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Chi è Giucas Casella: carriera, vita privata e tutte le curiosità sull’illusionista italiano

Famoso per la frase “quando te lo dico io!”, Giucas Casella è uno degli illusionisti più famosi della televisione italiana. L’ultima sua apparizione è stata a Ciao Darwin in cui ha partecipato come concorrente nell’edizione del 2023.

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla vita privata, carriera e qualche curiosità in più sul famoso illusionista

Chi è Giucas Casella: come è diventato famoso l’illusionista di parrocchia

Classe 1949, Giucas Casella è nato il 15 novembre a Termini Imerese, in provincia di Palermo, da mamma Rosalia, casalinga sordomuta, e da papà Vincenzo, di professione muratore. A soli sei anni ha rischiato la vita, cadendo dentro ad un pozzo. E’ proprio in questo tragico momento che si è accorto di avere doti da illusionista: è riuscito a guidare la madre fino a lui con la forza del pensiero.

Soltanto in età adolescenziale, però, Giucas ha coltivato le sue doti. Per una serie di casi fortuiti, Casella si è reso conto di essere in grado di ipnotizzare animali e persone. Il primo ad aver creduto in lui è stato il sacerdote Don Sarullo, che gli ha concesso di esibirsi in una saletta della parrocchia. Dopo aver migliorato le sue capacità, ha lasciato la Sicilia e ha iniziato ad esibirsi in tutta Italia e sulle navi da crociera.

La svolta è arrivata sul finire degli anni Settanta, quando si è esibito al Bagaglino di Roma. Tra i presenti c’era Pippo Baudo, che ne resta colpito e lo ingaggia per una serie di collaborazioni. Casella è stato per anni ospite fisso di Domenica In. Tanti altri i programmi che lo hanno visto portare in scena esperimenti da illusionista, come: Odiens, Domenica Italiana, Fantastico, Il processo del lunedì, La strana coppia, Buonasera Raffaella, Quelli che il calcio e Live Non è la D’Urso.

Negli ultimi anni, Giucas ha partecipato a diversi reality: Il ristorante (2004), L’isola dei Famosi (2008 e 2018), il Grande Fratello Vip (2022) e Ciao Darwin (2023).

La vita privata di Giucas Casella: chi è la moglie?

Durante una relazione giovanile con la modella Caroll Torr, di nazionalità inglese, Giucas Casella ha avuto il primo ed unico figlio: James. Venuto alla luce nel 1986, è stato cresciuto solo dall’illusionista e dalla sua famiglia. Padre e figlio hanno un rapporto splendido, quasi simbiotico. James, di professione medico, gli ha anche regalato la gioia di diventare nonno.

Nel 2018, Giucas ha reso pubblica la sua unione con la doppiatrice Valeria Perilli. Sono una coppia da oltre 30 anni, ma hanno sempre preferito tenere nascosta la loro storia d’amore. Non si sono mai sposati legalmente, ma è come se lo fossero.

Cosa dice Giucas Casella chain?

Durante le sue ospitate in televisione e nel corso della permanenza al GF Vip, Giucas Casella ha esclamato più volte: “Chain, chain, chain, chain!“, ossia: “Guardami! Guardami! Guardami!“.

Qual è il vero nome dell’illusionista siciliano?

Anche se tutti lo conoscono come Giucas Casella, all’anagrafe è registrato come Giuseppe Casella Mariolo.

Come si chiama il cane di Giucas Casella?

Casella ha un cane che tratta come un figlio. Si tratta di una cucciola di razza Jack Russell terrier di nome Nina.

Quanto prende di pensione Giucas Casella?

In una intervista al settimanale Spy, l’illusionista siciliano ha raccontato che, nonostante una carriera piena di successi e soddisfazioni alle spalle, prende 800 euro al mese di pensione; una cifra definita “ridicola” per tutti i contributi che ha versato in tanti anni di attività.

ARK Invest Europe annuncia la quotazione in Borsa dei primi ETF UCITS

Dopo l’acquisizione di Rize ETF da parte di ARK Invest nel 2023, ARK Invest Europe è lieta di annunciare la quotazione su Borsa Italiana dei suoi primi ETF UCITS europei sotto la guida di Cathie Wood.

Questo momento storico segna l’introduzione su Borsa Italiana dell’ARK Innovation UCITS ETF, la rinomata strategia di punta da 14 miliardi di dollari di ARK, insieme all’ARK Genomic Revolution UCITS ETF. Inoltre, viene lanciata una strategia appositamente creata per il mercato europeo: l’ARK Artificial Intelligence & Robotics UCITS ETF. Ogni strategia, focalizzata sull’innovazione disruptiva e classificata come Articolo 8 della SFDR, è gestita attivamente.

In aggiunta alla recente quotazione su London Stock Exchange, Deutsche Borse Xetra e CBOE Amsterdam, ora i seguenti ETF sono disponibili su Borsa Italiana:

  • ARK Innovation UCITS ETF (ARKK)
  • ARK Genomic Revolution UCITS ETF (ARKG)
  • ARK Artificial Intelligence & Robotics UCITS ETF (ARKI)

Cathie Wood, CEO di ARK Invest, ha commentato il lancio dicendo: “Siamo entusiasti di presentare finalmente agli investitori europei l’ARK Innovation UCITS ETF, l’ARK Genomic Revolution UCITS ETF e l’ARK Artificial Intelligence & Robotics UCITS ETF. Il forte interesse e la domanda per le strategie di investimento di ARK nel mercato europeo sono evidenziati dal traffico sul nostro sito, dalle iscrizioni ai contenuti e dalle richieste in entrata, provenienti principalmente dall’Europa.”

“Questi ETF UCITS rappresentano non solo una risposta a questa domanda, ma anche il nostro impegno a lungo termine verso l’Europa. Portiamo in Europa le nostre migliori idee e un track record decennale, supportati da un eccellente team di distribuzione e prodotto, formato dagli ex fondatori e membri del team di Rize ETF. Questo segna l’inizio di una partnership profonda e duratura con gli investitori europei, mentre ci avviamo verso un futuro sempre più caratterizzato dall’innovazione disruptiva.”

ARK Innovation UCITS ETF (ARKK)

L’ARK Innovation ETF (“ARKK”) investe in società coinvolte nell’innovazione disruptiva, definendola come l’introduzione di un nuovo prodotto o servizio abilitato dalla tecnologia, in grado di cambiare il mondo. Si tratta di società che guidano, abilitano, si basano o traggono vantaggio dallo sviluppo tecnologico in settori come la genomica, l’automazione, i trasporti, l’energia, l’intelligenza artificiale e altri.

“ARKK rappresenta le nostre migliori idee,” spiega Cathie Wood, “attingendo a un track record decennale per puntare a società all’avanguardia nell’innovazione disruptiva. Siamo entusiasti di portare agli investitori europei questa strategia, che ha attualmente un patrimonio di 14 miliardi di dollari ed è concepita con un orizzonte temporale di investimento di 5 anni.”

ARK Invest Headshot Cathie Wood

“Basata sulla convergenza di cinque piattaforme di innovazione – IA, robotica, sequenziamento multiomico, blockchain pubbliche e stoccaggio di energia – ARKK mira a beneficiare di un’imminente trasformazione economica. L’IA ha ridotto drasticamente i costi e si prevede che catalizzerà un cambiamento radicale in tutta l’economia entro il 2030.”

ARK Genomic Revolution UCITS ETF (ARKG)

L’ARK Genomic Revolution ETF (“ARKG”) investe in società coinvolte nella rivoluzione genomica, mirando a migliorare la qualità della vita umana attraverso lo sviluppo tecnologico e scientifico, come il sequenziamento, l’analisi e la sintesi genomica.

ARK Artificial Intelligence & Robotics UCITS ETF (ARKI)

L’ARK Artificial Intelligence & Robotics ETF (“ARKI”) investe in società legate all’intelligenza artificiale, alla tecnologia autonoma e alla robotica, concentrandosi su prodotti, servizi e progressi scientifici nell’ambito dell’innovazione disruptiva.

La missione di ARK Invest è quella di consentire agli investitori di capitalizzare le innovazioni più promettenti del momento. Il lancio segue il rebranding di Rize ETF in ARK Invest Europe, e si inserisce nella strategia di ARK Invest Europe di offrire soluzioni di investimento attive e sistematiche per soddisfare le esigenze degli investitori globali, basate sull’innovazione.

Per maggiori informazioni sui nuovi ETF e sulle opportunità di investimento con ARK Invest Europe, visitate il sito: https://europe.ark-funds.com

Stufa a Pellet, spese di sostituzione nel modello 730: ecco come funzionano le detrazioni

Torna alla ribalta anche in queste prime giornate con temperature miti, la questione stufa a pellet. Non soltanto per i prezzi ormai in calo rispetto allo scorso 2022 ma anche per questione ambientale e di efficienza energetica.

Si sa l’utilizzo delle stufe a pellet  possono rappresentare una scelta vantaggiosa per il riscaldamento domestico non soltanto in termini di calore accogliente e confortevole, ma soprattutto come alternativa economica e sostenibile ai tradizionali sistemi a gas o metano.

L’utilizzo di tali apparecchi permettono di ridurre significativamente le bollette con uno sguardo all’ambiente.

Ecco perché molti stanno optando o hanno già optato  per la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento, con le più moderne stufe a pellet.

Non tutti sanno però che per la sostituzione e l’acquisto dei modelli impianti a pellet è possibile accedere ad agevolazioni e detrazioni che permettono un abbattimento dei costi relativi a tali impianti.

Si sa non esiste un vero è proprio Bonus stufa a Pellet ma  è possibile accedere a numerose detrazioni da sfruttare nel modello 730.

 Tali detrazioni fanno riferimento a numerose misure ancora in circolazione che hanno come obiettivo principale l’efficienza energetica del proprio appartamento attraverso il miglioramento della classe.

Ma come funzionano le detrazioni per la sostituzione delle stufe a pellet da usare nel prossimo modello 730/2024? Scopriamolo nel dettaglio.

Stufa a Pellet, ecco come funzionano le detrazioni delle spese di sostituzione nel modello 730

In un momento storico di rincari, molti italiani sono alla ricerca di soluzioni vantaggiose e di risparmio anche sul fronte energetico.

Molti infatti hanno optato o stanno optando per le stufe a pellet e a legna che rappresentano al momento una scelta ottima e vantaggiosa anche sul fronte del risparmio.

La stufa a pellet al momento è tra i sistemi di riscaldamenti complementari più usati dagli italiani perché permette di ottenere un risparmio di circa il 30% rispetto al gas.

Oltre ad essere sistemi sicuri, hanno un’ottima resa e proprio molti italiani hanno deciso di sostituire i vecchi impianti di riscaldamento con più efficienti stufe a pellet.

Non tutti sanno però che le spese sostenute per la loro sostituzione possono essere detratte dal modello 730 2024.

Il governo italiano ha messo in campo diverse detrazioni al fine di incentivare la sostituzione di un parco termico desueto con soluzioni energetiche ecocompatibili.

Stiamo parlando dell’Ecobonus, del Bonus Ristrutturazione e del Bonus Mobili, ognuno con una percentuale diversa di detrazione.

Qualora si acceda all’Ecobonus, le detrazioni spettanti sono del 50 o del 65% a seconda degli interventi fatti.

La detrazione del 50% è prevista in caso di miglioramento energetico che interessa solo l’impianto di riscaldamento. La detrazione del 65% da usare nel modello 730 invece se la riqualificazione energetica interessa l’intero immobile.

 Diversa la detrazione per il Bonus Ristrutturazione: in questo caso la detrazione prevista è del 50% che viene calcolata su un massimo di 96.000 euro.

In questo caso però l’acquisto della stufa deve essere previsto all’interno di un progetto più ampio di  ristrutturazione edilizia.

La stessa detrazione ma per un importo massimo diverso è prevista per il Bonus Mobili: in questo caso la detrazione è del 50% su una spesa massima di 5.000 euro.

La detrazione nel modello 730 2024 può essere usata solo se l’acquisto fa riferimento a mobili e complementi d’arredo per la casa delle quali fa parte anche la stufa a pelle.

Stufa a pellet, ecco i requisiti per ottenere le detrazioni

Al fine di poter accedere ai vari Bonus e di conseguenza alle detrazioni da inserire nel modello 730 2024 per l’acquisto di una stufa a pellet è necessario rispettare alcuni requisiti fondamentali.

Possono ottenere le detrazioni per l’acquisto della stufa a pellet:

  • il proprietario o il possessore dell’immobile in cui viene installato il nuovo apparecchio;
  • coloro che pagano la stufa con un metodo tracciabile, ossia con bonifico bancario oppure carta di credito;
  • coloro che acquistano una stufa a pellet o a legna conforme ai requisiti di efficienza energetica previsti dalla legge.

Inoltre per poter ottenere i benefici della detrazione è necessario avere una dichiarazione dei redditi con una tassazione superiore al valore dello sconto fiscale a cui si ha diritto.

Così richiedi la detrazione

Per poter ottenere la detrazione spettante relativamente all’acquisto della stufa a pellet tramite modello 730 è necessario anche per questo 2024 seguire dei semplici passaggi.

La prima cosa è la compilazione del modello 730 2024. Qui andranno indicati i dati relativi alla stufa a pellet nel rigo E61 della IV sezione.

Questa sezione è dedicata agli interventi relativi al risparmio energetico, oppure qualora l’acquisto è riferito agli interventi di ristrutturazione andrà inserito nel rigo E41 della III sezione.

Naturalmente per poter procedere alla detrazione è necessario allegare la documentazione richiesta che comprende la fattura d’acquisto, il codice fiscale o la partita IVA dell’acquirente e del venditore, le certificazioni relative alla stufa e all’installazione.

Il paradiso delle signore, tra dubbi e colpi di scena: ecco la spiegazione del finale

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La soap più amata in casa Rai è giunta al finale di stagione, lasciando col fiato sospeso gli spettatori. Il gran finale ha riservato sorprese incredibili: ecco la spiegazione delle ultime puntate de Il paradiso delle signore.

Il paradiso delle signore: l’atteso finale di stagione della soap

Il paradiso delle signore è giunto al finale dell’ottava stagione, intrattenendo gli spettatori nella fascia pomeridiana di Rai 1 con le storie dei diversi protagonisti che ne compongono la trama, dai veterani ai nuovi ingressi che si sono fatti conoscere nel corso della stagione.

Tanti sono i volti che hanno preso parte alle puntate, da Flavio Parenti ad Alessandro Tersigni, interprete di Vittorio nella soap che, in questa stagione, ha dovuto fare i conti con la concorrenza della Gmm, lussuoso magazzino aperto da Umberto e Tancredi.

Tra rivalità lavorative e sentimentali: tanti i colpi di scena che hanno avuto luogo nel corso delle puntate, giungendo all’atteso finale di stagione che ha sconvolto i fan.

La spiegazione del finale de Il paradiso delle signore

Non sono mancate nel corso dell’ottava stagione le peripezie che hanno visto protagonista la Contessa Adelaide, la quale ha fatto i conti con il ritrovamento della figlia creduta morta, contando sull’affetto di Marcello e sul ritorno di Umberto.

Salvatore ha dovuto invece attuare una strada per conquistare l’amata Elvira e, sconvolto dalla notizia del suo fidanzamento, ha dovuto attirare la sua attenzione giorno dopo giorno.

Oltre ai personaggi che da anni dominano le scene della soap Rai, vi sono stati anche dei nuovi ingressi, come quello di Matteo. Quest’ultimo, nonostante le difficoltà affrontate, ha dimostrato il suo talento come contabile su cui poter fare affidamento.

Il finale andato in onda il 3 maggio ha però visto un’importate questione venire a galla: il commissario Maresca è giunto al Paradiso per arrestare Matilde, accusata di adulterio, ponendo Vittorio dinanzi a un’importante scelta.

Il finale del Paradiso delle signore: che fine fa Vittorio?

Nel corso dell’ultima puntata, vi è stata inoltre la resa dei conti tra Marcello e Umberto, rivali in amore della Contessa Adelaide, la quale si è schierata dalla parte dell’ex cognato.

L’atteggiamento opprimente di Tullio diviene insopportabile per Elvira che, sul finale, dichiara finalmente il suo amore nei confronti di Salvo, uscendo allo scoperto.

Prima della chiusura di stagione, però, si scopre come Matilde possa essere salvata dall’accusa di adulterio: a correre in suo soccorso è la sua rivale in amore Marta Guernieri che, dato il rapporto con il cugino Tancredi, riesce a intercedere per far ritirare la denuncia.

Così facendo, Matilde può evitare il rischio di finire dietro le sbarre e tutto ciò è solo merito di Marta che, dopo un ultimo avvicinamento nei confronti di Vittorio, è ormai consapevole che il suo ex amato ha ora solo occhi per Matilde, ponendo definitivamente alle spalle la passata relazione.

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Quanto guadagna un rettore universitario: tra cifre da capogiro e aumenti di stipendio

Quanto guadagna un rettore di un’università italiana? Gli stipendi sono altissimi e vanno decisamente oltre la media nazionale. Di recente si è accesa nuovamente la polemica in quanto altri lavoratori appartenenti a questa figura professionale stanno chiedendo degli aumenti che superano il doppio della loro paga lorda annuale.

Lo stipendio di un rettore italiano: quanto guadagna

Gli stipendi dei rettori nelle università pubbliche italiane variano da ateneo ad ateneo. Non esiste una cifra fissa, ma varia a seconda delle responsabilità che hanno all’interno delle università e della grandezza dell’ateneo. Inevitabilmente i rettori dei grandi atenei guadagnano molto di più rispetto a quelli di università più piccole in numero di iscritti e che offrono un’offerta formativa più limitata. È molto difficile calcolare una media degli stipendi percepiti dai rettori in quanto sono fortemente variabili; ad ogni modo, le paghe per questa prestigiosa professione oscilla da un minimo di 21mila euro lordi all’anno fino ad oltre 50mila euro lordi all’anno.

Le polemiche sull’aumento degli stipendi ai rettori

Uno degli ultimi rettori ad aver chiesto un aumento dello stipendio è stato Stefano Bronzini, dell’Università di Bari. Dopo aver ottenuto il via libera del Consiglio di amministrazione, il rettore, ha chiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanzia un incremento del 128% del suo stipendio per portare il suo compenso lordo annuo da 71mila a 160mila euro.

Prima di Bronzini, anche Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, aveva chiesto un aumento di stipendio da 36mila euro lordi all’anno a 121mila euro lordi all’anno. Ancora prima dei due rettori delle università baresi, anche il rettore dell’Università di Cagliari, nel 2021 aveva chiesto un aumento dello stipendio da 60mila a 132mila euro lordi all’anno.

La decisione dei rettori è sempre stata presa in quanto le loro responsabilità sono aumentate sempre di più e i bilanci permettono di offrire un compenso annuale decisamente più alto.

Dopo aver appreso di questi continui aumenti di stipendio, i sindacati sono insorti. Il sindacalista Luca Sacchi, Flc Cgil, come riportato dal giornale Open, ha dichiarato:

Lo troviamo inopportuno e ci lascia stupiti. Siamo in una stagione in cui i salari dei pubblici dipendenti sono bloccati al rinnovo contrattuale del 2019 e non si riescono a coprire gli effetti dell’inflazione reale.

Cosa dice la legge a proposito dell’aumento di stipendio ai rettori

È possibile che i rettori chiedano ed ottengano aumenti di stipendio che vanno oltre il 100% del loro compenso medio annuale? Assolutamente si ed è tutto possibile grazie ad un decreto del 2022 emanato dal governo guidato dall’ex premier Mario Draghi. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) numero 143 del 22 agosto 2022, ha disciplinato in materia di remunerazione, compensi e tutte le altre forme di pagamento spettanti ai membri dei consigli di amministrazione e di controllo, sia ordinari che straordinari, delle istituzioni pubbliche.

Dunque è previsto, per i rettori delle università italiane un aumento della retribuzione, laddove richiesto. Inoltre, maggiore sarà l’ateneo e maggiore sarà la retribuzione che spetta al rettore.

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Attenti alla telefonata dell’offerta TIM in scadenza, è una truffa: come riconoscerla e difendersi

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Il mondo dei truffatori non si ferma mai, ed elabora nuove tecniche per cercare di raggirare persone oneste e consumatori. Una delle ultime arrivate è la fregatura legata a una presunta offerta TIM in scadenza, e invece è tutto finto. Vediamo in cosa consiste, come riconoscerla e come difendersi efficacemente.

Truffa con la telefonata offerta TIM in scadenza, come funziona

Molti consumatori hanno denunciato di aver ricevuto una telefonata da un call center TIM che poi si è rivelato completamente fasullo. Il funzionamento di questa truffa è piuttosto banale e simile a molte altre della stessa tipologia.

Sul proprio telefono cellulare giunge una chiamata da un numero sospetto (che non corrisponde certo al classico 187 né ad altri indirizzi originali TIM). Eppure, nel caso si risponda, l’operatore inizia a dire che fa parte di un call center di TIM, e prova a menzionare che l’offerta TIM dell’utente sarebbe in scadenza o già scaduta.

Come spesso accade, l’operatore farà leva sui classici elementi dei truffatori telefonici: rischio e fretta. Premerà sul rischio dicendo che dal prossimo mese l’utente pagherà molto di più, e sulla fretta aggiungendo che potrà invece disdire, cambiare operatore o aprire un contratto migliore solo entro pochissimi giorni. I due elementi vogliono impaurire per spingere il truffato ad agire subito.

Questa operazione può ripetersi anche con delle piccole differenze, ad esempio millantando che si tratta di un call center di un altro operatore. Ma resta una fregatura da quattro soldi, e scovarla è semplice: vi spieghiamo come.

Come riconoscere la truffa dell’offerta TIM in scadenza

Il primo elemento per capire la falsità della chiamata è sempre il numero del chiamante. I truffatori chiamano da un numero che non è né il 187 né un altro dei contatti originali TIM. In molti casi, il vostro smartphone vi avviserà in anticipo che si tratta di spam. Se ciò accade, non rispondete affatto.

In secondo luogo, ricordate una cosa importante: quando in una telefonata (o anche in una mail, SMS o altro) vi viene messa costantemente fretta, emergenza e senso di pericolo, si tratta praticamente quasi sempre di una truffa. Nessun vero operatore sano di mente si sognerebbe mai di farvi sentire in pericolo, saprebbe che si rivelerebbe controproducente. Queste cose le fanno i truffatori per convincere a effettuare azioni sbagliate in modo impulsivo e incontrollato.

Ma per riconoscere questo raggiro c’è un metodo semplice. Se avete già risposto e avete il dubbio, provate a fare delle domande all’operatore, nel modo più approfondito possibile e senza rivelare nulla da parte vostra. Chiedetegli di elencarvi tutti i vostri dati, tutti i dettagli dell’offerta e della presunta scadenza, i vincoli del contratto, la data di sottoscrizione, il codice utente e così via.

I call center truffa non posseggono quasi nessuno di questi elementi. Se si tratta di un tentativo di fregatura, molto spesso tentenneranno, diventeranno estremamente elusivi cercando di non darvi vere risposte, o addirittura riattaccheranno. E sarete certi che era solo una frode, potete segnalare e bloccare il numero.

5 difese dalla truffa dell’offerta TIM in scadenza

Difendersi da questi attacchi alla propria sicurezza è in fin dei conti facile. Ecco 5 metodi efficaci.

  1. Innanzitutto siate estremamente sospettosi e diffidenti, verso tutto e tutti. Ogni telefonata che non provenga da un numero sicuro e salvato in rubrica (e che non sia già attesa e programmata) ha un’elevata possibilità di essere solo una truffa.
  2. Se decidete di rispondere, non rivelate alcun dato personale al chiamante: se fosse un vero operatore dovrebbe già conoscerli lui! State attenti, perché cercherà di farvele dire con l’inganno per apparire più realistico. In aggiunta, c’è quella famosa parola che non dovete mai dire al telefono, perché potrebbe essere sfruttata per truffe informatiche complesse.
  3. Ricordate che cambiano solo le scuse dei truffatori, ma il metodo è sempre lo stesso: cercare di far sentire in pericolo, in emergenza, spingere ad agire subito. In questo caso è sufficiente tenere le orecchie ben aperte, non farsi allarmare e controllare autonomamente (non con l’operatore) eventuali situazioni dubbie. Naturalmente, non sottoscrivete nulla di nulla al telefono.
  4. Nel momento in cui siete sicuri che è una telefonata falsa, riattaccate subito e bloccate il numero. Ancor meglio, dovreste cercare di non rispondere alle chiamate spam, perché i truffatori continuano a chiamare di più i numeri che rispondono maggiormente. Quindi, se non siete mai telefonabili, avrete meno telefonate in futuro.
  5. Per aiutarvi a capire subito se la chiamata è fasulla, c’è il vostro smartphone: sono disponibili facilmente e gratuitamente molte app per bloccare le chiamate pubblicitarie. E se avete ricevuto una chiamata persa da uno sconosciuto, non richiamate mai, perché è la cosa più pericolosa in assoluto: potrebbero prosciugarvi il credito all’istante tramite un numero a pagamento.

Atalanta Fiorentina, quando potrebbe giocarsi il recupero: ecco le ipotesi e tutte le polemiche

Atalanta e Fiorentina devono recuperare la partita valevole per la 29^ giornata di Serie A. Il problema è che il calendario della Serie A è fittissimo e le due squadre sono ancora in corsa rispettivamente in Europa League e Conference League. Ecco quindi quando si potrebbe giocare il recupero di Atalanta Fiorentina.

Atalanta Fiorentina, quando si gioca il recupero della 29^ giornata

Le due squadre devono recuperare la partita di campionato che si sarebbe dovuta disputare il 17 marzo, il giorno in cui Joe Barone ha avuto un malore e il match è stato sospeso.

Il calendario di Serie A è molto fitto e anche pensare di recuperare la partita durante la settimana è impossibile, perché entrambi i team sono in semifinale di una competizione europea: l’Atalanta affronta il Marsiglia in Europa League e la Fiorentina in Conference League se la deve vedere con il Club Brugge.

Mercoledì 15 maggio 2024 si gioca la finale di Coppa Italia, in cui i bergamaschi affrontano la Juventus, rendendo impossibile quindi recuperare la partita.

Il 22 maggio è la data della finale di Europa League, quindi in caso la Dea dovesse eliminare il Marsiglia, non potrebbe essere disponibile per l’incontro.

Considerando che l’ultima giornata di Serie A è il 26 maggio, solo in caso di eliminazione dell’Atalanta la partita sarebbe recuperata entro la fine del campionato.

Il 29 maggio, invece, la stessa situazione potrebbe verificarsi per la Fiorentina, che in caso di vittoria nel doppio confronto con il Club Brugge, sarebbe impegnata nella finale di Conference League, con il recupero che avverrebbe allora venerdì 31 (comunque a campionato finito).

Se entrambe le formazioni dovessero disputare la rispettiva finale, allora la prima data disponibile sarebbe quella del 2 giugno, il giorno dopo la finale di Champions. Poi ci sarà il rilascio obbligatorio dei giocatori, impegnati agli Europei e alla Coppa America.

Le polemiche

Questa situazione, che crea chiaramente disagi alle altre squadre in lotta per il quinto posto, non ha lasciato indifferenti altri allenatori di Serie A, con Igor Tudor e Daniele De Rossi che si sono espressi sulla situazione. Il tecnico della Lazio ha commentato:

Giocare a fine campionato non è una cosa né giusta né regolare. Nel calcio italiano c’è tanto da migliorare su queste cose, io capisco che il calendario è complicato ma bisogna migliorare sulla regolarità di queste partite e nei modi di organizzare questi recuperi.

Il romanista aggiunge:

Recuperare Atalanta-Fiorentina a campionato finito ci obbliga ad andare a Bergamo a vincere? Sì. Sarà giocata tardissimo e probabilmente per loro sarà una finale, non possiamo permetterci di arrivarci con noi in vacanza aspettando di vedere loro cosa faranno. Giocarla così lontano falsa tutto: non è colpa di nessuno, ma ci fa fare calcoli diversi.

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Enzo Avitabile: chi è il compositore, dalla carriera alla morte della moglie

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La musica italiana vanta di uno dei talenti più sopraffini, compositore di melodie molto note nel mondo del cinema e non solo. Si tratta di Enzo Avitabile: scopriamo chi è, dalla carriera che gli ha permesso di ottenere importanti riconoscimenti alla vita privata.

SOMMARIO:

  • Enzo Avitabile, chi è il compositore
  • La carriera di Enzo Avitabile
  • La vita privata

Enzo Avitabile, chi è il compositore della musica italiana

Tanti i talenti italiani che negli anni si sono fatti strada nel mondo musicale e, tra questi, vi è un compositore che ha creato alcune delle melodie più amate di sempre.

Enzo Avitabile, infatti, è divenuto una delle personalità di spicco della musica italiana: nato l’1 marzo 1955 a Marianella, nel quartiere di Piscinola, il compositore dimostra sin da giovanissimo una forte passione per il mondo musicale.

Alla sola età di 7 anni inizia a esibirsi dinanzi al pubblico, appassionandosi al sassofono, per poi diplomarsi al Conservatorio di San Pietro specializzandosi nel flauto.

La sua grande passione per la musica jazz lo porta a collaborare con alcuni dei talenti più noti nel mondo della musica: ecco le curiosità sulla carriera del compositore.

Dalle collaborazioni al cinema: la carriera di Enzo Avitabile

A partire dagli anni Settanta, la carriera di Enzo Avitabile prende il volo, grazie anche alla collaborazione con alcuni dei nomi più noti del mondo della musica.

Il musicista, infatti, può vantare l’unione musicale con Pino Daniele ed Edoardo Bennato, suonando il sassofono per alcuni dei loro album.

Da qui partono le collaborazioni con alcuni dei più grandi nomi nel mondo della musica, realizzando brani come Leave me or Love me con Randy Crawford e E c’è ancora mare con Giorgia.

Oltre a queste collaborazioni, Enzo Avitabile decide di intraprendere persino una carriera da solista, pubblicando il suo primo album “Avitabile”, a cui seguiranno altri dischi come “S.O.S Brothers” e “Alta Tensione”.

Ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2018 assieme a Peppe Servillo con il brano Il coraggio di ogni giorno, ma non solo. Enzo Avitabile ha anche intrapreso una carriera musicale nel mondo del cinema, componendo melodie molto apprezzate che gli hanno permesso la vittoria di premi prestigiosi.

Nel 2010, Avitabile è protagonista del documentario Passione, il quale vede alla regia l’americano John Turturro nelle strade di Napoli, esaltando le melodie dei compositori legati alla tradizione partenopea.

Nel 2017, il compositore trionfa grazie ai brani scritti per Indivisibili, il film di Edoardo De Angelis che gli permette di vincere i Nastri D’argento, a cui si aggiunge la recente collaborazione con Netflix per la realizzazione delle musiche per la serie La vita bugiarda degli Adulti.

Il suo nome è stato presente anche ai David di Donatello 2024, con cui il compositore gareggiava al fianco di Matteo Garrone per il film Io, Capitano.

La vita privata di Enzo Avitabile dopo la morte della moglie

La carriera di Enzo Avitabile si è però alternata a momenti molti dolorosi per il compositore, come la morte della moglie Maria avvenuta nel 2002.

La perdita prematura della moglie ha così cambiato per sempre la vita di Avitabile, dovendo fare i conti con la dura realtà presentatasi negli anni più importanti della sua carriera.

Dopo questo tragico evento, Enzo ha dovuto trascorrere dei momenti di difficoltà finanziaria, potendo però contare sull’aiuto di persone a lui molto care, tra cui Red Canzian, il quale ha sostenuto il compositore nei periodi per lui più complessi.

Enzo Avitabile, inoltre, ha avuto il sostegno delle sue due figlie, Angela e Connie, sempre rimaste al fianco del padre e che ora rallegrano le sue giornate anche grazie agli amati nipotini sempre al fianco del compositore.

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Come risparmiare soldi ogni mese da zero, anche per chi non ha neppure 1 euro da parte

In molti si pongono l’obiettivo di risparmiare ogni mese dei soldi, ma cominciare a farlo è forse la parte più difficile

Ecco allora i primi passi da muovere per partire da zero e imparare a risparmiare soldi ogni mese.

SOMMARIO:

  • Come risparmiare soldi ogni mese
  • Come risparmiare con lo stipendio mensile
  • Come aumentare i risparmi

Come risparmiare soldi ogni mese

Iniziamo subito col precisare che il risparmio è un’attitudine e non una questione di denaro. Sicuramente, se le entrate mensili sono ristrette e si fatica ad arrivare a fine mese, è evidente che sarà difficile mettere da parte delle somme soddisfacenti.

Ma tutto sta a cominciare, per entrare nella mentalità giusta. Anche solo 10€ da mettere nel salvadanaio, sono sufficienti per modificare l’approccio psicologico che abbiamo nei confronti del denaro.

In base alle proprie entrate, la regola per calcolare quanti soldi bisognerebbe mettere da parte al mese è quella che prevede la proporzione 50/30/20. In pratica, solo la metà di quanto si guadagna mensilmente dovrebbe servire a coprire le spese vive ovvero affitto, utenze, bollette, benzina, farmaci.

Il 30% delle entrate va dedicato allo svago e al tempo libero (compreso lo sport o l’abbigliamento) e il 20% ai risparmi.

Si tratta di indicazioni di massima, vale la pena approfondire anche scoprendo in costa consiste l’approccio “paga te stesso” per risparmiare nel mese.

Se proprio non si riesce a rientrare in questi parametri si possono eliminare ad esempio le spese per la piscina o la palestra, optando per sport all’aria aperta o un tapis roulant a casa. Nel 20% dedicato ai risparmi, si deve conteggiare l’eventuale rimborso di piccoli debiti e finanziamenti (perché comunque rappresentano un investimento per il futuro).

In questo caso allora è evidente che la somma da destinare ai risparmi si assottiglia ancora di più.

Come si fa a risparmiare con lo stipendio mensile

Ecco a seguire alcuni utili consigli per ben cominciare l’anno nuovo, con tutte le migliori intenzioni per risparmiare un po’ di soldi ogni mese.

Il decalogo per risparmiare soldi ogni mese:

  1. Primo passo. Non appena arriva la tua entrata mensile, metti qualcosa da parte. Anche poco per cominciare. Tanto, se serve, l’avrai sempre lì a disposizione, fino alla fine del mese.
  2. Prendi il 50-60% delle entrate e suddividi le spese, tra quelle alimentari e le utenze, eventualmente l’affitto da pagare o il mutuo.
  3. Ora, annota la parte restante di denaro, da dedicare ad esempio all’acquisto di un nuovo paio di scarpe o qualche piccolo svago.
  4. Una volta allocate le risorse, l’obiettivo è risparmiare il più possibile su quel budget previsto. Ovviamente laddove possibile. Su mutuo o canone di locazione, evidentemente c’è poco da fare.
  5. Sulla spesa al supermercato però è possibile. Quante volte, per fretta o comodità, hai acquistato dei prodotti che invece sai che sono più economici da un’altra parte?
  6. Lo stesso vale per il pagamento delle bollette: assicurati di avere l’offerta migliore (cambiare ogni tanto fa bene) e prestando massima attenzione al risparmio energetico in casa.
  7. Il risparmio si mette in atto anche fuori casa, è ovvio. Il caffè al bar deve essere un’eccezione, quando si incontra un amico, non un’abitudine giornaliera, se si vuole risparmiare.
  8. Lo stesso vale per il pranzo in ufficio oppure le merende dei figli a scuola, da preparare da sé e non da acquistare presso i distributori automatici.
  9. Cucina tanto e in abbondanza per congelare. Fai la spesa al mercato rionale e acquista le verdure in offerta, così da cucinarle e conservar le in freezer.
  10. Infine, adottare un approccio alla vita minimalista ed ecologico, oltre a far bene a noi e al pianeta, permette anche di risparmiare soldi ogni mese. Andare a piedi ogni volta che è possibile, invece di utilizzare l’auto, riciclare magari vendendo abiti usati, riparare e non buttare, avere il minimo indispensabile, imparando ad eliminare il superfluo.

Come aumentare i risparmi: qualche rinuncia è d’obbligo

Certo, pensare di veder crescere i propri risparmi, senza fare rinunce o prevedendo qualche sacrificio in più non è possibile. Chi pensa il contrario, non è realistico.

Il punto è che sono tante le famiglie che pur lavorando e sacrificandosi per una vita intera, oggi si ritrovano senza risparmi o, il che è purtroppo ancora peggio, con molti debiti da saldare.

Il problema, in questo caso, sta nella mancanza di un’educazione finanziaria che invece è utile impartire anche ai figli, fin da piccoli.

Inutile piangere sul latte versato: come correre ai ripari? Il primo passo è valutare con attenzione ogni minimo spreco, così da iniziare a ridurre il carico delle spese.

Per i debiti, si può optare per un nuovo finanziamento che vada ad estinguerli tutti, per poi ripartire con un’unica rata da pagare mensilmente, più proporzionata al proprio budget, chiedendo all’intero nucleo familiare di stringere la cinghia.

C’è un ulteriore modo per aumentare i risparmi però: arrotondare lo stipendio seriamente. Tutti possono contribuire in famiglia, vendendo ad esempio vestiti e oggetti di seconda mano online, offrendosi per il doposcuola dei più piccoli o come babysitter per il vicinato.

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Chi è Leo Gassmann: vita privata, titolo di studio e curiosità sul figlio d’arte

Leo Gassmann, figlio di Alessandro e nipote del grande Vittorio, è uno dei più celebri cantautori italiani in rampa di lancio.

Ecco la vita privata di Leo Gassmann e la sua carriera nel mondo della musica italiana.

Leo Gassmann, chi è? Biografia del figlio dell’attore Alessandro

Leo Gassmann ha un cognome davvero celebre. È infatti il figlio Alessandro Gassmann, celebre attore italiano che non ha di certo bisogno di ulteriori presentazioni.

Anche la madre di Leo fa parte del mondo dello spettacolo: si tratta dell’attrice Sabrina Knaflitz, attiva sia al cinema, che in TV e teatro.

Il cantautore è dunque anche nipote del compianto Vittorio Gassmann, uno dei nomi più celebri del cinema nostrano. Essendo il padre di Alessandro, Vittorio Gassmann era il nonno di Leo.

Il giovane Gassmann è nato a Roma, dove ha passato gran parte della sua vita, il 22 novembre 1998.

Cosa ha studiato Leo Gassmann: il suo titolo di studio

Ha iniziato a studiare musica da bambino.

Inizia con l’apprendimento di uno strumento a soli sette anni, dedicandosi alla chitarra. A partire dai nove anni, poi, ha frequentato il conservatorio romano di Santa Cecilia, proseguendo poi la sua carriera scolastica all’Università, dove ha conseguito una Laurea in Psicologia nel 2021.

Leo Gassmann, da X Factor a Sanremo: carriera del giovane artista

La carriera di Leo Gassmann nel mondo della musica inizia ufficialmente nel 2018. Fu questo l’anno in cui il giovane Gassmann prese parte al talent show X Factor. Leo riesce ad arrivare al serale ed ha modo di presentare anche il proprio inedito sul palco dello show, Piuma.

Purtroppo, l’artista non riesce ad arrivare alla finale del talent, dato che si è classificato quinto. Nonostante non sia riuscito a conquistarsi il podio, questo non gli impedisce, l’anno successivo, di pubblicare dei singoli di successo. Il più apprezzato è decisamente Dimmi dove sei.

Nel 2020 approda sul palco dell’Ariston per la prima volta. Partecipa infatti alla competizione canora più famosa d’Italia nella sezione Giovani, col brano Va bene così. Un brano che gli consente di guadagnarsi la vittoria di Sanremo Giovani 2020.

Dopo la vittoria, pubblica un album di inediti, il primo album ufficiale di Leo Gassman: Strike.

Ha partecipato inoltre a Sanremo 2023 insieme ai grandi artisti italiani della sezione Big.

Leo Gassmann vita privata: la fidanzata è una cantante nota al pubblico

Per quanto riguarda le curiosità sulla vita privata di Leo Gassmann, bisogna dire che il giovane artista è sempre stato abbastanza discreto in merito.

Le riviste di gossip lo vedevano al fianco di una misteriosa e storica fidanzata di nome Anna. Tuttavia, recentemente si è scoperto che tale Anna è in realtà la cantante (e, dunque, collega di Leo) Enula Bareggi. La cantante, conosciuta semplicemente come Enula, è un volto amato dal pubblico, dato che è nota per la sua partecipazione al talent Amici, a cui ha preso parte nel 2021.

La coppia avrebbe avuto vari momenti di crisi, culminante con una temporanea separazione nel 2020. Al momento, comunque, Leo Gassmann ed Enula sembrerebbero essere nuovamente fidanzati, dopo un riavvicinamento avvenuto qualche mese fa.