeta, tra Roma e Milano, passando per Londra e New York. La svolta è arrivata quando ha partecipato al concorso Elite Model Look, che le ha permesso di farsi conoscere ancora di più.

Eleonora, essendo figlia della coreografa Stefania Minardo, ha praticato danza fin da quando era piccolina, studiando poi all’École de la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne di Parigi. Durante il suo soggiorno in Francia, la Albrecht si è avvicinata alla recitazione, continuando ad occuparsene sia quando è tornata a Roma che quando ha vissuto a Los Angeles. In America ha frequentato la prestigiosa scuola di Lee Strasberg.

I primi ruoli importanti sono arrivati nel 2009, quando è stata ingaggiata per Caribbean Basterds e R.I.S. – Delitti imperfetti. A questo punto, la carriera di Eleonora ha spiccato il volo. L’abbiamo vista all’opera in diversi titoli di successo, come: Un altro mondo, Uno di famiglia, Ho sposato uno sbirro, I liceali, Don Matteo, Che Dio ci aiuti, Distretto di Polizia e Non dirlo al mio capo. Nel 2022, la Albrecht ha debuttato anche come cantante. Con il nome d’arte Oara, ha lanciato il singolo Sono in vacanza.

La vita privata di Eleonora Albrecht: chi è il marito?

Pur essendo molto riservata, Eleonora Albrecht non è riuscita a tenere segreta la storia d’amore con l’attore Flavio Parenti. Si sono conosciuti sul set di una serie tv a cui lavoravano entrambi, ossia Distretto di Polizia. E’ stato un vero e proprio colpo di fulmine, che nel 2017 li ha fatti diventare genitori della prima figlia, Elettra. Nel 2019, ospite del programma Vieni da me, l’interprete di Tancredi di Sant’Erasmo nella fiction di successo Il Paradiso delle Signore ha dichiarato:

Ci siamo conosciuti più di dieci anni fa. Ci siamo innamorati e il giorno dopo stavamo insieme.

Eleonora e Flavio non sono uniti solo sul piano sentimentale, ma anche su quello professionale. Oltre a condividere la passione per la recitazione, hanno fondato insieme Confetta, una piattaforma che unisce il lusso e il mondo digitale.

Telecom giù dopo i numeri di TIM Brazil

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Tra le poche blue chip che si sono mosse in controtendenza rispetto al Ftse Mib troviamo anche Telecom Italia.

Telecom Italia chiude ancora in rosso

Il titolo, dopo aver ceduto ieri un frazionale 0,13%, anche oggi ha perso terreno, fermandosi a 0,2242 euro, con un ribasso dello 0,75% e oltre 127 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 241 milioni.

Telecom Italia non ha trovato alcun sostegno nei risultati del primo trimestre diffusi da TIM Brasil la scorsa notte.

Telecom Italia: la trimestrale di TIM Brazil

La controllata carioca ha archiviato il periodo in esame con vendite in rialzo del 7,3% a 6,096 milioni di real brasiliani, mentre l’utile netto è salito del 19% a 519 milioni di real brasiliani.

I ricavi da servizi sono cresciuti del 7,3% a 5,909 milioni di real brasiliani, mentre i ricavi da servizi mobili sono saliti del 7,4%.

Le spese per investimenti hanno evidenziato un rialzo del 5% a 1,355 miliardi, mentre l’indebitamento finanziario netto è salito a 790 milioni dai 378 milioni di fine dicembre, per effetto del circolante.

Telecom Italia: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM hanno definito i conti di Tim Brazil simili alle loro attese e al consensus a livello di vendite/ebitda e maggiori delle stime e della guidance a livello di Ebitda after lease.

Secondo gli esperti, i risultati evidenziano un trend di ricavi coerente con la guidance dell’intero anno e una performance nel primo trimestre superiore alla guidance in termini di EBITDA ed in particolare EBITDA after lease.

Nel complesso, agli analisti sembrano quindi numeri che portano maggiore visibilità alle guidance 2024 della divisione.

Non cambia intanto la view di Equita SIM, che su Telecom Italia ribadisce la sua view bullish, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 0,37 euro.

Chi è Nemo, il cantante svizzero favorito all’Eurovision Song Contest 2024

Chi è Nemo, il cantante che rappresenta la Svizzera all’Eurovision Song Contest 2024? Insieme alla nostra rappresentante italiana è uno dei favoriti alla vittoria e ha fatto molto parlare la scelta del brano che porta in gara, The Code, che affronta il tema di identità di genere.

Scopriamo chi è il cantante svizzero e cosa lo rende così interessante.

Chi è Nemo, il concorrente svizzero all’Eurovision

Nemo Mettler, anche conosciuto solo come Nemo, nasce nel 1999 a Bienne nel Cantone di Berna e si trasferisce successivamente a Berlino, dove fa il suo ingresso nel mondo della musica imparando a suonare diversi strumenti: il violino, il pianoforte e la batteria.

La maggior parte delle sue canzoni sono in tedesco svizzero e comincia la sua carriera musicale producendo da sé i propri brani. Debutta nel 2015 con l’EP Clownfish, ma raggiunge la popolarità nel suo paese solo due anni dopo con il singolo Du.

Da questo momento in poi ottiene sempre più premi e riconoscimenti fino ad arrivare al 2018, quando vince quattro Swiss Music Awards per il miglior brano svizzero, miglior artista svizzero, miglior performance live e migliore artista maschile.

Si è anche esibito anche nella seconda edizione della versione svizzera di Il Cantante Mascherato, dove si è classificato al 4° posto. Insomma si tratta di un cantante che sa il fatto suo.

The Code, cosa canta Nemo all’Eurovision

Battendo altri 471 candidati, Nemo è stato selezionato come rappresentante della Svizzera all’Eurovision Song Contest 2024 e a la sua popolarità lo rende uno dei favoriti al Contest, insieme alla nostra Angelina Mango.

La musica è sempre stata un modo per esprime sé stesso e anche il brano che porta in gara racconta la parte più intima del cantante.

Sono andato all’inferno e ritorno, per ritrovarmi sulla buona strada, ho infranto il codice” sono alcuni versi della canzone; infatti, Nemo ha spiegato in un post di Instagram che la canzone affronta un tema a lui molto caro: l’identità di genere, in particolare l’identità non-binary in cui si identifica il cantante stesso.

nemo infatti è il primo artista apertamente non-binary a partecipare all’evento, insieme alla cantautrice irlandese in gara Bambie Thug, e quindi potrebbe anche essere il primo a ottenere la vittoria.

“Quello che vorrei fare è far sapere alle persone non-binarie, trans, qualunque cosa, che sono perfette così come sono. (…)”

Chi è Walter Dominguez, dilettante convocato in Nazionale da Bielsa

Il “Loco” Bielsa stupisce tutti ancora una volta, convocando per la selezione uruguagia un calciatore dilettante classe 2000 militante nella Juventud Soriano. Ma chi è Walter Dominguez, la scelta a sorpresa del CT per l’amichevole del 31 maggio tra Uruguay e Costa Rica? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Chi è Walter Dominguez, l’ultima “locura” di Bielsa

Classe 2000, Walter Dominguez gioca nella Juventud Soriano, formazione militante nel campionato regionale di Soriano, più o meno l’equivalente di un girone di Eccellenza italiano. Con quella maglia ha vinto la Copa Nacional de Selecciones OFI (Organización del Fútbol del Interior), segnando 13 gol e venendo eletto miglior giocatore del torneo. A convincere Bielsa sono stati però i numeri complessivi della sua stagione: il ragazzo, infatti, ha messo a segno 57 gol in 39 partite. Intervistato sulla convocazione, l’attaccante ha affermato:

Mi hanno chiamato e sono molto felice. Non me lo aspettavo ed è stata una sorpresa. La verità è che sono molto felice.

La convocazione in Nazionale

Ora per Dominguez si aprono le porte della Nazionale maggiore, in quella che per lui è un vero e proprio sogni a occhi aperti. Il ragazzo è stato chiamato per l’amichevole dell’Uruguay contro la Costa Rica il 31 maggio 2024. Per l’occasione, in panchina non ci sarà neanche Bielsa ma Diego Perez, CT dell’U20 della Celeste. Nel match, inoltre, giocano calciatori che militano nei campionati locali, con i big lasciati a riposo in vista della Copa America di metà giugno.

L’obiettivo per Dominguez ora sarà proprio il torneo sudamericano, anche se una sua convocazione pare al momento abbastanza improbabile ma chissà che, mosso dalla voglia di rinnovare l’ambiente, Bielsa non possa stupire tutti ancora una volta.

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