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Gianfranco Fini: ecco a quanto ammonta il suo patrimonio, tra vitalizio e pensione

Nel mese di aprile 2024, Gianfranco Fini è stato condannato dalla Quarta sezione penale del Tribunale di Roma a due anni e otto mesi per riciclaggio. Vediamo a quanto ammonta il suo patrimonio e cosa fa oggi l’ex presidente di Alleanza Nazionale.

Gianfranco Fini: a quanto ammonta il suo patrimonio?

Considerato uno dei politici più importanti della Seconda Repubblica, Gianfranco Fini è stato deputato dal 1983 al 2013, per ben otto legislature. Inoltre, tra il 1989 e il 2004 è stato europarlamentare per tre legislature, mentre dal 1995 al 2008 ha rivestito il ruolo di presidente di Alleanza Nazionale. Dopo il ‘divorzio’ da Silvio Berlusconi ha fondato Futuro e Libertà che, alle elezioni del 2013, in coalizione con Scelta Civica di Mario Monti, gli ha fatto registrare un flop clamoroso: 0,04% dei voti.

Nonostante gli ultimi anni della sua carriera politica non siano stati soddisfacenti, Gianfranco vanta un patrimonio da brividi. E’ stato deputato per ben 30 anni consecutivi, ruolo che gli ha fatto incassare 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questa cifra, già di per sé corposa, si aggiungono 1.200 euro all’anno di rimborsi telefonici e da 3.323,70 a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

Come se non bastasse, i deputati e i senatori hanno diritto ad un assegno di fine mandato, pari all’80% del mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo. Secondo i beninformati, Fini ha ottenuto una liquidazione di circa 260.000 euro.

Quanto prende di pensione Gianfranco Fini?

Gli incassi di Gianfranco legati alla politica non sono finiti qui. Nei panni di europarlamentare ha incassato uno stipendio tra 16.000 e 19.000 euro al mese, importo che varia a seconda delle presenze alle sedute. Al compimento dei 63 anni d’età – Fini è nato nel 1952 – ha ottenuto il vitalizio, pari al 3,5% della retribuzione per ogni anno. Secondo Libero dovrebbe percepire 6.200 euro al mese, ma Il Sole 24 Ore sostiene che sia aumentato a 11.929 euro. Il Giornale parla anche di una pensione di 2.600 euro netti.

Alla luce di quanto detto, immaginiamo che l’ex presidente di Alleanza Nazionale abbia un patrimonio da brividi. Nel 2011, la dichiarazione dei redditi di Gianfranco riportava un imponibile pari a 201.115 euro. Insomma, anche se nel mese di aprile 2024 è stato condannato dalla Quarta sezione penale del Tribunale di Roma a due anni e otto mesi per riciclaggio insieme alla compagna Elisabetta Tulliani, possiamo ipotizzare che i guai giudiziari non abbiano minimamente intaccato il castello dorato che lui e altri politici, alle spalle dei contribuenti, sono riusciti a costruirsi. Dopo la sentenza, Fini ha dichiarato:

Non sono deluso: non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio, evidentemente l’unica cosa che ha impedito di assolvermi è l’autorizzazione alla vendita dell’appartamento che è del tutto evidente non è stata da me autorizzata. Me ne vado più sereno di quello che si può pensare dopo 7 anni di processi. Ricordo a me stesso che per analoga vicenda una denuncia a mio carico fu archiviata dalla procura di Roma

Francesca Fagnani a Belve, di chi sono e quanto costano i preziosi gioielli

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Nella nuova stagione di Belve, Francesca Fagnani ha sfoggiato gioielli preziosi, motivo per cui è finita nel mirino di Striscia la Notizia. I giornalisti, infatti, non possono comportarsi come semplici influencer: lo stabilisce l’Ordine della professione. Legge a parte, di chi sono e quanto costano i monili della conduttrice?

Francesca Fagnani a Belve: di chi sono e quanto costano i gioielli

Con la nuova stagione di Belve, Francesca Fagnani ha confermato di essere una delle conduttrici di punta di Rai2. Grazie alle sue interviste irriverenti, in primis quella a Fedez, la conduttrice ha fatto registrare alla Rete record di ascolti. Purtroppo, però, ha commesso anche uno scivolone di stile che l’ha fatta finire nel mirino di Striscia la Notizia. Francesca, contrariamente a quanto le impone l’Ordine dei giornalisti, è andata in onda con gioielli preziosi, svelando anche di chi sono.

Intervistata da Vanity Fair, ancor prima che il tg satirico di Antonio Ricci facesse scoppiare la bufera, la Fagnani ha parlato con estrema tranquillità dei bijoux che ha voluto sfoggiare a Belve. Sono firmati da Pasquale Bruni, lo stesso che l’ha accompagnata nella sua avventura al Festival di Sanremo nel 2023. Nello specifico, parliamo di un collier con fiorellino di pietre preziose, un girocollo e due vistosi anelli con lo stesso motivo floreale.

I gioielli, in totale, hanno un valore folle, di circa 110 mila euro. Il pezzo più costoso? Il Choker Heart to Heart, la cui vendita parte da 67.600 euro. Francesca, davanti alle accuse di Striscia la Notizia, ha replicato con una lettera affidata a Dagospia:

Le immagini che avete trasmesso nel vostro programma inducono il pubblico a ritenere che possa avere ricevuto un qualche vantaggio dall’indossare determinati articoli nel corso del mio programma televisivo. Varrebbe a dire che avrei violato sistematicamente la legge professionale, le norme che regolano il mio rapporto con la Rai e soprattutto tradito quello con il pubblico. Questa è una rappresentazione che mi offende profondamente perché falsa e quindi dannosa. Vero piuttosto è che questi, senza che venga data in alcun modo riconoscibilità ai produttori che li forniscono, vengono resi disponibili gratuitamente di volta in volta in prestito per la sola intervista. Nessun vantaggio ne beneficio ne deriva, né per me né per altri, se non esclusivamente quello di non dover acquistare accessori a completamento del mio abito di scena.

Francesca Fagnani nel mirino di Striscia la Notizia per i gioielli

Anche se Francesca Fagnani sostiene di aver ricevuto i gioielli a titolo gratuito, soltanto per il tempo della trasmissione, la bufera su di lei non si è arrestata. Le accuse che le muovono Striscia la Notizia sono chiare e, a quanto pare, condivise dal Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo. Quest’ultimo, raggiunto dall’inviato Pinuccio, ha dichiarato:

C’è una violazione dell’articolo 10 del Testo unico dei doveri del giornalista che vieta ai giornalisti di prestare nome, voce e immagine per iniziative pubblicitarie. Ho segnalato tutto al Collegio di disciplina. Siamo davanti a un caso analogo a quello che si è verificato lo scorso anno con una collega iscritta al nostro ordine (Lilli Gruber, ndr). In quel caso il collegio di disciplina la sanzionò con un avvertimento. In questa situazione in più c’è un’intervista della collega in cui ammette di indossare degli orecchini riconducibili a un marchio.

Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti ha sottolineato che, nonostante Francesca abbia provato a discolparsi, si tratta “sempre una forma di pubblicità“. La Fagnani si è comportata “come influencer” ed è inammissibile. “Purtroppo molti giornalisti, anche importanti, non conoscono le Carte dei doveri“, ha concluso D’Ubaldo.

LG CineBeam Q Projector: il cuore del grande cinema a casa tua

Per tutti coloro che da sempre sognano di trasformare gli spazi domestici in autentici cinema privati, arriva LG CineBeam Q Projector. Questo innovativo proiettore, grazie alla sua tecnologia all’avanguardia, garantisce un’esperienza visiva coinvolgente e immersiva. Nel corso degli anni, infatti, questo tipo di dispositivi ha subito un’evoluzione sorprendente, trasformandosi, da semplice strumento di proiezione, in una sofisticata piattaforma multimediale. Ecco, dunque, tutto quello che c’è da sapere su LG CineBeam Q Projector, dalle caratteristiche principali ai consigli utili per godersi appieno questa nuova esperienza di intrattenimento domestico.

LG CineBeam Q Projector: caratteristiche tecniche

Il nuovissimo dispositivo di proiezione LG CineBeam Q Projector è in grado di unire una innovativa tecnologia a prestazioni eccezionali, garantendo un’esperienza di intrattenimento domestico senza precedenti.

Dotato di una risoluzione UHD 4K , offre una qualità di immagine senza paragoni, proiettando su schermi fino a 120 pollici, mantenendo immagini cristalline e dettagliate. Inoltre, la luminosità di 500 ANSI Lumen assicura chiarezza visiva eccezionale anche in ambienti luminosi, mentre il rapporto di contrasto dinamico di 450,000:1 unito alla sorgente di luce laser RGB dona una gamma dinamica impressionante, con neri profondi e colori vividi. Si ha, infatti, una copertura di ben il 154% della gamma colore DCI-P3. Ciò, renderà ancora più realistica ogni scena, proprio come al cinema.

La tecnologia Tru Motion presente, consente una migliore fluidità delle immagini in movimento, riducendo il disturbo visivo e la sfocatura. Tale innovazione, infatti, usando l’interpolazione delle immagini, è in grado di creare frame aggiuntivi tra quelli originali, rendendo i movimenti sullo schermo, fluidi, nitidi e senza spiacevoli sfarfallii. Film, serie TV e videogames potranno godere di un’esperienza visiva davvero impeccabile.

Si ha poi l’Auto Screen Adjustment, una funzione che permette la messa a fuoco automatica del dispositivo, ottimizzandone posizionamento e dimensioni delle immagini. Perfetta per i meno esperti e tutti coloro che cercano un’installazione veloce e pratica.

LG CineBeam Qube 1

LG CineBeam Q Projector, però, adattandosi a una vasta gamma di contenuti e dispositivi, si distingue anche per la sua indubbia versatilità. Ne è un esempio la presenza di HDR10 e HLG, due standard utilizzati nella riproduzione di video su display, che permettono di accrescere la già vasta gamma dinamica offrendo colori più definiti e intensi, per una visione ancora più coinvolgente dei contenuti HDR. Inoltre, la funzionalità di upscaling automatico converte ogni fonte multimediale di bassa qualità in formato 4K, garantendo una visione ottimale indipendentemente dalla sorgente.

A tal proposito, il dispositivo è compatibile con varie interfacce. La sua connettività avanzata è costituita da porte HDMI e USB. Collegare altri dispositivi digitali o, più semplicemente, una power bank diviene facile e intuitivo. Grazie alla tecnologia wireless e Bluetooth, poi, si potranno collegare lettori Blu-ray, console di gioco, computer e dispositivi di streaming, senza l’ingombro dei cavi, per un’esperienza multimediale immediata e completa.
Provvisto di due altoparlanti stereo integrati con una potenza audio di 3 W ciascuno, nonché della tecnologia Dolby Atmos, il suono è ricco, preciso e avvolgente. Il proiettore ha diverse modalità audio preimpostate, consentendone la personalizzazione in base alle proprie esigenze e al tipo di contenuto in riproduzione.

Il cuore di LG CineBeam Q Projector, però, è indubbiamente rappresentato dal sistema operativo LG webOS 6.0 che, con una interfaccia utente user-friendly riesce a donare un accesso rapido e intuitivo ai contenuti online, consentendo di godere della vasta selezione di film, programmi TV e app di streaming direttamente dal proiettore, senza la necessità di dispositivi aggiuntivi.
Tra le principali applicazioni preinstallate vi sono Netflix, Prime Video, Disney+, AppleTV e YouTube. Naturalmente, ciò non toglie di collegare i propri device Apple e Android per accedere a ulteriori contenuti multimediali. Ne è un esempio la funzionalità File Office Viewer, che permette di visualizzare e gestire i documenti direttamente dal proiettore. Per coloro che lavorano in smartworking, la possibilità di collegare mouse e tastiera ne amplifica la praticità, consentendo anche modifiche rapide ed efficienti.

Infine, oltre alle sue caratteristiche tecniche, tale dispositivo è progettato per integrarsi armoniosamente ovunque. Il design è elegante, compatto e, soprattutto, davvero minimalista. Posizionabile sia su un piano, che a soffitto, grazie alla correzione trapezoidale automatica, verticale e orizzontale, ogni immagine sarà sempre perfettamente allineata. La presenza di una comoda maniglia ruotabile di 360°, inoltre, ne permette una straordinaria versatilità, per visualizzare i contenuti e per trasportarlo agilmente ovunque si voglia.

In Italia, il prezzo consigliato al pubblico è di 1.299 euro.

LG CineBeam Qube 3

LG CineBeam Q Projector: come creare lo spazio perfetto

Per un’esperienza ottimale con LG CineBeam Q Projector, è fondamentale creare un ambiente circostante adatto.
Innanzitutto, è bene assicurarsi di avere una zona della casa ben illuminata, ma con la possibilità di oscurarla completamente quando si vuole vedere i contenuti multimediali selezionati. Inoltre, per una visione chiara e nitida, si dovrà posizionare il dispositivo in modo da proiettare su una parete priva di quadri e altri oggetti di arredamento. Ottima l’idea di aggiungere una luce soffusa o una striscia luminosa a LED per creare un’atmosfera accogliente e avvolgente.

Per quanto riguarda l’audio, invece, si può considerare l’utilizzo di altoparlanti esterni, collegabili tramite USB, HDMI, Wi-Fi o Bluetooth, per un suono ancora più coinvolgente.

Tale proiettore, però, non si limita solo a questo. Se si desidera creare un’atmosfera completa mentre si legge un libro o si pratica la propria attività preferita, è possibile scegliere un sottofondo musicale appropriato o proiettare immagini e giochi di luce. Questo, infatti, renderà gli spazi unici e incredibilmente suggestivi.

Oppenheimer in tv e streaming: ecco dove vedere il film da Oscar

L’ultimo film di successo di Christopher Nolan, uscito nel 2023 e che ha vinto 7 Oscar, arriva anche in televisione.

È quasi passato un anno da quando Oppenheimer è sbarcato nelle sale dei cinema e possiamo dire che ha avuto un successo fenomenale. Nonostante la durata di ben 3 ore, sono in molti che sono andati a guardare la pellicola al cinema, e possiamo dire che rientra nella lista dei film che bisogna assolutamente vedere (se non per la trama interessante, per la presenza di attori di grande importanza).

Ora è possibile vedere Oppenheimer in tv: su quali canali viene tramesso? Ma prima ecco cosa c’è da sapere del film.

Oppenheimer: trama, cast e i motivi del successo

Il film basato sulla biografia Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin, racconta la vita del fisico teorico statunitense J. Robert Oppenheimer che durante la Seconda Guerra Mondiale lavora nel progetto Manhattan.

Sicuramente non si tratta di qualcosa da guardare a cuor leggero per rilassarsi, ma se c’è bisogno di un ulteriore incentivo basta guardare chi c’è tra il cast. Per nominarne alcuni:

  • Cillian Murphy, nei panni del fisico teorico e scienziato J. Robert Oppenheimer
Cillian Murphy Oppenheimer
  • Robert Downey Jr che interpreta  Lewis Strauss, l’ex-ammiraglio e presidente della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America e che si oppone al protagonista
  • Florence Pugh, la quale compare anche in Dune 2, interpreta l’amante segreta di Oppenheimer, Jean Tatlock.

Con una trama così interessante e un cast importante come il suo, non è una sorpresa che il film abbia vinto 7 premi Oscar.

Oppenheimer arriva in tv, dove vederlo in streaming

Se non siete riusciti a guardare il film al cinema, è possibile recuperarlo fino al 4 maggio 2024 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema Collection. È anche disponibile in streaming su NOW e on demand.

Chi è Massimiliano Farris, allievo di Sarri e vice di Inzaghi

Vice di Inzaghi dai tempi della Lazio, Massimiliano Farris è uno dei compagni più fidati dell’ex tecnico biancoceleste, a tal punto che tra i due a bordocampo bastano pochi sguardi d’intesa per capire subito quale sia il cambio giusto da fare o la scelta vincente per portarsi a casa la partita. Ma chi è Massimiliano Farris? Dalla carriera da terzino all’incontro con Sarri, fino l’ingresso nello staff di Inzaghi: ecco tutto quello che c’è da sapere su di lui.

Chi è Massimiliano Farris: la carriera da giocatore

Classe 1971, Farris debutta tra i professionisti con la Pro Vercelli ancora minorenne, venendo acquistato l’anno dopo dal Torino. Con Vatta in panchina, il calciatore scende in campo per la prima volta in Serie A, giocando le ultime quattro partite prima della retrocessione. Da quel momento per lui tanta B e C, tra Barletta, Ternana, Pisa, Pescara, Atletico Catania, Fiorenzuola (ha giocato con Stefano Pioli), Avellino, Lodigiani, Carrarese, Imolese, Nocerina, Sangiovannese, Viterbese, Bassano Romano e Flaminia.

La svolta per lui arriva però ai tempi della Sangiovannese, tra il 2003 e il 2005, periodo nel quale è allenato da Maurizio Sarri, già allora con idee fresche e innovative. Se all’epoca Farris non pensava affatto alla carriera da allenatore, il modo con cui il mister toscano preparava gli incontri lo folgorò profondamente, facendo innamorare il terzino dell’aspetto tattico del calcio e convincendolo a intraprendere una nuova carriera, partendo inizialmente dalla Serie D con Flaminia, Pomezia, Pomigliano, Viterbese e Sora.

L’incontro con Inzaghi

A cambiare la sua vita da allenatore, invece, l’incontro con Simone Inzaghi nel 2014. Farris per aggiornarsi era andato a vedere le finali nazionali Primavera a Rimini dove, al termine del derby vinto dalla Lazio contro la Roma, un amico comune fece incontrare i due tecnici.

Dopo una breve chiacchierata, si trovarono subito sintonizzati, tanto che Simone – solo qualche settimana più tardi – avrebbe chiesto a Massimiliano di entrare nel suo staff come assistente alla fase difensiva, proposta alla quale Farris non poté dire di no.

Interista dalla nascita

Nonostante le origini sarde, Massimiliano Farris è nato a Milano ed è diventato interista grazie al padre che da piccolo lo portava a San Siro a vedere i nerazzurri. Quindi, quando nel 2021 Inzaghi ha deciso di non rinnovare con la Lazio per firmare con il club di Zhang, il più felice di tutti probabilmente era lui che finalmente aveva l’occasione di lavorare per la sua squadra del cuore. Proprio l’amore per l’Inter lo ha portato a dare il massimo, passando interi pomeriggio ad Appiano Gentile per analizzare gli avversari nei minimi dettagli, preparando mosse e contromosse. Un sacrificio che ha poi ripagato, soprattutto dopo la vittoria dello Scudetto 23/24 e la grande festa per le vie di Milano.

Leggi anche: Dumfries e lo striscione con Theo Hernandez al guinzaglio: la FIGC apre l’inchiesta

Fentanyl in Italia, trovato in una dose di eroina: ecco gli effetti devastanti sul corpo

Il fentanyl è un analgesico, appartenente alla classe degli oppioidi, che viene prodotto da sintesi chimica. A differenza di altre sostanze appartenenti alla stessa famiglia, come l’eroina e la morfina, viene completamente sintetizzato in laboratorio. Quindi, non è necessario estrarre l’oppio dai baccelli di papavero per ottenerlo.

Il fentanyl fu sintetizzato per la prima volta nel 1960 da Paul Janssen e, sin da subito, si è rivelato uno degli antidolorifici più efficaci mai utilizzati. Per questo motivo, viene impiegato ancora oggi in campo medico, per contrastare i dolori più profondi di alcune patologie.

Se assunto in autonomia, senza seguire le indicazioni di uno specialista, può provocare dipendenza e avere conseguenze molto serie sull’organismo. Ecco quali sono gli effetti del fentanyl sul corpo e come si sta muovendo il Governo italiano per contrastarne la diffusione nel nostro Paese, dove è scattato l’allarme per le tracce di fentanyl ritrovate nella zona di Terni in una dose di eroina.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. Fentanyl, gli effetti sul corpo
  2. Fentanyl in una dose di eroina: scatta l’allerta in Italia
  3. Quando viene prescritto il fentanyl?
  4. Quanto dura l’astinenza da fentanyl?
  5. Il piano di prevenzione contro il fentanyl del Governo italiano

Fentanyl, gli effetti sul corpo

Il fentanyl è una sostanza liposolubile, che si scioglie nei grassi con molta rapidità. Questa sua capacità gli permette di penetrare nel cervello molto velocemente, provocando immediatamente nel consumatore un senso di rilassamento e intorpidimento.

Il fentanyl, che è circa 100 volte più potente della morfina, oltre a interrompere l’impulso doloroso, interviene nel rilascio della dopamina, il neurotrasmettitore della ricompensa, scaturendo a chi lo assume sensazioni di benessere ed euforia.

Queste sensazioni piacevoli possono spingere il consumatore ad assumere una dose dopo l’altra, creando quindi assuefazione al corpo. Infatti, più si assume la sostanza più l’organismo ne diventa tollerante, e per avere gli effetti delle prime volte, è necessario aumentare le dosi di assunzione.

Fentanyl in una dose di eroina: scatta l’allerta in Italia

Dopo il piano di prevenzione contro il fentanyl elaborato dal Governo, per la prima volta in Italia scatta l’allerta per la presenza della droga tra le più letali in circolazione. Dalle analisi condotte dall’Istituto superiore di sanità, l’oppioide è stato riscontrato come sostanza da taglio in una dose di eroina sequestrata nella zona di Terni.

L’allerta è stata diramata dal sistema nazionale di allerta rapida per le droghe, coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga. Le tracce di fentanyl in una dose di eroina sono state individuate con un controllo a campione svolto su un utente del Sert di Terni.

Il Ministero della Salute ha già diramato una nota firmata dal direttore alla prevenzione Francesco Vaia. Il comunicato è stato inviato alle Regioni per segnalare l’innalzamento al livello 3 dell’allerta per il fentanyl in Italia. Agli assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province autonome viene chiesto di diffondere con urgenza ai Dipartimenti per le dipendenze e dei Servizi pubblici per le dipendenze (SerD) delle Aassll e alle Comunità terapeutiche e al personale socio-sanitario tutte le indicazioni necessarie per “informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute”.

Nel comunicato si riportano gli esiti delle analisi:

Dopo un test colorimetrico sul posto il campione è stato successivamente analizzato dal Laboratorio di Medicina Legale. I risultati analitici ricevuti in data 24 aprile 2024 hanno identificato nel campione fentanyl (5%), eroina (50%), codeina (30%) e diazepam (15%).

Quando viene prescritto il fentanyl?

Il fentanyl, per le sue eccellenti proprietà analgesiche, è prescritto per contrastare il dolore intenso nei pazienti oncologici, sia quello cronico sia quello episodico. Inoltre, viene impiegato in campo anestetico prima degli interventi chirurgici e come sedativo e/o antidolorifico post-operatorio.

La sua assunzione può avvenire sostanzialmente in ogni modo. Infatti, può essere ingerito in pasticche o anche iniettato, fumato e sniffato. Può essere assunto anche tramite cerotti transdermici, ovvero dei dispositivi medici che vengono applicati sulla pelle e rilasciano la sostanza gradualmente.

Simultaneamente all’utilizzo medico e farmaceutico, attorno al fentanyl si è costruito un mercato illegale, con conseguenze davvero tragiche. Basti pensare che nel 2021 il 90% dei circa 80.000 decessi correlati agli oppiacei negli Stati Uniti è stato provocato dalla sua assunzione.

Quanto dura l’astinenza da fentanyl?

Sviluppata la dipendenza da fentanyl, se si interrompe l’assunzione della sostanza possono insorgere delle crisi di astinenza, che provocano nell’individuo diversi sintomi. Tra questi, possono insorgere:

• nervosismo

• vertigini e stordimento

• dolori muscolari

• insonnia

• ansia

• nausea e vomito

• stati depressivi

I sintomi di astinenza generalmente iniziano circa tra le due e le quattro ore dopo l’ultimo utilizzo e raggiungono il picco entro due o quattro giorni, per poi attenuarsi dopo una settimana o dieci giorni.

Invece, per coloro che usano un cerotto transdermico, essendo a rilascio prolungato, ci vuole più tempo perché la crisi di astinenza inizi. I sintomi si presentano circa 24 ore dopo la sua rimozione e potrebbero protrarsi per oltre dieci giorni.

La durata dell’astinenza dipende poi dalla salute generale dell’individuo, da quanto tempo la droga è stata consumata e in quali quantità.

Il piano di prevenzione contro il fentanyl del Governo italiano

L’11 marzo 2024 il Governo italiano ha annunciato l’adozione di un “piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di fentanyl e di altri oppioidi sintetici”.

Il piano punta a diffondere una maggiore consapevolezza nei cittadini sui rischi legati all’assunzione della sostanza e a incrementare i controlli sul commercio dei «precursori» delle droghe, ossia le sostanze chimiche con cui si possono produrre nei laboratori le droghe sintetiche, proprio come il fentanyl.

Ftse Mib peggiora: e ora? Un titolo buy secondo gli analisti

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Dopo aver indossato la maglia rosa ieri, Piazza Affari oggi è passata a quella nera in Europa.

Al momento il Ftse Mib si conferma ultimo tra i principali listini del Vecchio Continente, con una flessione dell’1,48% a ridosso di area 33.800, sui minimi intraday.

Ftse Mib ultimo in Europa oggi

L’indice delle blue chip arretra dopo due sessioni consecutive in rialzo e dopo aver testato l’area dei 34.500, da cui è stato respinto nei giorni scorsi.

Sarà importante vedere ora se il Ftse Mib riuscirà a riportarsi prontamente al di sopra dei 34.000 punti, per tentare nuovi allunghi verso i recenti massimi, o se al contrario continuerà ad arretrare in direzione dei minimi di metà aprile segnati in area 33.300.

Mercati azionari: Equita SIM predica cautela

Gli analisti di Equita SIM suggeriscono di mantenere una view cauta, ritenendo che non solo Piazza Affari, ma in generale i mercati azionari continuino a prezzare in maniera molto compiacente i rialzi dei tassi decisi dalle Banche Centrali per combattere l’inflazione.

Questo pone l’azionario in una situazione di vulnerabilità e pericolo nel caso in cui l’economia dovesse deludere o l’inflazione mostrarsi particolarmente resiliente.

Focus su valutazioni mercati USA, UE e Italia

Equita SIM evidenzia che, analizzando le valutazioni, il multiplo prezzo-utili forward 12 mesi dell’S&P500 si attesta a 21 volte rispetto ad una media storica degli ultimi 10 anni di 18 volte, con una crescita attesa degli utili del 9% nel 2024 e del 12% nel 2025.

L’azionario europeo, con riferimento allo STOXX 600, invece, tratta a 13,5 volte il multiplo prezzo-utili, rispetto a una media storica di 14,6 volte, e ad oltre il 35% di sconto rispetto agli Stati Uniti, contro il 20% di sconto medio storico, ma con una crescita degli utili pari solo all’1% nel 2024 e dell’8% nel 2025.

Il mercato azionario italiano tratta a 9,5 volte il rapporto prezzo-utili 2024 e 10,8 volte per le mid-small cap, anche qui in assenza di crescita degli utili.

Nell’ultimo mese, i titoli italiani a piccola e media capitalizzazione hanno provato a tenere il passo dell’indice principale, nonostante i continui deflussi dai PIR e una minore presenza di titoli finanziari nell’indice.

In conclusione, le valutazioni del mercato USA sembrano alte, mentre quelle europee e italiane decisamente meno estreme e attraenti soprattutto per le mid-small cap del Belpaese.

Enel: un titolo da comprare sui fondamentali

Sulla base dell’analisi fondamentale, gli analisti di Equita SIM raccomandano l’acquisto di Enel.

Gli esperti si attendono una trimestrale positiva per il colosso elettrico, in uscita il 9 maggio, con forte crescita dei fondamentali, principalmente grazie alle attività in Italia che beneficiano delle maggiori produzioni idroelettriche, del miglior margine integrato e dei recuperi regolatori.

Il set di risultati dovrebbe migliorare la visibilità dei target e della guidance 2024 che gli analisti si aspettano verranno confermati, considerando l’elevata volatilità dei prezzi energia in Europa, e considerando il confronto meno favorevole nel secondo semestre dell’anno, prevalentemente per la normalizzazione dell’idroelettrico e del margine integrato.

Enel tratta a un multiplo enterprise value/EBITDA adjusted 2024 di 6,1 volte e un multiplo prezzo-utili adjusted 2024 di 9,3 volte.

Secondo gli analisti, si tratta di multipli attraenti e anche per questo motivo consigliano di acquistare Enel, con un prezzo obiettivo a 7,3 euro.

Moncler in recupero. Le strategie degli analisti

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Tra le blue chip che oggi riescono a muoversi in controtendenza rispetto al Ftse Mib troviamo anche Moncler.

Moncler risale dopo il calo di ieri

Il titolo, dopo aver ceduto poco più di mezzo punto percentuale ieri, ha avviato gli scambi in flessione oggi, ma dopo un bottom a 64,24 euro, ha risalito con decisione la china, virando in positivo.

Negli ultimi minuti, Moncler viene fotografato a 64,86 euro, con un vantaggio dello 0,53% e quasi 200mila azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 750mila.

Moncler: view bullish di Barclays

Moncler resta sotto i riflettori sulla scia dei dati del primo trimestre diffusi la scorsa settimana.

Quest’oggi Barclays ha confermato la sua strategia bullish, con una raccomandazione “overweight” e un prezzo obiettivo ritoccato verso l’alto da 67 a 68 euro.

A dispetto dei segnali di normalizzazione del trend ad aprile, gli analisti restano fiduciosi sul fatto che Moncler dovrebbe segnare una crescita superiore a quella del mercato per il resto del 2024.

Gli analisti di Barclays hanno messo mano anche alle stime, alzando quelle di eps nell’ordine dell’1% con riferimento al 2024 e al 2025, sulla scia dei risultati di Moncler dei primi tre mesi di quest’anno oltre le attese.

Moncler: Deutsche Bank alza target price e stime

Più cauti i colleghi di Deutsche Bank che sul titolo hanno un rating “hold”, con un target price incrementato da 56 a 63 euro.

Commentando i risultati del primo trimestre di Moncler, gli analisti parlano di una crescita eccellente, evidenziando la buona performance dei brand Moncler e Stone Island, in rialzo rispettivamente del 26% e del 31% nei segmenti Dtc, Direct-to-Consumer.

Al pari di Barclays, anche Deutsche Bank è intervenuta sulla stime, incrementando quelle di eps del 7% per quest’anno e del 4% per il prossimo.

Cosa fare il primo maggio se piove: tante idee ed eventi da non perdere

Il primo maggio è per tutti la festa dei lavoratori, con molte attività che restano chiuse in occasione di questa giornata. Proprio per questo tanti italiani si domandano cosa fare in occasione di questa giornata, con la pioggia che potrebbe però rovinare i piani di molti.

Il clima primaverile infatti negli ultimi anni tarda ad arrivare, con maggio che è spesso interessato da piogge e temperature che non favoriscono certamente le attività all’aperto.

Vediamo insieme alcune idee per occupare la giornata in caso di meteo uggioso.

Cosa fare il primo maggio se piove: attività casalinghe

Un modo per riempire il tempo potrebbe essere quello di rinnovare l’arredamento con pratiche idee fai da te con le quali abbellire la propria abitazione.

Un’altra alternativa potrebbe essere quella di svolgere dei giochi da tavolo con la famiglia o con gli amici, dalla classica scala 40 al più lungo e complesso Monopoly.

Per passare il tempo in casa si potrebbe anche guardare un film o una serie tv oppure il più classico Concertone del primo maggio, in diretta come ogni anno dal Circo Massimo.

Un’altra idea da prendere in considerazione può essere quella di spuntare le cose da fare dalla propria check list: puoi fare quel corso o recuperare quella lezione online gratuita che ti eri ripromesso di guardare, puoi vedere quel tutorial che ti eri salvato oppure fare attività fisica al chiuso.

In casa inoltre ci si può anche scatenare ascoltando la propria musica preferita oppure ballando, seguendo magari un tutorial per imparare una nuova danza.

Eventi nelle città

Se proprio non volete rimanere a casa, nelle grandi città si possono trovare attività per tutti i gusti.

A Milano ad esempio rimane aperto l’Acquario Civico nei pressi di Parco Sempione; la Casa di Manzoni in via Morone 1; le mostre di vari musei come la Triennale, Fondazione Prada o la Galleria d’Italia; il Museo astronomico di Brera.

A Roma invece, oltre al già citato Concertone, i visitatori potranno trovare aperti tutti i musei statali della capitale ed i siti archeologici; altra attività potrebbe essere una gita a teatro o al cinema, con molti spettacoli in scena a Roma.

Per chi invece non vuol farsi intimorire dal maltempo, in molte città andrà in scena il classico corteo del primo maggio, con molte sigle sindacali pronte a sfilare in sostegno dei diritti dei lavoratori.

TikTok rischia di essere vietato in Europa: qual è il destino della piattaforma?

Non basta essere una delle applicazioni più usate di sempre: TikTok rischia di essere vietato in America e, a questo, si aggiunge il rischio che l’app possa chiudere i battenti anche in Europa. La Commissione Europa ha fatto passi avanti a riguardo: ecco cosa c’è in ballo per il futuro di TikTok.

TikTok vietato in Europa: l’ipotesi di Ursula Von Der Leyen

Dopo la notizia dell’approdo di TikTok Lite, tutte le attenzioni sono ora rivolte al futuro di una delle applicazioni più amate di sempre, la quale rischia di chiudere definitivamente i battenti.

A confermare l’ipotesi è la stessa Commissione Europea, capitanata dalla presidente Ursula Von Der Leyen la quale, durante il dibattito con gli altri candidati alle europee, ha ipotizzato la chiusura dell’app in Europa.

Non resta allora che scoprire quale sia la motivazione che si nasconde dietro questa ipotesi venuta a galla.

Perché vogliono vietare TikTok?

TikTok è una delle applicazioni più amate di sempre, in grado di lanciare i trend del momento come dimostrano le tendenze moda del 2024. Il suo futuro, tuttavia, sembra essere incerto non solo negli Stati Uniti D’America ma anche in Europa.

Gli USA, infatti, hanno proposto di eliminare definitivamente la possibilità di utilizzo di TikTok e la motivazione riguarda un problema molto importante nel territorio americano. Il 13 marzo 2024, negli USA è stata approvata una legge che prevede la chiusura della piattaforma nel caso di mancata separazione dalla società ByteDance, holding cinese che ne detiene il controllo.

Oltre a parlare dei rischi dell’utilizzo persistente dell’app, legati principalmente alla salute mentale, una motivazione che giustificherebbe la sua chiusura in America risiede nel trattamento dei dati degli utenti e nei suoi legami con il Governo di Pechino.

La questione della privacy occupa così una posizione importante nella volontà di chiusura della piattaforma, in attesa che la holding cinese possa vendere le sue quote a favore di grandi istituzioni americane, nonostante la ByteDance abbia dimostrato la volontà di non tirarsi indietro dalla gestione.

La situazione sembra così complicarsi in America ma anche in Europa, come dimostrano le parole di Ursula Von Der Leyen, la quale non esclude la possibilità di vietare l’utilizzo della piattaforma, dichiarando:

La commissione è stata la prima istituzione a vietarlo nei cellulari dei nostri funzionari. Conosciamo la sua pericolosità.

Ci sono però altri Paesi che si sono mobilitati per la chiusura della piattaforma: scopriamo insieme dopo è bannata.

In quale Paese è vietato TikTok?

Prima degli USA, anche il resto del mondo si è mobilitato per prendere una decisione nei confronti di una della piattaforme più usate di sempre.

È questo il caso dell’India che, sin dal 2020, ha bannato l’utilizzo della piattaforma in seguito al picco di tensioni raggiunto con Pechino. Lo stesso è accaduto in Nepal, in cui l’app è stata vista come l’artefice della rottura di un’armonia sociale.

Dal febbraio 2023, il Canada ha vietato l’utilizzo della piattaforma sui dispositivi governativi, come accade anche nel Regno Unito e in Australia.

Un bando temporaneo ha invece investito l’Indonesia, mentre la Somalia presenta ancora oggi delle restrizioni all’accesso della piattaforma.