Bonus bancomat 2022 fino a 480 euro, ma occhio alle multe!

Come funziona il bonus bancomat 2022 per Partite Iva? Scopri come ottenere 480 euro di credito di imposta da subito ed evita di incorrere in multe salate!

Fino al 30 giugno è possibile ottenere un credito di imposta pari a 480 euro in relazione al bonus bancomat 2022. Ma che cos’è e come funziona? 

Ricordate il decreto di sospensione del cashback? Proprio con quel provvedimento il Governo aveva introdotto il bonus bancomat 2022, ma solo per pochi fortunati soggetti. Il bonus bancomat, infatti, permette di ottenere un doppio credito di imposta (da 160 euro + 320 euro) a tutti i commercianti, le Partite Iva e i professionisti che acquistano o noleggiano uno strumento per accettare i pagamenti digitali. 

E se ancora non lo avete sfruttato, fate attenzione alle multe: dal 1° gennaio 2023 scattano le sanzioni relative al rifiuto dei pagamenti elettronici. Perché non cogliere l’occasione per dotarsi di un Pos ed evitare l’applicazione di sanzioni amministrative?

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul bonus bancomat 2022, ovvero il nuovo cashback 2022: a chi spetta, come funziona, come si può richiedere, e quali sono le multe per chi non accetta i pagamenti elettronici.

Bonus bancomat 2022: cos’è?

L’obiettivo è sempre lo stesso: il Governo intende incentivare e diffondere l’utilizzo dei pagamenti elettronici, ovvero tutti quelli effettuati con metodi tracciabili e digitali: carte di credito, bancomat, applicazioni per smartphone. Questo sarà il futuro: dovremmo dire addio ai contanti?

Sono sempre di più le misure e i bonus introdotti proprio per spingere i consumatori ad utilizzare la moneta elettronica: dal cahsback di Stato (sospeso con il decreto del 30 giugno 2021), la lotteria degli scontrini, il bonus bancomat. 

Dal 1° gennaio 2022, inoltre, è entrato in vigore il nuovo limite all’utilizzo dei contanti: non si potranno pagare cifre superiore a 999,99 euro in contanti. Morale: meglio sfruttare la carta anche per i piccoli pagamenti.

Anche per questo motivo è stato introdotto il bonus bancomat fino a 480 euro, una misura che si rivolge a professionisti e Partite Iva che ancora non hanno adottato strumenti per accettare i pagamenti elettronici. Il Governo elargisce un credito di imposta fino a 480 euro per tutti coloro che noleggiano o acquistano un Pos per i pagamenti elettronici. Ma attenzione: ci sono delle regole e dei requisiti da soddisfare.

Bonus bancomat: è il nuovo cashback 2022?

Il bonus bancomat 2022 non è una novità dell’anno in corso, ma è stato introdotto da decreto del 30 giugno 2021 e resterà in vigore fino al 30 giugno 2022. Sì, stiamo citando proprio quel famoso decreto legge che ha sospeso il cashback di Stato, che alla fine è stato definitivamente cancellato dalla Legge di Bilancio 2022.

Se inizialmente si era parlato di una sospensione temporanea, per 6 mesi, in modo da correggere e migliorare la misura; alla fine della fiera il Governo ha scelto di non confermare il cashback in quanto misura troppo costosa e poco efficace nei suoi obiettivi. Privilegia le famiglie più abbienti e non avvantaggia affatto i nuclei familiari in difficoltà. 

Possiamo dire, allora, che il bonus bancomat è il nuovo cashback 2022? Per certi aspetti sì: per esempio, entrambi perseguono gli stessi obiettivi. Tuttavia, ci sono tante differenze che li contraddistinguono, a partire dalla platea di beneficiari ai quali si rivolgono le due misure.

Mentre il bonus cashback era accessibile a tutti i cittadini maggiorenni, residenti in Italia, che avevano collegato il proprio metodo di pagamento (carta di credito o bancomat) all’applicazione IO; il bonus bancomat riguarda ben pochi soggetti specifici.

Chi può ottenere un credito di imposta fino a 480 euro grazie al bonus bancomat? Andiamo a scoprirlo nel prossimo paragrafo!

Bonus bancomat fino a 480 euro: a chi spetta?

Il bonus bancomat 2022 è entrato in vigore dal 1° luglio 2021 e resterà valido fino al 30 giugno 2022. Ma a chi spetta questo credito di imposta fino a 480 euro e chi lo potrà ottenere?

È bene specificare che non tutti i cittadini potranno aderire al bonus bancomat: a differenza del cashback di Stato, infatti, questa misura si rivolge unicamente a professionisti, Partite Iva e titolari di attività commerciali che – come riporta il decreto del 30 giugno 2021:

cedono beni o erogano servizi a favore dei consumatori finali e che provvedono ad acquistare, noleggiare o, in alternativa, utilizzare dispositivi atti a consentire il pagamento elettronico con carta.

Bonus bancomat 2022 fino a 480 euro: come funziona?

Ma come funziona il bonus bancomat 2022 per le Partite Iva? In realtà, molti non sono a conoscenza del fatto che esistono ben due bonus bancomat e che – sommati tra di loro – permettono di accedere a un credito di imposta pari a 480 euro.

Infatti, la prima agevolazione relativa al bonus bancomat riguarda appunto l’acquisto o il noleggio di strumenti utili per l’accettazione dei pagamenti elettronici. Il credito di imposta, in questo caso, non può essere superiore a 160 euro e varia a seconda dei ricavi conseguiti dal beneficiario della misura, nel limite di 5 milioni di euro.

Il credito di imposta spetta al 100% per coloro che hanno conseguito compensi inferiori a 200 mila euro; spetta al 40% per i soggetti che hanno conseguito ricavi compresi tra 200 mila e 1 milione di euro; spetta al 10% per chi ha conseguito compensi compresi tra 1 milione e 5 milioni di euro.

Oltre a ciò, è previsto il totale azzeramento delle micro commissioni legate all’utilizzo del Pos, relativamente al periodo compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022.

La seconda agevolazione, invece, permette di ottenere fino a 320 euro in seguito all’acquisto di strumenti di pagamento ad elevata tecnologia, in grado di accettare le transazioni digitali di beni e servizi. 

Anche in questo caso le percentuali sono variabili: il credito di imposta spetta al 100% per coloro che possiedono compensi non superiori a 200 mila euro; scende al 70% per i soggetti che hanno percepito ricavi compresi tra 200 mila e 1 milione di euro; e arriva al 40% per coloro che hanno conseguito ricavi compresi tra 1 milione e 5 milioni di euro.

Sommando le due misure, il credito di imposta fino a 160 euro e quello fino a 320 euro, è possibile ottenere un bonus bancomat fino a 480 euro massimi.

Bonus bancomat 2022: come si può richiedere?

Rispetto a tutti gli altri bonus che abbiamo conosciuto ne corso degli ultimi due anni, non è necessario scaricare alcuna applicazione, né compilare alcun modulo per ottenere il bonus bancomat. 

Basterà presentare la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, specificando nel dettaglio tutte le spese relative all’acquisto o noleggio del Pos, o ai relativi costi di ammodernamento, le rispettive commissioni sostenute nel corso dell’anno.

Il credito di imposta, infine, verrà fruito in compensazione direttamente nella dichiarazione dei redditi.

Bonus bancomat 2022: perché conviene richiederlo subito?

Tra tutti i bonus per le Partite Iva, il bonus bancomat 2022 è una misura assolutamente azzeccata dal Governo, che tutti dovrebbero richiedere subito. 

Infatti, il bonus bancomat 2022 non solo permette di godere di un credito di imposta per l’acquisto o il noleggio del Pos, ma permette anche di evitare di incorrere in sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con carte di credito.

Se per tutto il 2022 non è prevista l’applicazione di multe per i titolari ed esercenti di attività commerciali che non accetteranno i pagamenti elettronici, a partire dal 1° gennaio 2023, invece, non ci sarà scampo.

Ottenere il bonus bancomat 2022 fino a 480 euro è conveniente nel momento in cui ci si vuole adeguare alla normativa sui pagamenti elettronici ed evitare le relative multe e sanzioni. Ma come funzioneranno queste ultime?

Multe Pos: sanzioni per chi rifiuta i pagamenti elettronici

Il decreto – decreto PNRR n. 152/2021 – che introduce sanzioni e multe per coloro che rifiuteranno i pagamenti con carte e bancomat è stato approvato in via definita il 23 dicembre 2021. 

L’articolo 19-ter di tale decreto prevede l’applicazione di sanzioni e multe a partire dal 1° gennaio 2023 per tutti gli esercenti di attività commerciali che rifiuteranno i pagamenti elettronici. Inizialmente si pensava a un avvio delle sanzioni sin dal 2022, ma un emendamento in extremis ha spostato la data al prossimo anno.

Cosa rischia, quindi, chi non accetta i pagamenti con carte di credito o bancomat dal 1° gennaio 2023? Sono previste due tipologie distinte di sanzioni.

In primo luogo, il commerciante che rifiuta un pagamento elettronico rischia di incorrere in una multa di importo fisso, pari a 30 euro. Inoltre, viene applicata anche una sanzione variabile, pari al 4% del prezzo del bene oggetto della transazione rifiutata. Non è previsto, infine, il pagamento in forma ridotta per tutti coloro che provvederanno a saldare tempestivamente le sanzioni.

Per questo motivo, è bene mettersi in regola sin da ora, potendo ancora sfruttare i benefici e il credito di imposta previsto dal bonus bancomat 2022.

Pagamento elettronici: dal 2025 sostituiranno i contanti

Un recente studio pubblicato da un’azienda di servizi professionali di revisione e organizzazione contabile (Ey Digital Payments), ha rivelato come i pagamenti elettronici andranno a predominare sull’utilizzo del denaro contante a partire dal 2025.

Ad oggi ci sembra una realtà impossibile, ma a quanto risulta da un articolo di Liberta.it:

da qui al 2025 i pagamenti elettronici costituiranno il 50% del totale delle transazioni.

Ciò significa che almeno un pagamento su due avverrà con mezzi elettronici.

Una stima ben diversa da quella che l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano aveva effettuato nel 2020, indicando un 33% del totale dei pagamenti.

Di rilievo è sicuramente l’incremento degli acquisti effettuati direttamente dalle proprie abitazioni, a causa di lockdown e isolamento. Secondo i dati Istat, relativi al commercio al dettaglio nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2021:

la grande distribuzione ha registrato un incremento del 5,0% rispetto al 2020, i piccoli negozi un +8,4% e il commercio elettronico addirittura +18,3%.

Sarà stata la pandemia a spingere l’e-commerce e i pagamenti elettronici ad alti livelli? Oppure le numerose misure governative in questo senso stanno cambiando le abitudini degli italiani?

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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