Se avete intenzione di investire un piccolo capitale per avere una rendita mensile fissa, il mattone continua ad essere una buona soluzione. Ovviamente, non in Italia, ma in posti da sogno che hanno un tasso di performance del 99%. Vediamo dove conviene acquistare, se a Bali o Dubai, e qual è il guadagno annuo che si riesce a ricavare.
Bali o Dubai: ecco dove conviene investire
AirDna, piattaforma fondata da Airbnb, Booking e Vrbo, ha condotto un’analisi per stabilire dove conviene investire, se Bali o Dubai, nel settore immobiliare. Quanti desiderano avere una rendita di un certo livello, comprando case o uffici per poi affittarli, devono assolutamente puntare sulla città indonesiana, in crescita del 13% rispetto al 2023, con un tasso di performance del 99%. La località degli Emirati Arabi, al contrario, rallenta.
Secondo la ricerca di AirDna è Bali la destinazione più redditizia del mondo per gli investitori del settore immobiliare. Come se non bastasse, per il 2024 è prevista una crescita ulteriore del 10%. Michele Porinelli, titolare di Bali Holidays Properties, che dal 2021 vive e lavora sull’isola, ha sottolineato che in Indonesia il mattone garantisce una rendita tre volte superiore a quella di Dubai. Ha dichiarato:
A parità d’investimento, Bali garantisce una rendita tre volte superiore a quella di Dubai. Con un investimento di 150mila dollari a Dubai si può acquistare uno studio di 50 metri quadrati e ottenere una rendita annua di circa 20mila dollari. A Bali, con la stessa cifra, si può acquistare una villa e ottenere una rendita annua di 70mila dollari.
La rendita media annua per coloro che investono nel mercato immobiliare indonesiano è di circa 40mila dollari.
Dubai è in calo, mentre Bali cresce sempre di più
Mentre a Bali conviene investire, anche pensando alla crescita del 2024, Dubai perde qualche punto e sembra rallentare la sua crescita. Parliamo di un mercato che, negli ultimi anni, ha avuto una crescita quasi folle. Eppure, secondo gli esperti potrebbe anche rivivere una crisi simile a quella del 2008. Nel 2023, la città degli Emirati Arabi ha avuto una flessione nel mercato turistico del 7%, assestando la rendita media a poco più di 30mila dollari.
Ricordiamo che a Dubai il settore immobiliare resta una componente fondamentale, rappresentando l’8,9% dell’economia della città. Raggiunto da Reuters, Ronan Hannan, direttore della società di consulenza Proven Partners, ha sottolineato che la vulnerabilità della metropoli degli Emirati sta nella forte dipendenza dal capitale straniero, specialmente da quello cinese e russo.
E’ bene sottolineare, però, che dopo il crollo del 2008 Dubai ha avviato un piano di rilancio economico basato su una crescita sostenibile. L’obiettivo è quello di raddoppiare la propria produzione e posizionarsi tra i primi quattro centri finanziari del mondo. Ci riuscirà? Staremo a vedere.